Ogni anno è sempre la stessa storia. All’andata e al ritorno: «Per me è una sorta di derby del cuore. Non sarà mai una partita qualsiasi: Palermo è la città dove sono nato e Napoli è la seconda metà del mio cuore». Totò Aronica, scugnizzo-picciotto che in azzurro ha contribuito a scrivere pagine bellissime in piena era Mazzarri, è in seria difficoltà da tifo: «Ovviamente. Ed è un classico».
SETTORE GIOVANILE – E allora, il doppio ex. L’amico che da queste parti ha lasciato l’anima e che a 38 anni, dopo l’ultima parentesi alla Reggina conclusa alla fine della stagione precedente, potrebbe addirittura tornare alla base. In veste di tecnico: la vera novità del momento è che Gianluca Grava, responsabile del settore giovanile del Napoli, nonché ex compagno difensore e collega di decine battaglie memorabili dalla Champions al campionato, sta pensando proprio ad Aronica come futuro allenatore del vivaio azzurro. Si vedrà. Oggi, nel frattempo, Salvatore detto Totò si accomoderà in tribuna al Barbera e dentro di sé farà un tifo sfegatato. Per? «Per tutti».
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