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Gli ex Fontana e Capparella alla presentazione de “Il romanzo sul grande Napoli”: “Un onore per noi aver indossato l’azzurro”

Due calciatori del primo Napoli dell'era De Laurentiis all'Hermanos Cafè insieme agli autori Sarnataro e Materazzo

Questa sera all’Hermanos Cafè di Casoria, in via Principe di Piemonte 16, è stato presentato il libro di “Il romanzo del grande Napoli” scritto dal collega Dario Sarnataro e da Gianpaolo Materazzo. Insieme agli autori erano presenti i giornalisti Silver Mele di Sportitalia e Massimo D’Alessandro di Radio Marte. Ma gli occhi erano tutti puntati sugli ex azzurri Gaetano Fontana e Marco Capparella. Ad introdurre l’evento c’era Pasquale Fuccio. Dario Sarnataro ha aperto la carrellata di interventi ringraziano tutti i presenti. Gli fa eco Gianpaolo Materazzo che aggiunge: “La presenza di Fontana e Capparella è molto significativa per me. Loro sono il simbolo di quel Napoli che risorgeva dalle ceneri e che personalmente mi ha dato la possibilità di parlare della mia squadra del cuore senza quel senso di depressione che dal 1998 mi attanagliava pensando all’azzurro e ai tanti personaggi che si sono susseguiti alla presidenza”. Poi è arrivato il turno di Gaetano Fontana: “Quando mi è stato donato questo libro, che Dario ha firmato con la sua dedica personale, ho visto la copertina e ci ho trovato l’immagine di Maradona. Ho pensato a quanto sono stato fortunato ad indossare la stessa maglia del più grande di sempre. Giocare a Napoli è davvero speciale. Un mio caro amico tempo fa mi disse che un calciatore non può sentirsi tale se non ha giocato con l’azzurro. Posso dire senza dubbio che aveva ragione”. “Al Napoli sono legato fortemente – ha aggiunto Marco Capparella -. Ho vissuto anni eccezionali anche se siamo partiti dalla Serie C ed è stata davvero dura giocare contro qualsiasi squadra che incontravamo”. Passaggio anche sul Napoli attuale da parte di entrambi i protagonisti: “Il Napoli sta facendo una grande stagione. Alla guida c’è un allenatore come Maurizio Sarri che ha dato una determinata identità alla sua squadra, una squadra che gioca a calcio, diverte e che ha tutte le carte in regola per giocarsela fino alla fine”. Infine Capparella e Fontana hanno ricordato il famoso aneddoto sulla punizione trasformata dal centrocampista contro la Sangiovannese al San Paolo: “Era tutto preparato. Una messa in scena andata davvero bene per disorientare gli avversari. Durò qualche secondo e il nostro pubblicò si spazientì anche, ma un po’ ce l’aspettavamo. Fu una cosa bellissima quando il tutto si finalizzò con il gol”.

Nelle prossime ore vi proporremo le dichiarazioni in esclusiva di Capparella e Fontana.

Dal nostro inviato Stefano D’Angelo

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