Nikola Kalinic, attaccante della Fiorentina accostato al Napoli in passato, ha rilasciato una lunga intervista all’edizione odierna de “La Nazione” parlando anche dell’interessamento estivo degli azzurri. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
Kalinic, che tipo di estate ha passato?
«Buona, grazie. Un po’ in Croazia e un po’ in Italia a fare il turista».
Non proprio in quel senso intendevamo.
«Ah, capisco. Non ho dato peso alle voci, anche perché davvero non leggo le notizie di mercato».
Il suo procuratore magari le avrà telefonato e fatto qualche nome. Uno a caso: il Napoli.
«Solo parole, niente di concreto. Io ho tre anni di contratto con la Fiorentina, dal mio punto di vista sono appena arrivato: vedo davanti a me un percorso da compiere».
Qui l’ha portata Sousa.
«Gliene sarò sempre grato».
E se, magari, il prossimo anno non dovesse allenare più qui?
«Io sto bene a Firenze, si trova bene la mia famiglia, non vedo perché dovrei cambiare. L’importante per me è giocare, chi fa il calciatore ha questo come obiettivo principale».
Le piace anche il calcio in tv?
«Da matti. Guardo tutti i campionati, più spesso la Premier e la Liga, poi la Bundesliga e il campionato francese. Insomma, basta che ci sia un pallone, io sono lì che non me lo perdo. E sul divano c’è anche mio figlio Mateo, tre anni: imita già tutti gli attaccanti quando festeggiano i gol».
Ce n’è uno che più lo intriga?
«Ovviamente suo padre…».
E a Kalinic chi piace?
«Non ho dubbi e dico Ibrahimovic. Da sempre».
Uno che in campo sorride poco, come lei.
«Eh, nel nostro ruolo ci sono tanti contatti fisici, è difficile potersi divertire».
A proposito di falli, contro l’Inter ne abbiamo contati 9 di Ranocchia contro di lei.
«Già. E l’arbitro non lo ha ammonito…».
Che idea si è fatto?
«Alla fine avevamo tutti una gran rabbia addosso per come era andata la partita, ma protestare non serve a niente. Dobbiamo in ogni caso rispettare gli arbitri, nel nostro ruolo non possiamo giudicarli».
In molti pensano che se al posto di Damato ci fosse stato un altro arbitro, avreste potuto pareggiare.
«Davvero questo è un tema che non mi piace. Rispetto il lavoro degli altri».
Il suo quest’anno come sta andando?
«Sono soddisfatto, a questo punto della stagione ho realizzato lo stesso numero di reti dello scorso anno»
Ha segnato 8 gol su 10 in trasferta: come se lo spiega?
«Proprio non me lo spiego. Un caso, probabilmente».
Magari la Fiorentina gioca meglio fuori casa.
«Non so, secondo me è solo una coincidenza. Di sicuro voglio tornare a segnare in campionato a Firenze».
Si è mai chiesto come mai Babacar ha avuto così poco spazio, nonostante abbia segnato 6 reti in 11 partite?
«Siamo tanti buoni giocatori, e tutti speriamo di trovare spazio. Baba è un ottimo attaccante, ma non scelgo io chi gioca, né credo i gol arrivino in base al numero di attaccanti. E’ importante lo sviluppo del gioco che serve a creare le occasioni».
A proposito di chi sceglie: come vede Sousa in questa stagione?
«Esattamente uguale all’anno scorso. Anche il clima fra noi giocatori è lo stesso».
Questo è un po’ più difficile da credere.
«La differenza è che eravamo molto in alto in classifica, ma siamo convinti di poter recuperare. Vogliamo andare avanti il più possibile in Europa League e piazzarci in una delle prime cinque-sei posizioni per qualificarci nelle coppe».
Torniamo a lei: quando segna rivolge sempre gli indici verso il cielo.
«E’ il mio modo per ringraziare Dio».
Sua moglie e suo figlio vengono a vederla quando gioca?
«No, di solito guardano la partita in tv. Impossibile tenere fermo Mateo, chissà dove andrebbe in tribuna».
Qual è il gol più bello che ha segnato?
«Tutti i gol sono belli, basta che la palla entri in rete».
I suoi compagni la chiamano...
«Nico. In nazionale invece sono Kale».
E Kale ha sempre pensato di restare a Firenze, anche quando era in Croazia durante gli Europei.
«Confermo».
Tipo di poche parole.
«Sono una persona semplice, qui ho trovato una situazione ideale e ho sempre giocato. Non vedo perché dovrei cambiare. Credo oltretutto di essere nel periodo migliore della carriera, anche come prestazioni».
C’è un difensore che l’ha messa particolarmente in difficoltà?
«Koulibaly è fortissimo».
E gioca nel Napoli.
«Vabbè, che c’entra? E’ forte a prescindere. Anche se quando mi marcava sono riuscito a segnare. Perché io gioco nella Fiorentina».
Fonte: La Nazione
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