L’agguato ultrà era pronto. Non un gruppo sostanzioso, forse una cinquantina di facinorosi, non di più: ma a un certo punto, intorno alle 20,15, quando la gran parte dei 2.500 tifosi del Besiktas aveva occupato il suo posto nella tribuna laterale (anche quella superiore) un manipolo di ragazzi ha provato ad andare all’assalto di alcuni bus che stavano raggiungendo la zona del San Paolo, nei pressi della sede del Coni. Il servizio d’ordine, gestito in maniera impeccabile dalla questura di Napoli, ha immediatamente creato un cordone di sicurezza ed evitato il contatto tra le due fazioni, mettendo in fuga il gruppetto degli ultrà che si stava minacciosamente avvicinando ai supporters turchi. Sono stati lanciati dei fumogeni, ma nulla di particolarmente grave. La tensione, all’esterno dello stadio, era palpabile: le ultime carovane di autobus con a bordo gli ultimi duecento tifosi turchi è arrivato a Fuorigrotta quando la gara è già quasi alla mezzora. All’esterno, nel frattempo, sono arrivati altri rinforzi proprio per evitare il rischio di un nuovo tentativo di assalto. Che, per fortuna, non c’è.
Un solo episodio di rilievo pochi minuti prima dell’inizio della partita, quando un gruppo di sostenitori partenopei ha aggredito una famiglia di tifosi turchi proveniente dall’Olanda nei paraggi dello stadio. Ne ha fatto le spese un ragazzo di 15 anni che, colpito con un bastone, ha riportato una ferita lacero contusa al capo. Ricoverato in ospedale, è stato dimesso subito dopo. Per lui una prognosi di dieci giorni. Illesi il fratello 19 enne e lo zio. Una giornata difficile, per i circa 700 poliziotti e carabinieri che sono stati chiamati a presidiare sulla sicurezza della gara fin dalla giornata di martedì: i segnali della vigilia sono stati confermati dai cori delle curve, con incessanti minacce urlate dagli ultrà della curva A all’indirizzo dei turchi stipati nella ex tribuna laterale: c’è un cordone di almeno 50 steward a tendere lontano i tifosi del Napoli e quelli del Besiktas dalla cancellata che separa la curva dal settore ospite. Oltre alla rete, c’è pure un pannello che impedisce che qualsiasi cosa possa passare da un settore all’altro. Insomma, nulla è stato lasciato al caso. Nell’intervallo, poi, a parte qualche coro contro non succede nulla, anche perché il cordone di steward raddoppia e a separare i due gruppo di tifosi, quello della Curva A e quello della Nisida ci sono circa 100 steward. Insomma, non proprio scene da teatro lirico, ma da tempo il pallone è questo: i Carsi del Besiktas, d’altronde, sono una delle tifoserie più antiche del mondo e il loro sostegno alla squadra di Istanbul è costante, incessante. Cantano le loro canzoni fin dalle 19, quando i primi tifosi fanno il loro ingresso allo stadio. Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino.
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