Oggi il Napoli occupa e continua ad occupare le prime pagine dei giornali. Innanzitutto per via delle scintille che Garcia sta provocando nello spogliatoio, in senso positivo e negativo, e in secondo luogo perché dagli azzurri ci si aspetterebbe sempre il massimo. Un massimo che non sembra voler arrivare, e che non è detto che alla fine arrivi. La corsa scudetto sembra oggettivamente compromessa, ed è un vero peccato, considerando il valore della rosa allestita da De Laurentiis, al netto di tutte le cessioni e di tutti i sacrifici sull’altare del bilancio (difficili da digerire, ma necessari).
Un Napoli altalenante ma in crescita
Lo dicono i numeri, e i numeri raramente mentono: il Napoli è in evidente crescita, sia come gioco in campo, sia come risultati, sia come spirito. Partiamo subito dalle note negative: lo scudetto, quest’anno, con tutta probabilità resterà un miraggio. I tifosi partenopei dovranno rinunciare a quel bis che in tanti davano (forse troppo prematuramente) per scontato. Gli stessi bookmaker, come il sito Kelbet ad esempio, essendo abituati a lavorare con dati e numeri lo avevano predetto: il Napoli non partiva come favorita, anzi.
Ma non bisogna farne un dramma, perché la forza del Napoli è sempre stata l’umiltà, e la voglia di divertirsi ribadendo agli avversari di possedere qualcosa di speciale. E quel qualcosa di speciale è ancora lì, magari un po’ impolverato a causa degli infortuni e di un Kvara che oramai marcano in modo quasi perfetto. Però niente potrà mai togliere al Napoli un talento (non parliamo solo di singoli ma di collettivo) che non si vedeva da anni sui campi della Serie A.
Dicevamo, il Napoli è in ripresa. Andando a ritroso: ha vinto agilmente contro la Salernitana, ha pareggiato con il Milan dopo una partita che sembrava definitivamente persa, ha vinto in casa del Verona e ha incassato una brutta sconfitta contro la Fiorentina, dopo aver battuto con un poker il Lecce. Nessun miracolo sportivo, nessuna cavalcata trionfale, ma punti preziosissimi rosicchiati qui e là alle dirette concorrenti per un piazzamento nella Champions del prossimo anno.
La classifica e le ambizioni del Napoli
La classifica attuale parla di un Napoli quarto in classifica, a +2 dalla quinta (l’Atalanta) e a -1 dal Milan, terzo. I punti di distacco dalla vetta sono tanti (7 in totale), con l’Inter che sembra aver innestato una marcia da scudetto, ma oggi il Napoli deve pensare ad altro. Deve pensare a tenersi stretto come minimo il 4 posto, perché non partecipare alla prossima Champions sarebbe uno stillicidio, sia dal punto di vista economico, sia da quello sportivo.
Giocare l’Europa dei grandi significa mettere soldi in cassa, necessari per investire nel potenziamento della rosa, e per trattenere i migliori, garantendo loro uno stipendio adeguato. Il Napoli, guardando al suo immediato futuro, non deve compiere l’errore di sentirsi la migliore: deve sudare, deve lottare, deve farsi un bel bagno d’umiltà. E soprattutto non deve remare contro Garcia, che ha avuto l’onore (ma anche l’onere) di caricarsi sulle spalle una squadra probabilmente stanca e con un pizzico di pancia piena.
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