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Il Chelsea di Frank Lampard: quando la necessità è la madre della creatività

L'allenatore ha fatto di necessità virtù, ora è compito dei giovani portare in alto il Chelsea

E’ difficile portare a termine un compito o svolgere un lavoro se non si è messi nelle migliori condizioni per far bene. Nel senso che, per quanto si possa avere forza di volontà e dedizione e per quanto ci si possa impegnare, se i presupposti non sono quelli giusti il fallimento è giusto che vada contemplato. Ma. C’è un ma. Esiste un certo tipo di persone che non l’hanno mai preso e probabilmente non lo prenderanno mai in considerazione. Anche se sono state incaricate di svolgere un compito arduo. Le illusioni non sono mai piaciute a nessuno, solo che, come diceva Meat in Ultimate Muscle, cartone animato giapponese, “Prima dell’alba c’è il buio, se la vita ti dà dei limoni fai una limonata, e la necessità è la madre della creatività“. Ecco. La necessità è la madre della creatività. Forse Frank Lampard ha pensato a un qualcosa del genere quando ha accettato l’incarico da allenatore del Chelsea.

Durante quest’anno, quando era ancora Sarri l’allenatore dei blues, la FIFA ha sospeso il mercato della squadra londinese per due sessioni, per irregolarità sui trasferimenti dei calciatori minorenni. Al Chelsea è successo un po’ di caos durante quest’estate: Olivier Giroud, che durante la stagione con Sarri ha dichiarato di voler andar via a scadenza, ha rinnovato il contratto; Hazard è andato al Real Madrid e al suo posto è arrivato Christian Pulisic dal Borussia Dortmund, visto che è stata un’operazione definita prima del blocco, così come l’accordo per il riscatto di Mateo Kovacic. Lampard, dunque, si è ritrovato sostanzialmente con la stessa squadra di prima, meno il dieci belga e anche David Luiz. Il difensore brasiliano è stato ceduto all’Arsenal nell’ultimo giorno di mercato. Lampard ha avallato la scelta della società di venderlo: David Luiz era uno degli uomini spogliatoio più importanti del Chelsea, una sorta di collegamento tra i calciatori e la dirigenza. Una personalità ingombrante, che poteva sia ‘salvare’, sia ‘condannare’ un allenatore. Con l’arrivo della leggenda ex numero otto sulla panchina blues, la dirigenza ha colto la palla al balzo e si è liberata del brasiliano che non è mai stato un grande difensore e che spesso ha lasciato a desiderare per i suoi cali di concentrazione e la sua marcatura un po’ ‘allegra’, per quanto possa aver dato tanto alla causa Chelsea.

La necessità è la madre della creatività, come diceva Meat: allenatore di un forte lottatore di Wrestling, Kid Muscle, che nella finale del torneo più importante si è ritrovato senza mosse a disposizione. La frase del suo allenatore lo ha scosso, e gli ha fatto trovare la soluzione per vincere l’incontro. La necessità di portare qualche novità alla squadra ha indotto Lampard a fare la stessa cosa. Ha scelto di puntare sui giovani, su Tammy Abraham e Mason Mount. Due calciatori rispettivamente di ventidue e venti anni che in queste prime partite si sono già messi in mostra e hanno segnato alcuni gol molto importanti. Ma al di là dei gol, la cosa che ha fatto più impressione è stata la sfrontatezza col quale stanno sfruttando le occasioni concessegli dal loro allenatore, che tra l’altro ha allenato Mount al Derby County la scorsa stagione. E anche loro hanno dimostrato di trovarsi molto bene con lui. Abraham, per esempio, ha parlato in zona mista dopo la vittoria del Chelsea in casa del Norwich per 2-3 -arrivata grazie a una doppietta del centravanti inglese e a un gol di Mount- del suo allenatore: “Ho sempre creduto in me stesso. So che è stato difficile all’inizio della stagione, ma sono una persona che non si lascia influenzare. Mi fa andare avanti. Ora ho segnato due buoni gol e spero di poter continuare a segnare per il Chelsea. Questo è il calcio, devi solo godertelo il più possibile. Lampard? È sempre bello avere qualcuno che ha fiducia in te, qualcuno che supporta i giovani ragazzi. Lampard ci dà fiducia. Quando un allenatore crede in te, vuoi solo fare del tuo meglio e dare il 100%“. Quando si parla d’inizio, si fa riferimento alla sconfitta per 4-0 in casa del Manchester United, partita nella quale Abraham ha colpito un palo nel primo tempo, e al rigore sbagliato in Supercoppa UEFA contro il Liverpool, che ha consegnato la Coppa ai ragazzi di Klopp. Rigore, tra l’altro, irregolare visto che Adrian si trovava con entrambi i piedi al di fuori della linea di porta, al momento del tiro dell’ex Aston Villa. A prescindere dai discorsi, dalle analisi e quant’altro, c’è la sensazione che in ogni caso il Chelsea si ritrovi con una squadra inferiore alle altre concorrenti, e solo uno splendido lavoro di Lampard, unito all’esplosione dei suoi talenti potrà cambiare le cose. Oltre ai due già citati, i blues possono contare anche su Hudson-Odoi, Pulisic, Loftus-Cheek. Insomma, potere ai piccoli.

A cura di Nico Bastone

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