VERSO LA GARA – Alla Sardegna Arena, il Napoli affronta i padroni di casa del Cagliari nell’ambito della sedicesima giornata del campionato di Serie A: dopo la bruciante sconfitta col Liverpool che è costata agli azzurri l’eliminazione dalla Champions League, Ancelotti attua un cospicuo turnover, confermando Ospina tra i pali, ma inserendo Malcuit e Ghoulam sulle corsie laterali, con Maksimovic e Koulibaly centrali difensivi. In mediana, il tecnico azzurro lascia a riposo Hamsik, inserendo al suo posto Diawara, che sarà affiancato da Allan, mentre sulle fasce agiranno Ounas e Zielinski. In attacco, infine, Insigne resta in panchina e sarà dunque Fabian a supportare Milik dal primo minuto. Maran, tecnico del Cagliari, imposta un 4-3-1-2 con Romagna e Clavan difensori centrali, Pisacane e Padoin in veste di terzini, Faragò, Bradaric e Ionita a comporre il trio di centrocampo ed infine Barella nel ruolo di trequartista alle spalle di Joao Pedro e Farias, con l’ex azzurro Pavoletti che non è stato neanche convocato a causa di un infortunio.
LE CHIAVI DEL MATCH – Maran prepara molto bene la partita, creando non pochi problemi agli azzurri. Il Cagliari difende in maniera puntale e si dimostra sempre attento in fase di copertura, senza però fare a meno proiettarsi in avanti. In fase di non possesso, va sottolinea l’importante lavoro di Barella, che arretra di posizione in un vero e proprio 4-4-2 speculare, con Faragò e Ionita che di conseguenza si spostano sulle fasce. I padroni di casa risultano molto pericolosi in ripartenza grazie alla rapidità degli attaccanti sui numerosi errori in fase di impostazione del Napoli. In tal senso, la scelta di Maran di preferire due attaccanti tutto sommato brevilinei come Joao Pedro e Faria ad una punta strutturata come Cerri si rivela vincente. Il Napoli in fase di possesso si dispone in campo con un 4-2-3-1 che vede Fabian nel ruolo di trequartista, Zielinski sulla fascia sinistra e Ounas a destra. Col passare dei minuti, Fabian spesso si defila verso destra, dialogando con Ounas per cercare di creare superiorità numerica su quella fascia, anche grazie alla posizione più arretrata di Malcuit – che a differenza di Ghoulam resta quasi allineato con i centrali difensivi in molte circostanze. Nonostante la crescita della manovra azzurra nel secondo tempo, il risultato resta inchiodato sullo 0-0 anche a causa dell’imprecisione degli attaccanti del Napoli. Al 62’ Ancelotti inserisce Mertens al posto di Diawara per provare a ravvivare la propria manovra offensiva: in questo modo, Zielinski va ad affiancare Allan a centrocampo, mentre Fabian Ruiz prende il posto del polacco a sinistra. Nel Cagliari, invece, Sau va a rilevare Farias. Successivamente, Ancelotti sostituisce Ounas con Insigne, mentre Maran è costretto a inserire Andreolli al posto di Romagna per infortunio. Negli ultimi 20 minuti di gara si gioca ben poco, anche a causa dei rallentamenti del Cagliari. Ancelotti si gioca il tutto per tutto con l’ultimo cambio a sua disposizione, inserendo Callejon al posto di Malcuit, mentre Maran manda in campo Cigarini al posto di Pisacane, schierandosi con una difesa a tre che vede Bradaric, Andreolli e Clavan centrali. Quando la partita sembra ormai volgere al termine senza sbloccarsi, il Napoli si porta in vantaggio con Milik su calcio di punizione, conquistando tre punti preziosissimi su un campo che si è rivelato ostico per chiunque in questa stagione.
A cura di Mariano Menna
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