L’ aritmetica è un’opinione, e nessuno l’avrebbe mai sospettato, perché dopo aver notato che c’è un fiume di danaro – sono già 122 milioni e 500mila euro impegnati e altri che potrebbero ancora inondare questo microcosmo ch’è il mercato – verrà pur da porsi una domanda e semmai darsi pure una risposta. Aurelio De Laurentiis ha fatto saltare il banco, ha tenuto il pallone al centro del villaggio e anche dei propri pensieri, ed ha avviato una rivoluzione che è cominciata, di fatto, l’11 dicembre, con l’esonero di Ancelotti, e continuerà ad oltranza, nella prossima estate. Nei programmi – se preferite i progetti – è il caso di andarci a leggere, calcolatrice alla mano, e possibilmente arrivandoci preparati, per non sbiancare dinnanzi a quella somma che farebbe stropicciare gli occhi anche a un fondo americano: Matteo Politano è l’ultimo rinforzo, porta via (bonus inclusi) ventitré milioni di euro, da pagare in varie soluzioni, ma pur sempre da riconoscere; e prima di lui, ce ne sono voluti venti (e altri quattro di bonus per Lobotka) e dodici (ma stavolta, miracolo, senza voci aggiuntive) per Demme; aggiungeteci i sessantatré milioni e mezzo per il terzetto del Verona e la sintesi sarà completa. Ora ci sono «lodevoli» intenzioni (alla gente piace così, il tifoso ha tendenze «vampiresche» ovunque) che conducono a Ricardo Rodriguez e anche ad Andrea Petagna e spingono al di là della soglia dei centocinquanta milioni di euro: trecento miliardi delle vecchie lire, direbbero le nostre nonne, mettendosi le mani nei capelli.
Aurelio De Laurentiis ha rotto qualsiasi indugio, d’inverno in genere non lo fa, però stavolta ha usato il mercato di gennaio per anticipare quello di giugno e avviare una rivoluzione che ormai è nei fatti e che si può presumere apra a scenari possibili ma non garantiti: due difensori, due centrocampisti, un esterno di fascia difensivo e uno offensivo e un centravanti annunciano un viavai inevitabile, preparano a fronteggiare addii scontati (Callejon e Mertens) e separazioni dolorosamente probabili (Koulibaly, per esempio, e magari anche Fabian Ruiz) di stelle che il mercato lascerà brillare e inseguirà. Il resto va da sè, rientrerà nelle dinamiche di una filosofia che ha bisogno di riavviare un ciclo, un altro, verso il quale il Napoli ha proteso le proprie mani, riempiendole di assegni a vista.
fonte: corrieredellosport.it
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