Dopo la prima parte dell’intervista andata in onda poco fa su Sky Sport 24 riguardo il Milan, Mario Balotelli ha parlato a 360° del suo passato, del presente e dei propri sogni ma non solo: “Nel calcio puoi scrivere sempre qualcosa di nuovo. Il mio passato l’ho passato appunto da ragazzo, il mio sbaglio è stato voler vivere la mia vita da adolescente come qualsiasi altro adolescente ma non mi era permesso. Tuttavia non ho mai fatto cose fuori di testa”.
Su Ventura: “Lo incontrai a Nizza, mi ha detto che mi teneva in considerazione e che non gli interessava come giocavo ma solamente che fossi leader nella mia squadra, come un anziano che guida il gruppo perché se avessi dovuto inserirmi in nazionale sarei dovuto essere un giocatore a cui gli altri si sarebbero ispirati. Metteva in dubbio perchè ho fallito nei miei club precedenti e io gli ho detto che se avesse voluto conoscere la persona che sono doveva parlare col mister del Nizza. Se ci sono motivi tecnici dietro la mia non convocazione io li rispetto, se invece non sono stato convocato perché pensa che non sono un leader non posso dire niente. Ho sempre aspettato, non mi ha chiamato e mi dispiace per lui. Era come se cercasse sempre una scusa per non chiamarmi. Perché non mi ha chiamato? Non lo so, avrà avuto l sue idee, le rispetto. Se uno fa gol con la Svezia sei ai mondiali.
Quello che mi fa rabbia è che io ho visto i giocatori dare l’anima in campo ma si vedeva un problema a livello tattico. Perché hai una squadra senza fenomeni ma con giocatori veramente forti e se in due partite non vinci contro la Svezia che ha solo due giocatori buoni e gli altri normali vuol dire che il problema non è nei giocatori e a loro non puoi dire niente: hanno dato l’anima, mancava qualcosa d’altro.
L’allenatore? c’era, l’ho visto (ride). Parlai con Buffon e gli chiesi la sua idea e da come ha parlato non credo ci fosse in squadra qualcuno contro di me. Penso che Gigi sia una persona onesta e diretta, se ci fosse stato un problema me l’avrebbe detto. Io sono fiero di essere italiano, ghanese e nero e sarebbe stato un piacere giocare per l’Italia. Sapevo quanto mio padre ci tenesse. In nazionale ho giocato le partite più belle della mia vita, mi viene sempre fuori qualcosa in più. Spero che chi ci sarà mi chiami”.
Sui programmi per gennaio: “Ho chiamato Mino e gli ho chiesto ‘a gennaio cosa facio?’. ‘Non lo so’, ha risposto. Io voglio rimanere e lui ‘Vediamo’. Certo, vorrei una grande squadra alle spalle, giocare la Champions, vincere qualcosa. Se possibile anche con la Nazionale. Di sicuro non penso alla fine della carriera”.
Sul Manchester City: “Amo il City, i tifosi, il club e tornerei gratis. È stato per me l’anno più bello della mia vita lì anche se all’inizio è stato un po’ difficile vivere lì. Manchester non è Londra ma a livello calcistico è spettacolare. Auguro loro di vincere con 20 partite dalla fine”.
Sui suoi sogni: “Nel calcio devo lavorare tanto ma voglio essere il più forte di tutti, magari non ci riuscirò ma sono sulla strada buona per riuscire a fare bene. Vediamo dove arriverò ma il sogno calcistico è quello. Tutti problemi che avuto non sono stati perché sono nero, ci ho messo del mio, ma tante cose sono dovute a quello. Ma sono felice di essere nero”.
Infine, un pronostico sulla Serie A: “Spero che il campionato non lo vinca la Juve perché vince sempre lei, spero per cambiare vincano o l’Inter o il Napoli. Il presidente del Napoli a quanto pare non ha simpatia per me ma non ho mai parlato con lui”.
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