“Da Rabiot a Sanches: la lista di Carletto”. Così la Gazzetta dello Sport sulle manovre del Napoli di Ancelotti sul mercato. “Se necessario Carletto farà le sue telefonate ma di sicuro non farà richieste impossibili. Certo, tornare a lavorare con qualche suo pupillo gli farebbe piacere ma Ancelotti intende comunque valorizzare quanto di buono (tanto, a suo parere) c’è nella rosa del Napoli. Per questo spera di non perdere Koulibaly ed Albiol (ai quali magari aggiungere il rientrante Maksimovic) e di dover solo puntellare la difesa con un terzino da mettere in competizione con Hysaj (che piace all’Atletico Madrid). Occhio alle piste Vrsaljko e Meunier. Piuttosto, è a centrocampo che il nuovo allenatore potrebbe trovarsi a dover ricorrere alle sue amicizie perché il Napoli potrebbe fare cassa con Jorginho (richiesto in maniera esplicita dal City) ed Hamsik, che è orientato ad accettare una delle due offerte cinesi che gli sono arrivate (Shandong Luneng e Guangzhou R&F). Se ne saprà di più la prossima settimana, ma per la mediana De Laurentiis non baderà a spese. Ecco perché Vidal intriga nonostante un ingaggio molto elevato ed una età che preoccupa ma ecco, soprattutto, all’orizzonte le candidature di Rabiot e Renato Sanches. Il francese è in crescita esponenziale, dopo che proprio Ancelotti lo ha lanciato nel calcio che conta. Ha uno stipendio ai limiti (da top player per il Napoli) ed una venerazione per Carletto che lo ha fatto debuttare nel Psg. Renato Sanches, scuderia Mendes (dettaglio non trascurabile visti i buoni rapporti con il potente agente) e di proprietà del Bayern, ha invece deluso allo Swansea ma con Ancelotti in Germania è stato buon protagonista.
Nel listone per il centrocampo loro due sono ai primi posti, insieme a Seri del Nizza e Paredes dello Zenit (che interessa nonostante un ingaggio elevato). Il sogno davanti, dove Ancelotti è intrigato da Milik, è Karim «the dream» (il sogno, appunto) Benzema. Costa tanto, di cartellino e di ingaggio, ma con Carletto ha funzionato meglio che con tanti altri. Merito della duttilità tattica del nuovo allenatore del Napoli, che a Madrid lo aveva messo al centro del progetto con diverse stelle a danzargli intorno.”
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