VERSO LA GARA – Allo stadio “Bentegodi” il Napoli affronta i padroni di casa del Chievo nell’ambito della trentaduesima giornata del campionato di Serie A: dopo la disfatta rimediata contro l’Arsenal nella gara di andata dei quarti di finale di Europa League, il tecnico degli azzurri Ancelotti pretende una reazione dai propri calciatori e dunque attua un turnover piuttosto esiguo, proponendo Ospina tra i pali, Chiriches – e dunque non Maksimovic – al fianco di Koulibaly, con Hysaj e Ghoulam terzini rispettivamente a destra e sinistra. In mediana, Zielinski fa rifiatare Allan e va ad affiancare Fabian, con Callejon e Insigne che agiranno da esterni di centrocampo e la coppia Mertens-Milik in attacco. Di Carlo, allenatore del Chievo, imposta un 4-4-2 speculare che vede Cesar e Andreolli al centro della difesa, con Depaoli e Barba sulle corsie laterali; a centrocampo, Di Carlo schiera Hetemaj e Dioussé come interni, mentre l’ex azzurro Giaccherini e il giovane Vignato giocheranno sulle fasce; infine, Meggiorini andrà a comporre con Stepinski il tandem offensivo.
LE CHIAVI DEL MATCH – Il Napoli si presenta in campo con un assetto particolarmente offensivo sulla fascia sinistra: soprattutto ad inizio gara, gli azzurri testano nuovamente lo schieramento visto in Champions League – probabilmente in vista della gara di ritorno con l’Arsenal –, giocando con una sorta di difesa a tre e mezzo: Ghoulam agisce sempre in posizione piuttosto avanzata, mentre Hysaj non si stacca dalla linea difensiva e in fase di copertura aiuta spesso i centrali. Nonostante gli sforzi dei clivensi, fin dai primi minuti risulta chiaro il divario tecnico tra le due squadre: al 16’ il Napoli passa in vantaggio con Koulibaly, che su calcio d’angolo battuto da Mertens anticipa i difensori avversari e batte di testa Sorrentino. Sulle accelerazioni del Napoli, il Chievo mostra serie difficoltà e va spesso in affanno, provando timidamente a ripartire sugli errori degli azzurri, ma senza chiamare realmente in causa Ospina. Nei primi minuti della ripresa, il Chievo sembra meno timoroso e un po’ più aggressivo: gli uomini di Di Carlo portano il pressing sul portatore di palla avversario per poi provare ad imbastire azioni offensive. La crescita del Chievo viene però stroncata dal Napoli, che al 64’ sigla il goal del raddoppio con Milik: l’attaccante polacco va in rete con una conclusione mancina dalla distanza che sorprende Sorrentino – non impeccabile in questa circostanza. Al 67’ Vignato lascia posto a Leris, mentre nel Napoli entra Allan al posto di Insigne: in tal modo, Zielinski va a posizionarsi sulla fascia sinistra; successivamente, Younes va a rilevare Fabian, mentre Di Carlo inserisce Grubac al posto di Meggiorini. All’80’ Ancelotti spende l’ultimo cambio a sua disposizione per mandare in campo Verdi al posto di Callejon, mentre Di Carlo sostituisce Stepinski con Kiyine. Sul calcio d’angolo successivo al cambio, il Napoli cala il tris con Koulibaly, che su una smanacciata di Sorrentino deposita il pallone in rete col mancino. Nonostante il goal della bandiera siglato per il Chievo da Cesar a fine gara, la vittoria va agli azzurri, che condannano ufficialmente il Chievo alla retrocessione dopo undici stagioni.
A cura di Mariano Menna
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