La storia di Faouzi Ghoulam è una di quelle che meritano di essere raccontate. Perché l’ascesa dal Saint Etienne al Napoli non è stata facile, perché per tanto tempo il marchio della mediocrità gli era stato appiccicato addosso come un tatuaggio. Poi, l’esplosione, quel sentirsi il miglior terzino mancino d’Europa subito dopo o addirittura alla pari con un mostro sacro come Marcelo. Il primo novembre del 2017, alla mezz’ora di un Napoli-City giocato da gigante, il ginocchio destro fa crac, il legamento cede, così come la speranza di un recupero rapido. Tra la voglia di spaccare il mondo, diversi interventi, la frattura alla rotula del 9 febbraio che tarda inesorabilmente il ritorno e qualche terapia sbagliata, passa qualcosa come 13 mesi e Ghoulam si rivede solo l’8 dicembre del 2018, giocando 90′ col Frosinone, in quella che sembra l’alba di un nuovo giorno. È il match dove arrivano due assist per Milik, l’altro lungodegente di casa Napoli in uno scenario che sembra scritto da un ottimo regista ingaggiato dal produttore Aurelio De Laurentiis.
I dati però, dicono altro: soprattutto uno studio comparativo, riesce a mettere in evidenza differenze piuttosto macroscopiche. Basta consultare il portale della Lega serie A per constatare come nelle prime 11 giornate dello scorso campionato, quelle nelle quali è sempre sceso in campo ed è sempre stato titolare, Ghoulam per 9 volte su 11 è stato tra i primi cinque calciatori del Napoli sia per numero di chilometri percorsi sia per distanza fatta in sprint, ovvero la distanza percorsa accelerando alla massima velocità possibile. Era praticamente impossibile fargli correre meno di 10 chilometri e mezzo a gara (sfondando diverse volte il muro degli 11) con più di un chilometro percorso in sprint, lasciandosi alle spalle avversari come birilli, con dati che quasi nessun esterno del campionato poteva vantare. Nelle gare disputate da titolare in questa stagione (quattro ed una da 86′ più recupero con la Fiorentina) in nessuna di queste Ghoulam figura tra quelli che hanno conteggiato più chilometri o che ne hanno percorsi in sprint più degli altri. Era evidente la comparazione attraverso la performance analysis fosse sbilanciata, ma questi sono dati che fanno riflettere in modo importante sulle parole pronunciate da Ancelotti lo scorso 20 febbraio nella presentazione della gara di ritorno con lo Zurigo: «Con Ghoulam dovremo avere pazienza, ma sta ritornando con calma e cautela ai suoi livelli». La calma e la cautela sono da riferirsi anche agli aspetti psicologici.
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