Il Napoli, sentendo puzza di bruciato, mette subito le mani avanti: nessuno pensi di far giocare Napoli-Inter a porte chiuse. Già, poche ore dal provvedimento che fa slittare al 13 maggio la gara tra nerazzurri e bianconeri all’Allianz Stadium (e altre quattro partite del campionato di serie A) ed ecco che all’orizzonte rischia di esserci già un’altra polemica: perché la semifinale di ritorno di Coppa Italia, in programma giovedì, il Napoli vuole che venga giocata come da programma. Con le stesse disposizioni messe in atto per l’altra semifinale, mercoledì sera, tra Juventus e Milan: ovvero a porte aperte e con il divieto di accesso per i tifosi provenienti dalla Lombardia, dal Piemonte e da tutte le altre regioni coinvolte dal focolaio di Coronavirus.
De Laurentiis è preoccupato: già non condivide la decisione di far saltare la giornata di campionato come da programma, non accetterebbe facilmente decisioni che possano modificare lo svolgimento della semifinale di giovedì. E ha già allertato la Lega, la Figc e il Coni: se Prefettura o la Presidenza del consiglio dei ministri dovessero decidere, per un motivo o un altro, che anche a Napoli debbano essere applicare misure di emergenza sanitaria, Napoli-Inter va disputata in altra data.
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