Lo abbiamo incontrato in via Verdi intorno alle 13, quando la città si era svuotata e tutti erano a casa a mangiare. Il presidentissimo del Napoli e della Filmauro, Aurelio De Laurentiis cercava un locale aperto per fare un boccone al volo. Un consiglio, in cambio di due battute e di una foto. “Sono a Trento perché è una città che ho nel cuore – c’ha detto – una città dove, quando posso, torno e dove ho fatto tanti bei film”. “Due quelli fatti con noi – commenta Giampaolo Pedrotti presidente della Trentino Film Commission, che abbiamo contattato per capire se c’è qualcosa che bolle in pentola – e al momento De Laurentiis non ha presentato nessuna nuova richiesta. La scadenza delle domande è fissata per fine febbraio. Vedremo”.
Trento è anche la città dell’assessore Dallapiccola che solo pochi mesi fa, ad ottobre, De Laurentiis aveva descritto come “un assessore che non voglio nemmeno nominare. Ho pure cancellato il suo numero. E’ una roba da manicomio e io non gli farei nemmeno fare l’usciere di casa mia“. Sul tema nessuna battuta, nessun ritorno sulla polemica, ma la visita del presidente del Napoli nel capoluogo, la prima dopo quelle parole che tanto avevano fatto discutere, scioglie, una volta per tutte, gli animi e riporta quiete dopo la tempesta.
De Laurentiis in questi giorni, infatti, è stato in Val di Sole (“torneremo eccome per i ritiri estivi”, ha detto a proposito) per regalarsi alcuni giorni sugli sci nel comprensorio Funivie Folgarida Marilleva. Ieri s’è goduto la partita del suo Napoli che ha battuto il Genoa 2 a 0 e adesso aspetta il big match di mercoledì contro il Real Madrid. La partita dell’anno, una partita che il presidentissimo ha già definito come “una sfida infernale, ma al Bernabeu ce la giochiamo alla pari“. E mentre i giornaloni si scervellano su possibili formazioni e si lanciano in pronostici lui ha scelto il Trentino per scaricare la tensione.
Poi, momento della foto. Una di profilo e, infine, è lui a dirci “facciamola bella con il vostro fantastico Duomo alle spalle“. E via, a mangiare. Un “colpo di fortuna”.
Fonte: ildolomiti.it
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