I due pilastri del Milan di Sacchi, quello che si arrampicò fino in cima al mondo battendo a Tokio l’Atletico Nacional di Medellin nel 1989: Baresi, il capitano dei rossoneri, guidava la difesa, Ancelotti era il perno del centrocampo.
«Il pregio principale di Carlo? Ne ha tanti. Sicuramente la grande competenza e l’equilibrio rappresentano il suo marchio di fabbrica: lo ha dimostrato in tutta la carriera e in tutte le squadre che ha allenato. Il suo passato parla da solo».
Già, ha vinto in tutt’Europa…
«Ancelotti è stato sempre molto bravo a gestire campioni e a metterli nelle migliori condizioni per fare bene. E direi che non è poco».
Ora il Napoli, come spiega la sua scelta?
«Credo che abbia accettato questa sfida dopo aver viaggiato tanto per rimettersi in gioco: una bella sfida migliorare ancora di più una squadra che negli ultimi anni ha fatto qualcosa d’importante».
De Laurentiis ha preso un top player degli allenatori: un segnale forte alle rivali?
«De Laurentiis è stato molto bravo a sostituire Sarri nel migliore dei modi: ci voleva un nome importante per dare garanzie, per i tifosi e per la piazza. Sicuramente quello di Ancelotti è stato un grande colpo di mercato».
Cosa lo attende?
«Non sarà semplice perché Sarri ha lasciato un grande ricordo, una bella immagine e un gioco spettacolare. Ancelotti porterà tutto il suo bagaglio di esperienza: il Napoli è una realtà importante per il nostro calcio e lui proverà ad alzare ancora di più l’asticella. Poi i risultati saranno legati anche alla squadra che avrà a disposizione».
Che Napoli sta nascendo?
«Si è già mosso con un paio di acquisti ma il mercato è ancora lungo. De Laurentiis metterà a disposizione di Ancelotti la squadra più competitiva possibile per lottare ancora per il vertice».
Dove colloca gli azzurri?
«La Juve parte davanti a tutte. L’Inter si sta muovendo bene e direi anche la Roma. Il Napoli è lì con loro: il gruppetto delle migliori è ancora quello dell’anno scorso. Partono ancora loro come favorite per il prossimo campionato».
Il Napoli non è il Real o il Bayern: un’esperienza diversa per Ancelotti, che ne pensa?
«Valuterà i giocatori che avrà a disposizione e li metterà nelle condizioni migliori per rendere al massimo».
Sarà l’anno di Insigne?
«Viene da una grande stagione, le sue qualità non si discutono».
Potrà servire molto anche all’Italia?
«Fa già parte del gruppo azzurro e avrà sicuramente le sue possibilità».
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