Quasi grandi. E non lo dice solo la distinta di gioco: tutti ragazzi 1998/1999. Che nel calcio di oggi non è certo sinonimo di giovanissimi. Lo ribatte a gran voce anche il campo, perché Vicenza-Napoli valida per il campionato Primavera è stata una partita tutt’altro che baby, che non ha avuto molto da invidiare a sfide di categoria, quelle che seguiamo ogni domenica. Ritmo altissimo, intensità, qualità nelle giocate. Pochi, pochissimi errori. Sopratutto di un Napoli che se ne torna da Caldogno con i tre punti e la convinzione di essere una gran bella squadra. Ma solo a una determinata condizione, caratteristica imprescindibile per fare il salto notato oggi: la concentrazione. È stata la testa a fare la differenza, i ragazzi di Saurini sono scesi in campo più motivati, più attenti. Il motivo per cui la coppia di centrali Esposito-Milanese non ha sbagliato una palla che fosse una: perfetti. Come i due esterni, Schiavi e D’Ignazio: fase difensiva e spinta, non è mancato proprio nulla.
Ottima anche un’altra coppia, in mezzo al campo: Acunzio ha smistato da 10 e pressato con lode ma il migliore – insieme a tutta la difesa – è stato Otranto, oggi di un’altra categoria. Elegante, preciso, pulito. Mai una sbavatura e soprattutto un grande assist filtrante sui piedi di Russo. Ah, a proposito. Russo: voto 8. Veloce, scheggia impazzita e spietato davanti alla porta. È bastato uno per farne due di gol, la coppia vincente che ha risolto la partita. Bene Negro, tanto sacrificio e altrettante sponde. Un assist nel primo tempo. Falli presi e portati a casa: incalcolabili. Preziosi soprattutto da metà secondo tempo in poi quando Basit si è fatto espellere ingenuamente per un’eccessiva generosità nel pressing. Il Vicenza di Luiso ha peccato tanto in mezzo (Crestani e Sbrissa non sono bastati) quanto davanti: Parker incolore e mai davvero pericoloso. Forse un Luiso centravanti avrebbe fatto più che comodo, ancora. Sorride Saurini, dalla panchina. Il suo baby Napoli va e vince meritatamente. Convince, a Caldogno. In una partita quasi tra grandi.
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Dal nostro inviato da Caldogno Matteo Moretto
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