Intervenuto ai microfoni di Iamnaples.it ha parlato il professore Antonio Giordano, coordinatore scientifico dello staff medico della SSC Napoli. Ecco le sue dichiarazioni:
“Dna per prevenire gli infortuni, è un innovazione che porta risultati? Dopo 4 anni di lavoro intenso con il team del professore De Nicola riusciremo tra qualche mese al primo test diagnostico di prevenzione dove noi riusciremo a capire (con una precisione del 70 %) la suscettibilità degli atleti riguardo affaticamenti ed altri potenziali infortuni. Questo permetterà allo staff atletico del Napoli e di altri club internazionali di massimizzare le prestazioni e prevenire gli infortuni del calciatore. Ovviamente questo non ci può permettere di prevedere i trauma. Oltre a ciò abbiamo iniziato con un professore di Pisa dei test legati alla parte cardio-vascolare e questo porterà risultati interessanti riguardo il dna, aiutandoci a capire la parte del motore che viene danneggiata durante l’infortunio e questo solo il dna può darcelo. Si può prevenire il legamento rotto? E’ un discorso complesso, non ci sono particolari soluzioni anatomiche, alcuni calciatori hanno sollecitazioni maggiori, ma sicuramente la situazione può aiutare. Questo può spiegare ad ogni modo i motivi per cui l’atleta in determinati circostanze evidenzia delle debolezze per determinati parti anatomiche”.
Su Ancelotti: “Il mister dedica una fetta del tempo sul metabolismo dell’atleta e nella parte psico-fisica, cose che io vedo pochissimo in tutti gli sport. Lui ha una grande sensibilità e devo dire che già 3 anni fa contattò me ed il professor De Nicola per andare al Bayern. Il nostro lavoro con Ancelotti verrà velocizzato e questo aiuterà sicuramente per la questione infortuni. Speriamo comunque che tutto questo aiuterà i risultati sportivi”.
”Innovazioni per il recupero degli infortuni? Certamente, non c’è solo la parte di prevenzione ma come tutte le patologie: cardiovascolari, diabete e oncologia si applica la medicina d’intelligenza nell’intervenire in maniera precisa che parte da un grande lavoro tecnologico che viene dall’oncologia, che è il mio interesse principiale, e questo potrà avvenire anche a livello terapeutico: cioè permetterà di poter intervenire in maniera intelligente e specifica sul target che può essere danneggiato e quindi andarlo a correggere prima che ci sia il danno irreparabile.
Età biologica di Cristiano Ronaldo? La testa del giocatore può incidere sugli infortuni? Ronaldo, da quello che ho saputo anche da mister Ancelotti, è un’atleta straordinario che cura ogni minimo particolare. Ha una cura del proprio organismo perfetta: è come una macchina. Maradona non avendo lo stesso rigore non ha avuto una longeva carriera. La mente è un ruolo fondamentale; anche nell’oncologia. A correggere il rischio singolo è importante, ma la mente e dover essere rigorosi sono fondamentali.
Ora, i calciatori sono aziende e hanno più pressione rispetto a 50 anni fa. Abbiamo visto che questi giocatori in altre squadre non hanno fatto la differenza. Speriamo che gli altri staff medici non abbiano la nostra peculiarità scientifica nella prevenzione.
Ancelotti ha trovato una squadra perfetta, anche per merito di Sarri, e ha trovato altri giocatori che avevano bisogno di motivazioni che non hanno ricevuto e lui vede grande qualità in una serie di giocatori che noi ignoriamo. Ancelotti è un uomo vincente e se è convinto di avere un’ottima squadra vuol dire che qualcosa di vero c’è”.
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