Una vera e propria icona nel panorama della pallanuoto italiana, cresciuto nel settore giovanile della Canottieri Napoli sebbene abbia conseguito le sue vittorie con la calottina del Settebello e del Circolo Posillipo: prima del delicato derby contro l’Acquachiara, terza forza del campionato A1, i microfoni di IamNaples.it hanno intervistato il leader della squadra del Molosiglio capitan Fabrizio Buonocore:
Nel derby di sette giorni fa contro il Posillipo la Canottieri Napoli ha dimostrato carattere nel rimediare il gap di due gol di svantaggio maturato durante le prime due frazioni di gioco. Sabato alle 20:45 sfiderete l’Acquachiara che sta passando un buon periodo di forma: quali sono le vostre sensazioni alla vigilia di quest’importante stracittadina?
“Sicuramente l’Acquachiara è una squadra che sta vivendo un ottimo momento di forma in virtù della terza posizione che occupa in classifica e delle tante vittorie che ha conseguito fino ad oggi. La loro condizione penso che continuerà ad esser ottimale, anche perché si stanno preparando per la semifinale di Coppa Len, quindi saranno al massimo della concentrazione. Tuttavia anche noi percorriamo un ottimo momento di condizione. Stiamo lavorando soprattutto nel tenere alta la concentrazione durante i quarti tempi, cosa che ci ha condizionato nella prima parte di campionato abbassando purtroppo un pò la presa. La cosa fondamentale sarà da parte nostra di non andare sotto nei primi tre tempi per poi cercare di giocarcela fino alla fine nell’ultima frazione di gioco”
Quest’anno la vostra stagione è stata battezzata dalla storica vittoria contro il Posillipo alla terza giornata, vittoria che mancava da 24 anni: come giudichi il campionato della Canottieri fino a questo momento?
“Sicuramente abbiamo fatto delle buone partite nel girone d’andata anche se abbiamo anche perso molti punti per strada che non dovevamo perdere, tipo a Savona durante la prima di campionato oppure contro la Lazio Nuoto in casa. Quindi possiamo e dobbiamo fare di più nel girone di ritorno”
Dopo il ritorno in A1 la Canottieri è riuscita a classificarsi sesta al termine della scorsa stagione: quali sono le ambizioni della società del Molosiglio per il futuro?
“L’ambizione è quella di migliorare sempre, facendo crescere fondamentalmente i nostri giovani giocatori. Il nostro obiettivo è quello di arrivare sempre un passo più in avanti in campionato, poi alla fine della stagione si tireranno le somme, giocandoci i play-off fino alla morte”
L’Acquachiara sta cavalcando un buon periodo di forma, schierandosi subito a ridosso delle due strapotenze AN Brescia e Pro Recco, mentre il Posillipo sembra aver smaltito le sue difficoltà sotto la nuova gestione di mister Occhiello: dove potranno arrivare le due rivali cittadine quest’anno in campionato?
“L’Acquachiara è lanciata in maniera spedita per il terzo/quarto posto, anche se presuppongo che alla fine possa arrivare terza in classifica. Il Posillipo invece penso che punterà molto sulla Coppa Len, arrivando magari in campionato tra in quinto ed il settimo posto”
Il sogno nel cassetto per la Canottieri può esser quello di ambire ad un posto in Euro Cup al termine di quest’anno? Tale traguardo rappresenterebbe più un ostacolo o un’agevolazione nel processo di rinascita di questa società?
“Questo è senza dubbio il nostro obiettivo. Sicuramente l’Euro Cup può rappresentare una tappa importante per il processo di crescita di questi ragazzi: disputando partite europee crescerebbero senza dubbio sotto il profilo atletico e mentale, aumentando la loro esperienza ed il loro profilo internazionale. Quindi certamente sarà un vantaggio disputarla per la Canottieri”
Quali sono i punti deboli delle tua squadra su cui mister Zizza dovrà ancora lavorare?
“Siamo una squadra molto giovane che pecca ancora di immaturità in alcuni frangenti di gioco. Dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista, anche se in fin dei conti questo rappresenta più un aspetto mentale che fisico. Tuttavia dovremo anche maturare su quest’ultimo aspetto, evitando magari che le squadre più pensanti di noi ci mettano troppo le mani addosso”
Anche quest’anno la lotta per il vertice sembra esser una contesa a due tra AN Brescia e Pro Recco: chi la spunterà alla fine?
“Secondo me il Pro Recco. Il vantaggio che ha adesso l’AN Brescia è nato fondamentalmente dalla partita in casa vinta nel girone d’andata dove c’è stato un errore negli ultimi minuti della squadra ligure. Ma già dalla partita di ritorno a parer mio si riequilibreranno le cose. Alla fine in finale la Pro Recco è una squadra con tanti campioni pronti a giocare queste partite importanti”
Sei partito dalle giovanili della Canottieri Napoli fino a diventarne il simbolo in questa nuova fase di rinascita: quali responsabilità senti di avere? Ti piacerebbe in futuro ricoprire un ruolo in società?
“Sicuramente in futuro mi farebbe piacere continuare ad esser nello sport, calandomi magari in un ruolo dirigenziale o federale. Senz’altro è una delle mie aspirazioni insieme a quella di diventare un ottimo professionista. Come leader della Canottieri non nascondo che mi piacere assumere questa responsabilità, la vivo bene ed è una cosa che mi stimola parecchio. Quando sono andato via dal Posillipo ho accettato subito di rivestire la leadership di questo gruppo facendo crescere i nostri giovani talenti”
Tuttavia le tue soddisfazioni in carriera sono giunte nel decennio di militanza al Circolo Posillipo dal 2003 al 2013, vincendo tra l’altro uno scudetto (03/04) , una Coppa Campioni (04/05) ed una Supercoppa Len (05). Quali sono i tuoi ricordi del periodo in rosso-verde?
“Sono ricordi stupendi. L’ultimo scudetto vinto da una squadra napoletana è stato memorabile in quanto andammo a vincere a Recco sbaragliando tutti i pronostici, poi anche la vittoria nella Coppa dei Campioni rimane un ricordo straordinario: sono momenti di una vita di un atleta che si ricorderanno per sempre. In quel momento facevo parte di un Posillipo che era, probabilmente, la squadra più forte al mondo”
Due partecipazioni alle Olimpiadi (Atene 2004 e Pechino 2008), argento agli Europei di Budapest nel 2001 e ai Mondiali di Barcellona nel 2003: quali sono i tuoi ricordi in Nazionale? Come giudichi l’attuale lavoro di rifondazione del ct Sandro Campagna in vista di Rio de Janeiro 2016?
“La mia carriera in Nazionale è iniziata proprio con Sandro Campagna nel 2001 quando venne chiamato al posto di Rudić: subito vincemmo un argento nel 2001 ai campionati europei disputati a Budapest, tra l’altro battendo l’Ungheria in semifinale disputando una partita memorabile. A parer mio Sandro è il miglior allenatore per Nazionali che ci sia, escludendo Ratko Rudić in termini esclusivamente di titoli vinti. Sandro è bravissimo: sa preparare ottimamente la squadra dal punto di vista tattico e fisico”
Oltre a concederti soddisfazione con la pallanuoto la vita ti ha riservato gioie e soddisfazioni anche su altri fronti, esercitando la professione di commercialista in seguito alla laurea conseguita in Economia e Commercio oltre ad unirti in matrimonio con tua moglie Manuela: riservi ancora qualch’altro sogno nel cassetto?
“Dal punto di vista lavorativo spero sicuramente di diventare un ottimo professionista poichè è una delle mie aspirazioni di vita. Chiaramente dal punto di vista familiare l’auspicio è quello di avere una famiglia allargata visto il recente matrimonio con mia moglie Manuela”
Come quanto chiesto ad Amaurys Perez in un’intervista rilasciata qualche settimana fa ti chiediamo: quali sono state le cause del declino in termini di pubblico di uno sport così nobile come la pallanuoto e su cosa si può lavorare per ritornare ai fasti di una volta?
“Secondo me bisognerebbe modificare la stagione in cui si gioca. Capisco che sarebbe una decisione alquanto drastica da prendere, ma la pallanuoto a parer mio è uno sport prettamente estivo, un sport d’acqua. Giocare in un ambiente aperto in un periodo in cui altri sport non ci sono sarebbe sicuramente più attraente. Inoltre lavorare dal punto di vista del marketing e della pubblicità, aspetto ancora troppo sottovalutato dalle società pallanuotiste. Al giorno d’oggi non si può prescindere da questi due aspetti. Al giorno d’oggi l’evento sportivo oramai è un evento di spettacolo quindi bisognerebbe attrezzarsi per questo, anche se mi rendo conto che è difficile mettere in atto tutto ciò quando ci sono poche disponibilità finanziarie”
IamNaples.it è una testata giornalistica che tratta prevalentemente del calcio Napoli: sei un appassionato degli azzurri? Sei mai andato allo Stadio San Paolo?
“Non vado molto allo Stadio San Paolo ma seguo costantemente il calcio Napoli. Ammiro molto la squadra azzurra: ho apprezzato parecchio la buona reazione avuta dopo quel momento difficile passato dai ragazzi di mister Benitez in campionato, diventando col passar del tempo molto più squadra. Fino ad oggi stiamo vedendo notevoli miglioramenti nella mole di gioco espressa, nella giusta cattiveria mostrata in campo, inoltre i compagni si stanno aiutando di più in campo. Si vede che è cambiato qualcosa in termini di mentalità”
Per concludere: un pronostico secco per il derby di sabato sera?
“Il derby non si può pronosticare, il lato scaramantico ha gioca inevitabilmente la sua parte… è una gara da tripla! (ride n.d.r.). E’ chiaro che il nostro presupposto è quello di vincere”
A cura di Gilberto D’Alessio
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