Alfonso De Nicola, medico sociale della Ssc Napoli, è intervenuto al convegno “La Serie A della medicina: organizzazione, ricerca e prevenzione” presso il Secondo Policlinico nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II. Presenti anche il fisiatra Enrico D’Andrea e Massimo Buono. Ecco l’intervista esclusiva di IamNaples.it al Dott. Alfonso De Nicola:
Dottor De Nicola, la Juventus è in vantaggio di tre punti sul Napoli che a sua volta presenta meno infortuni della squadra bianconera. Qual’è il segreto del club azzurro in tal senso?
“Non credo ci sia una cosa che può essere fatta in un attimo, c’è grande applicazione e un grande metodo di lavoro che viene da una formazione scientifica che tra l’altro abbiamo avuto in questa Università. Il nostro staff è molto aperto a tutto ciò che sono conoscenze e innovazioni serie e scientificamente provate. Tutto ciò ci permette di lavorare con tranquillità con tanta attenzione all’aspetto mentale e psicologico. In questo modo ogni calciatore si sente seguito, tranquillo e fa quanto meglio possa fare per se stesso”.
Infortunio di Insigne: ha stupito il suo grande recupero che in altri calciatori non è riuscito al meglio. Che lavoro è stato compiuto soprattutto in termini di equipe?
“Innanzitutto la Società ha dato la possibilità a Lorenzo di sentirsi tranquillo e ai nostri fisioterapisti e collaboratori di lavorare come meglio credessero. Ha influito anche la maturità del ragazzo. Come tutti i calciatori che abbiamo avuto, soprattutto napoletani e campani, sono professionisti seri. Abbiamo avuto Gennaro Iezzo che è stato un grande professionista. Per professionista intendo una persona che si dedica al 100% al proprio lavoro con tranquillità, applicazione ed onestà”.
Passaporto ematico: può essere riconosciuto come uno strumento riconosciuto a livello nazionale, per prevenire tristi epiloghi come quello accaduto al povero Piermario Morosini?
“Oggi c’era una riunione in Lega alla quale ha partecipato il Dott. Canonico dove si parlava anche di questo. Il passaporto ematico sarà il futuro, rappresenterà la memoria storica della ‘macchina’ atleta, non solo calciatore. Avere tutti i dati relativi al fisico è importante per capire tutto ciò che sta succedendo, soprattutto per le prossime generazioni. La ricerca è proprio questo, più dati si hanno e più si può capire. Abbiamo iniziato con il settore giovanile ma la Burocrazia in Italia è qualcosa di indecente, ci vorrà tempo e la cosa dovrà essere sposata da più persone che dovranno capire che c’è un interesse al di sopra di tutti che è quello della salute di chi fa sport. Questo bisogna farlo capire a tutti”.
Intervista a cura di Ciro Troise
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro