Sono passati ben oltre tre anni da quella tragica giornata, il giorno di Napoli-Fiorentina, una finale di Coppa Italia che doveva essere una festa, ma che si ritrovò invece ad essere uno dei giorni più tragici della storia del calcio italiano.
Era il 3 Maggio 2014 ed il tifoso napoletano Ciro Esposito fu ucciso durante un agguato da Daniele De Santis, tifoso giallorosso, poi condannato a 26 anni di reclusione. E’ passato tanto tempo, ma nessuno ha dimenticato: il match tra Napoli e Roma è considerato un match a grave rischio, ancor più da quel giorno, ma molti tifosi, sia napoletani che giallorossi, hanno espresso la volontà di avere una pace ed anzi di tornare alla vecchia amicizia del “Derby del Sole” con un gemellaggio tra le parti.
Proprio a proposito di quest’iniziativa, abbiamo intervistato Domenico Cicalese, tifoso doc del Napoli e fondatore di una pagina Facebook che sta cercando di riportare in vigore questo gemellaggio. Ecco le sue parole:
“L’idea del gemellaggio tra Napoli e Roma è nata da me, che nonostante sia un tifoso sfegatato del Napoli, sono anche un simpatizzante sin da bambino della Roma, amo la cultura romana e sono affascinato dalla romanità. Sono cresciuto con il mito del “Derby del Sole” tramandatomi da mio nonno, mio padre. Ho sempre constatato che napoletani e romanisti sono due facce della stessa medaglia: siamo uguali, per certi versi identici. Entrambi abbiamo lo stesso modo di tifare, di vivere il calcio che per noi è un ossessione”.
Cosa penso dei fatti accaduti il 3 Maggio 2014? “Quelli sono fatti che non appartengono allo sport. Una tragedia del genere non può appartenere al calcio. E per il gesto di un singolo, non si può condannare un popolo intero. Ho visto due Napoli-Roma di fila, quelli del 2013/14 e 14/15. Poi ho vissuto l’ultimo Roma-Napoli nella Capitale, a casa di un amico a 50 metri dell’Olimpico. Situazione molto tranquilla, tranne quei 2-3 cori beceri cantati dalle minoranze altrettanto becere”.
Credi realmente che il gemellaggio sia un’ipotesi possibile? “Penso assolutamente di sì, perché finalmente se ne parla tanto e soprattutto perché c’è una grandissima voglia da ambo le parti.Per ottenerlo bisogna continuare a educare i tifosi nel segno della Pace. Magari un giorno la nostra pressione sarà così alta che riusciremo a coinvolgere anche i protagonisti, la Lega e le società. Il fatto che la gara non si giochi più in serale è una sconfitta ed è sintomo di un’Italia che si gira dall’altra parte”.
Poi prosegue: “In vista del match di sabato mi auguro che napoletani e romanisti possano tornare ad essere quello che in realtà già sono: un solo cuore colorato di tre tinte bellissime”.
E noi ci auguriamo che dopo quella tragica sera e dopo tutte le parole di questi anni, l’appello di Domenico e della maggior parte dei tifosi di Napoli e Roma venga accolto.
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