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Gravina: “In caso di cori razzisti la procedura impone l’interruzione della partita, va rispettata”

La Var c'è e deve essere utilizzata, altrimenti è inutile avere uno strumento tecnologico

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è Intervenuto a Radio CRC, durante la trasmissione Un calcio…alla radio. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it: “Nel caso di cori razzisti bisogna applicare una procedura molto chiara e far scattare l’eventuale sanzione. Mi unisco al vostro auspicio, che tutto ci serva come analisi, come riflessione verso il mondo dell’ignoranza, della maleducazione, che non hanno nulla a che fare con il mondo del calcio. Nel caso di striscioni razzisti o denigratori o di cori, come si è visto a Milano lo scorso dicembre, la procedura prevede che l’addetto alla sicurezza, in qualità di uomo indicato all’ordine pubblico o un inviato della repubblica, un uomo del ministero dell’interno, l’arbitro dovrà fermare momentaneamente il gioco, portare le squadre a centro campo e far fare l’avviso. Se nel caso i cori dovessero continuare, la partita verrà sospesa e si tornerà negli spogliatoi. Potrebbe esserci un esimente, li dove partissero cori razzisti o i buu da un settore, ma il resto dello stadio si discostasse da questa linea denigratoria e razzista, allora verrebbe punito solo quel settore specifico. Sinceramente sono molto stanco di questa situazione, quando si tratta di poche persone che adottano atteggiamenti razzisti, si applica la procedura, si individuano queste persone e si agisce singolarmente, togliendogli l’abbonamento ed impedendo l’ingresso allo stadio per due anni. La FIGC reputa il ricorso alla VAR uno strumento che serve per tutelare le società, ed è per questo che è stato introdotto. Noi siamo per la tecnologia, per il ricorso alla tecnologia. Credo che quest’anno ci siano stati episodi molto noti che non sono stati visionati, quindi credo che debba essere utilizzato ogni qual volta lo si ritenga opportuno o ci siano dei dubbi. La discrezione dell’arbitro deve essere messa da parte li dove abbiamo uno strumento che serve a questo scopo”. 

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