Lasciarsi alle spalle l’Empoli e cercare di replicare la prestazione fatta con l’Inter, anche contro il Napoli. È questo l’obiettivo di Etrit Berisha, pronto ad affrontare una delle squadre più forti del campionato con la solita determinazione e voglia di ottenere un risultato importante.“Certamente siamo delusi per come è andata quella partita. Dopo il 2-0, sembrava che potessimo prenderci altri tre punti, invece poi non abbiamo affrontato la partita come in altre occasioni. Ma adesso abbiamo già cancellato quella gara e pensiamo solo al Napoli. È un’occasione per noi ed è sempre bello giocare questo tipo di partite: quasi tutta Italia guarderà la gara, sarà importante per entrambe le squadre. E sia noi che il Napoli siamo in un momento buono quindi sarà un bel modo per misurarsi”.
Gli incroci con il Napoli negli ultimi hanno regalato anche diverse belle soddisfazioni.
“Finora abbiamo fatto delle ottime partite contro il loro, vincendo al San Paolo sia due anni fa in campionato che l’anno scorso in Coppa Italia. Abbiamo perso l’ultima in casa, ma non era stata una partita facile sia per noi che per loro: per fare risultato, dobbiamo ripetere una grande prestazione”.
Servirà la migliore Atalanta, quella vista nelle partite precedenti alla trasferta di Empoli?
“Con l’Empoli ci siamo messi noi in difficoltà, perché quando riesci a portarti in vantaggio di due gol, vuol dire che la squadra c’è. Con un po’ più di attenzione avremmo potuto vincere. Abbiamo imparato che non bisogna mollare mai neanche un secondo, perché le partite possono cambiare in fretta”.
Per un portiere cambia qualcosa nella preparazione di una partita quando sa di trovarsi di fronte grandi attaccanti come quelli che ha il Napoli?
“La preparazione in generale non cambia particolarmente, poi naturalmente dipende dal tipo di attacco che uno si trova di fronte. Sappiamo che loro giocano molto bene, che hanno giocatori che calciano molto bene, quindi dovremo essere attenti a queste situazioni. Poi ci sono partite diverse in cui gli avversari magari attaccano di più coi cross, altre con le ripartenze. Ma quando affronti squadre come il Napoli, devi prepararti a ogni tipo di situazione”.
Si gioca a Bergamo e con l’Inter avete avuto l’ennesima dimostrazione di quanto possa essere importante giocare davanti ai propri tifosi.
“Sentiamo molto il sostegno del pubblico, sia allo stadio che fuori quando magari incontriamo la gente per strada. Abbiamo dei tifosi che ci danno sempre una grossa mano. Sia loro che noi abbiamo il sogno di tornare in Europa, però per il momento non dobbiamo pensarci, ma concentrarci su una partita per volta. Adesso non abbiamo l’Europa League come l’anno scorso quando si giocava ogni tre giorni. Vuol dire che abbiamo più possibilità di allenarci e preparare nel modo migliore le partite. E naturalmente se facessimo anche con il Napoli una buona prestazione e magari un risultato positivo come con l’Inter, aumenterebbe la fiducia e la consapevolezza. E da quando sono arrivato a Bergamo, l’Atalanta ha dimostrato di poter fare partite come quelle con l’Inter”.
Dal punto di vista personale, nelle ultime partite ti sei messo in evidenza con diversi interventi degni di nota. Ma ce ne è uno che è rimasto impresso negli occhi di tutti: la parata sulla girata ravvicinata di Palacio.
“Un portiere però per come la vedo io è veramente soddisfatto solo se alla parata poi segue anche la vittoria della squadra. Questa è la soddisfazione maggiore. In quella situazione non ci ho pensato troppo, ho visto che la palla andava in quel punto e l’unica possibilità di stopparla era di buttarsi in quel modo: non ci ho pensato due volte, mi sono lanciato ed è andata bene. Anche con l’Empoli c’è stata una situazione simile sul colpo di testa di Caputo. Probabilmente comunque quella con il Bologna è stata tra le più belle parate che ho fatto, ma ce ne sono state anche altre. Ne ricordo ad esempio anche con il Napoli in passato. L’importante, come detto, è però che poi serva ad aiutare la squadra a fare risultato”.
Una delle cose che più colpisce di te, è che difficilmente lasci tradire delle emozioni.
“Quando sono in campo, cerco di non lasciarmi prendere dalle emozioni. Non mi piace festeggiare durante la partita, perché so che un momento può cambiare in fretta e passare da positivo a negativo. Quindi è molto importante per me riuscire a restare sempre concentrato per tutta la partita. Ecco perché penso mi vedete così”.
Fonte: Tuttosport
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