Parole da leader, quelle di Lorenzo Insigne al Centro Congressi di Folgarida, nell’incontro con i tifosi. Il fantasista napoletano ha ammesso che il gruppo vuole vincere ed è tornato anche su un periodo difficile per lui a Napoli. Ecco le sue parole:
“Ricordi del primo ritiro a Folgarida? Servì tanto, perché assieme a Sepe ed Izzo siamo stati in contatto con la prima squadra. Cercheremo di ripartire da dove siamo rimasti. Oggi è presto per parlare di scudetto ma siamo consapevoli che sarà un anno importante. Il mio segreto? Non credo ci sia, ho lavorato duramente, alcune qualità credo siano un dono di natura. Il goal al Bernabeu? Sapevamo che restava un match difficile anche dopo il mio goal. L’importante è aver dimostrato il nostro valore in entrambe le sfide dove abbiamo dato tutto noi stessi, poi è andata male ma quella sconfitta ci ha aiutati ad avere una consapevolezza maggiore dei nostri mezzi. Cosa vuol dire essere Napoletano nel Napoli? Sono emozioni indescrivibili, ho sempre una carica in più. Spero sempre di ricambiare la fiducia di tutti. La cattiveria agonistica mostrata contro la Juventus? Non so se la società impone ai bianconeri di avere quel comportamento in campo, noi ci arrabbiamo molto in occasione del ritorno di Coppa e dalla prima all’ultima partita daremo il massimo per provare ad arrivare a traguardi importanti. Io leader? Se in campo mi avete visto nervoso era perché non riuscivo a far goal. Io ho sempre dato il massimo, anche in difesa, purtroppo però spesso si guarda solo chi fa goal. L’importante è vincere, poi chi segna segna.”
Dai nostri inviati al Centro Congressi di Folgarida Ciro Troise, Antonio Balasco, Giancarlo Di Stadio e Simone Ciccarelli.
