l Napoli non ha neanche il tempo di rientrare negli spogliatoi dopo il riscaldamento in campo che dalla curva Nord dello stadio di Bergamo si solleva il coro «Odio Napoli». Insomma, questa non poteva essere una partita come le altre. Perché la rivalità tra le due tifoserie l’ha fatta da padrona alla vigilia e non solo.
Pronti via, dalla curva dei padroni di casa si alza «Ancelotti pezzo di me» e «Ancelotti terrun», cori contro l’allenatore azzurro che ha sollevato la polemica contro i cori razzisti negli stadi. Mentre dal settore dei napoletani hanno risposto con «Odio Bergamo». Ma dal settore azzurro arrivano anche cori ironici come «Oh Vesuvio lavaci col fuoco». Sono le prime schermaglie, perché dopo il «chi non salta è un terrone», dal settore del Napoli è partito un fumogeno diretto verso la curva dell’Atalanta. Cori ripetuti anche nella ripresa.
A Bergamo erano attesi circa 80 ultras di fede azzurra, che sono arrivati puntuali circa un’ora prima dell’inizio della gara. Nessuno scontro è stato registrato all’esterno dello stadio dove la sicurezza è stata alzata ai livelli più elevati. Ma fine partita è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per respingere un tentativo di assalto degli ultrà atalantini al gruppo azzurro, che aveva potuto recarsi allo stadio Azzurri d’Italia grazie al via libera del Viminale. Dal gruppo di tifosi nerazzurri sono partiti petardi e fumogeni.
Clima che si era acceso già nella tarda mattinata di ieri, quando sul web è iniziata a circolare la foto di alcuni sacchetti della spazzatura depositati all’esterno dello stadio di Bergamo con tanto di striscione «Per farvi sentire a casa vostra». Notizia che ha impiegato un attimo ad essere bollata come fake news con tanto di comunicato ufficiale da parte dell’Atalanta.
«Bisogna smetterla con queste discriminazioni. Lo sport ha dei valori in campo e anche sugli spalti, la penso esattamente come mister Ancelotti». Così il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ospite di un convegno a Padova a poche ore dal posticipo Atalanta-Napoli, ha commentato l’ipotesi di sospendere la partita avanzata dall’allenatore della società campana. «Se ci sono cori manifestamente discriminatori va sospesa – sostiene De Magistris -. Il tifo è anche prendersi in giro, non è che stiamo facendo l’apoteosi del bigottismo. Credo che ci sono i parametri per ritenere un coro diffamatorio, offensivo e addirittura violento. Altra cosa è quel piacevole prendersi in giro tra tifoserie opposte». Secondo De Magistris «lo sport sa quando si supera il limite, lo sappiamo tutti e ce ne accorgiamo. Nessuno si scandalizza sul coro un po’ provocatorio, ma verso il Napoli in particolare sta diventando di una violenza verbale inaccettabile».
In tribuna uno spettatore d’eccezione, il commissario tecnico Roberto Mancini, accompgnato dal vice Lele Oriali. Ovviamente tra gli osservati speciali innanzitutto Insigne, autore di diverse giocate di classe superiore.
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