“Come ho portato il Napoli in alto? E’ stato semplice, ma molto complesso: del calcio sapevo ben poco, ma conoscevo bene il cinema. Ne ho applicato le stesse regole, pian piano siamo arrivati fin dove siamo adesso. Siamo partiti dalla C e stare 8 anni in Europa è una bella sfida, alla fine del primo anno di Serie A mi dissero che eravamo 525esimi nel ranking UEFA mentre adesso siamo 12esimi: questo ranking lo amo! Allenatori? Non ne abbiamo sbagliato uno: Mazzarri, Reja, Benitez e Sarri che è un fenomeno. Diciamo che è stato un piacevole modo di conoscere il calcio, che prima non sapevo cos’era.
Titolo per questo Napoli? Non è un film, ma una serie tv di successo visto che adesso vanno molto di moda! Abbiamo scoperto tramite la Nielsen, che ho pagato con un bel compenso, che ci sono ben 35 milioni di tifosi partenopei, Italia compresa. I simpatizzanti arrivano a 120 milioni”.
Allegri dice che è più facile essere belli che vincere, è d’accordo? “Ognuno se la canta e se la suona come vuole: io dico che siamo belli e vinciamo, ma accettiamo queste battute.
Contro la Roma alle 18? Avevo programmato e pregato di cambiare orario per permettere ai tifosi del Napoli di essere all’Olimpico, vista la tensione che c’è dopo i’incidente che costò la vita al povero Ciro Esposito. Credo però che nella gara contro la Lazio a Roma, l’Osservatorio abbia avuto da ridire sul comportamento dei tifosi azzurri, questo lo ignoravo ma ognuno paga le conseguenze di ciò che fa. Speriamo siano numerosi i tifosi azzurri non residenti in Campania che possono venire.
Mertens candidato al Pallone d’Oro? Non abbiamo voluto cedere nessuno e aumentare l’ingaggio a tutti: questo è stato il nostro grande acquisto. Gli arrivi di Ounas e Mario Rui vanno a rinforzare la rosa, vedremo con l’infortunio di Milik cosa accadrà ma per fortuna tornerà prima essendosi fatto male prima rispetto all’anno scorso. Inglese? L’ultimo giorno di mercato ebbi l’intuizione che qualcosa poteva non andare e decisi di puntare su Inglese. Avvisai Campedelli che a gennaio in caso di problemi avrei bussato alla sua porta e busserò! Ma non vi anticipo altro.
Higuain? Penso sentuxa molto più lui la mancanza di Sarri che viceversa, il mister dirà il contrario perchè è un gentiluomo e un uomo dolce: qui in Italia nessuno vuole litigare, io invece ci metto la faccia e voglio litigar con tutti! L’abbiamo rispolverato noi dopo il Real, chi viene a Napoli fa sempre benissimo: Cavani al Palermo non faceva 30 gol, lo stesso per Lavezzi che è esploso in azzurro. Poi penso a Quagliarella: ha vissuto un anno col groppone in gola per un male che nemmeno noi conoscevamo, altrimenti me lo sarei tenuto, puntavo tanto su di lui. L’avrei difeso e estirpato alla radice quel brutto male se lo sapevo.
Sarri? E’ un toscano, in questa terra ho fatto tanti film. Venivo qui e facevo delle incursioni in Toscana, quindi è una terra straordinaria. Sarri era nato a Napoli, toscanaccio preciso in senso positivo, però adesso è diventato anche napoletano in questi tre anni. E’ diventato un po’ più paravento, vedremo queste cose cosa sortiranno. Gli auguro solo di avere una felice carriera.
VAR? Mi auguro duri, per me 90 secondi non sono tanto tempo. Servono anche per rigenerare il cervello, mi piacerebbe eliminare i 15′ di intervallo per poter interrompere 2′ ogni 10 minuti durante la partita. Farei più cambi, sarebbe molto più spettacolare. Ma poi cos’è questa storia dei posti limitati in rosa? Vorrei portare tutti in panchina anche in Champions, in Europa League. Era penoso quando in Serie A tenevamo calciatori in tribuna, l’allenatore deve averli in panchina tutti!”.
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