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A MENTE FREDDA – Panchina d’oro: Lozano e Petagna abbattono un’ostica Sampdoria

La partita, che rischiava di prendere una bruttissima piega dopo il vantaggio di Jankto, viene stravolta dai due subentrati

Come in Europa League, è un Napoli concreto quello visto contro la Sampdoria. Questo aspetto, che abbiamo sempre criticato alla squadra azzurra, sta invece rappresentando una costante nell’ultimo periodo. Un risultato che parla, infatti, di un Napoli che va dritto al punto.

E ci va grazie soprattutto ad una rosa, nel complesso, di grande valore. Chiunque giochi, che parta da titolare o da subentrato, sa esattamente cosa fare e come e Lozano e Petagna ne sono la prova provata. L’ingresso dei due cambia totalmente il volto del Napoli inefficace del primo tempo, che con il trio d’attacco dei “piccoletti” ha faticato tantissimo a sfondare centralmente.

Serviva necessariamente, perciò, un cambio nel sistema di gioco e i fatti hanno dato ragione a Rino Gattuso, la cui maggior qualità è quella di star costruendo una squadra camaleontica. Scendiamo ora nel dettaglio nella sfida di ieri, la prima in campionato al Maradona, con la nostra consueta analisi “a mente fredda”.

Nel cuore di Napoli-Sampdoria: l’analisi della partita

IL GIGANTE GRECO – In crescita già da diverse partite, in realtà, contro la Samp Manolas è tra i migliori in campo. Forte dell’encomiabile gestione da parte di Gattuso, che gli permette di essere sempre al massimo, il centrale greco offre una prova gigantesca in tutto. E’ l’ombra di Quagliarella per tutta la partita, non gli concede mai di rendersi pericoloso, e in più gioca perfettamente il pallone in fase di impostazione. Dai suoi piedi nascono, infatti, un paio di occasioni nitide per il Napoli. Bene anche Koulibaly, anche se non comincia proprio brillantemente. Nel primo tempo è disattento nel palleggio e commette diversi errori, poi però migliora visibilmente col passare dei minuti e non perde un solo duello. Potrebbe far meglio ma non sfigura Di Lorenzo, che paga soprattutto l’errore di valutazione in occasione del gol della Sampdoria. Tra la scelta di stringere per chiudere lo spazio a Jankto o salire per mandarlo in offside, sceglie esattamente la via di mezzo (sbagliata) che consente al centrocampista blucerchiato, fortunoso poi nel controllo, di involarsi verso la porta difesa da Meret. E a proposito del portiere azzurro, c’è anche la sua complicità sulla rete avversaria. Nel momento in cui Jankto si allunga il pallone sbagliando il primo controllo, l’ex Spal è troppo attendista invece di fiondarsi in avanti per chiudergli lo specchio, finendo per prendere gol sul suo palo. Appannato anche Ghoulam, a sorpresa titolare. L’algerino è palesemente in affanno, com’è comprensibile visto il poco impiego, soprattutto nelle letture di gioco, compiute quasi sempre in ritardo.

ANONIMO – E’ questo l’aggettivo di oggi per Fabian Ruiz. Al suo fianco stavolta c’è Demme, che gli “copre le spalle”, direbbero nei film polizieschi, eppure lo spagnolo non brilla. Il gioco del tedesco gli permetterebbe di inserirsi di più ed offendere, ma non coglie mai l’occasione giusta. E’ lento, poi, nel giro palla. Ha fatto di meglio anche l’ex Lipsia, che però svolge abbastanza bene il lavoro di equilibratore. Soffre specialmente nel confronto con gli avversari a causa dei mancati movimenti senza palla dei compagni, che lo costringono a trattenere la sfera più del necessario. Bene, invece, Bakayoko, entrato al suo posto, il quale perde un pallone banalmente in un frangente di gara ma, nel complesso, è lui che non permette alla Sampdoria di attivare i contropiedisti.

TRASCINATORE – Subentrato da subito nella ripresa al posto di uno spento Politano, il ‘Chucky’ Lozano spacca la partita e la Sampdoria. Al 53′ la insacca ottimamente di testa su un cross di Mertens, poi centra un palo dopo pochissimo. Ciliegina sulla torta l’assist decisivo per Petagna dopo uno scatto sulla destra che manda ai matti Augello. La punta ex Spal rileva Fabian Ruiz e, insieme al messicano, svolta la gara. La mancanza di Osimhen, con conseguente aumento di minutaggio, sta accrescendo l’autostima in lui. Piazza di testa un pallone non semplice ma che batte Audero per il terzo gol personale in campionato, il secondo decisivo dopo quello al Benevento. Bene anche Zielinski, tra i più propositivi e pericolosi nel primo tempo quando il Napoli vive il momento di maggiore difficoltà. Anche nella ripresa, spostato nel duo di centrocampo, aiuta la squadra con i suoi cambi di passo a fendere le maglie della Sampdoria.

Mertens che, come accennavamo poc’anzi, si è rivelato altrettanto decisivo. Nella prima frazione è tra quelli che più si avvicinano alla porta difesa da Audero, il quale respinge un suo colpo di testa insidioso su un cross dalla sinistra. Fa tanto movimento senza palla a staccarsi dai difensori avversari che tentano di ingabbiarlo, offre un’ottima gara di applicazione, però, anche in fase di ripiegamento. Suggella il tutto con l’assist perfetto a beneficio di Lozano per il momentaneo 1-1. Discorso pressoché identico, infine, per Insigne, un po’ meno preciso tuttavia rispetto al belga al momento di colpire. In compenso, è lucido e preciso quando si tratta di aiutare la squadra in difesa, come al solito riesce a bruciare letteralmente la sua fascia di competenza facendo su e giù a sinistra.

Archiviato il match con la Sampdoria, difficile ma comunque abbordabile, il Napoli ora è atteso da una settimana infuocata. Mercoledì si va in casa dell’Inter, che concentrerà tutte le attenzioni sul campionato essendo fuori dalle coppe europee. Altra trasferta poi dopo quattro giorni, quando sarà la Lazio ad ospitare gli azzurri. Presumibilmente, si vedrà un Napoli meno aggressivo e più certosino in fase difensiva contro queste due squadre dotate di grande qualità e velocità, come successo anche in passato. Servirà enorme impegno e sacrificio ai partenopei per dirigersi con fiducia e serenità verso la fine dell’anno, cioè prima di riprendere a pedalare da gennaio in poi dopo le feste natalizie: saprà il Napoli riuscirci? Ai posteri l’ardua sentenza.

A cura di Giuseppe Migliaccio

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