Dopo sei partite in cui la gioia più folgorante è diventato l’assist per afferare il Rijeka, forse, pure Dries Mertens si starà chiedendo cosa sia accaduto, all’improvviso, alla sua esistenza d’infallibile cecchino. Ne parla il Corriere dello Sport: “Prima di darsi una risposta, o continuare a galleggiare nell’oscurità di una crisetta di identità che sta lì, forse gli conviene aspettare ancora un attimo. Qualcuno deve averlo avvisato, e comunque lo sapeva già di suo, perché Bologna-Napoli non è assolutamente una gara come le altre, ma è la sua partita, sa d’elisir di giovinezza o di toccasana: undici gol in sei partite, è una media da top player, e dentro ci sono anche due triplette, una al Dall’Ara e una al San Paolo, ovviamente due abbuffate, il 6-0 del 19 aprile 2016 e poi l’1-7 del 4 febbraio 2017, quindi una serie di indizi che bastano e avanzano per sentire ardere dentro di sé il sacro fuoco della «vendetta»”
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