Il Napoli di Luciano Spalletti è stato tra i grandi protagonisti di questo campionato di serie A appena concluso. Nonostante il rammarico per non aver lottato per lo scudetto fino alla fine contro Milan e Inter, la stagione si può archiviare come una buona prova e soprattutto come un ritorno tra le prime della classe, dopo due campionati di luci e ombre.
L’eredità raccolta dal Napoli di Spalletti
Dopo “il biennio” Gattuso, che a questo punto potremmo catalogare come una fase di transizione (forse obbligatoria) dopo il triennio sarriano e la prima buona stagione con Ancelotti, il Napoli è tornato tra le prime quattro del campionato, per distacco e autorevolezza, esprimendo spesso un gioco qualitativamente non inferiore rispetto alle milanesi. Sono mancati un po’ di risultati contro le squadre di categoria inferiore. Troppi punti persi per strada nell’arco della stagione contro Sassuolo, Verona, Fiorentina, Empoli, Spezia e Cagliari. Inutile fare considerazioni di questo tipo, ma il campionato del Napoli, terza forza di questa serie A 2021-2022, avrebbe potuto essere addirittura migliore se la formazione di Spalletti avesse centrato almeno altri 3 successi contro squadre oggettivamente di valore inferiore, per rosa e gioco.
Il Napoli di Spalletti: meglio contro le big che contro le piccole
Paradossalmente il Napoli ha fatto meglio proprio con le big, dove Inter e Roma escluse, ha battuto tutte le altre almeno una volta (due volte la Lazio di Sarri). La stagione nel suo complesso è stata piuttosto positiva, a conferma che il gruppo di giocatori è di livello alto, anche se forse manca ancora qualcosa per effettuare un ulteriore salto di qualità per arrivare a centrare obiettivi più importanti. Va detto che la stagione è stata caratterizzata da numerosi infortuni (Osimhen, Koulibaly, Anguissa, Fabian Ruiz, Insigne) nonché dalla defezione di diversi titolari per via della Coppa d’Africa, motivo per cui a metà stagione Spalletti ha avuto poche soluzioni alternative per vincere gare difficili ed equilibrate. Nonostante questo aspetto, il Napoli fino alla trasferta di Empoli e prima ancora alla doppia sfida con Fiorentina e Roma era ancora in corsa per vincere il titolo.
L’addio di Lorenzo Insigne al Maradona con Napoli-Genoa
Riavvolgendo il nastro fino ad arrivare all’ultima gara disputata dal capitano Lorenzo Insigne al Diego Armando Maradona, la stagione è stata a tratti esaltanti, nonostante il calo registrato durante il girone di ritorno del campionato. Un po’ di rammarico forse per come la squadra è stata eliminata nelle coppe, specialmente con la gara di Coppa Italia contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano, gestita non al meglio. Era però un momento particolare in cui il Napoli di Spalletti stava affrontando una flessione in termini di prestazioni e con una rosa, in quel periodo davvero ristretta, a causa di numerosi infortuni. In Europa League è forse mancata un po’ di brillantezza, anche se bisogna ammettere che il Barcellona di Xavi non è certo una squadra ordinaria, né la classica avversaria che spesso si incontra in questo torneo.
Il girone d’andata e quello di ritorno per il Napoli
Il Napoli però i colpi migliori li aveva riservati in campionato, come si è visto nel girone d’andata soprattutto battendo senza troppe difficoltà il Milan di Stefano Pioli e la Juventus di Massimiliano Allegri e giocando sempre alla pari anche contro l’Inter di Inzaghi. In effetti per i tre quarti della stagione c’è davvero poco da recriminare rispetto al lavoro fatto dal tecnico toscano e dai suoi uomini, che hanno proposto un calcio spumeggiante e spettacolare, nei momenti migliori. In effetti basta analizzare i dati per osservare come la difesa comandata da Koulibaly resti ancora una delle cose migliori del campionato. Al pari del Milan di Pioli e addirittura meglio dell’Inter di Inzaghi, con Ospina che ha mantenuto l’inviolabilità della porta per ben 13 gare, una in meno rispetto ai colleghi Rui Patricio e Handanovic e tre meno di Maignan del Milan. Un upgrade rispetto alla stagione passata dove il Napoli aveva incassato 41 reti ed era stata la terza miglior difesa a pari merito proprio con il Milan. Tuttavia la cosa più importante è stata andare contro i pronostici di scommesse sportive che volevano il Napoli dietro Atalanta, Juventus e Roma e fuori dal piazzamento Champions.
È arrivato invece questo terzo posto, dietro solo alle milanesi che però oltre a venire da una stagione migliore, specialmente l’Inter che era tornata a vincere lo scudetto, sono state in grado di reggere meglio durante il girone di ritorno senza tremare e perdere punti preziosi specialmente contro le piccole. Al Napoli purtroppo non è riuscito proprio questo, specialmente dopo la sconfitta interna contro la Fiorentina di Italiano e la gara gestita malissimo di Empoli. Si riparte dunque da questo ritorno in Champions League, dopo due stagioni di Europa League, con il Napoli di Spalletti che perde uomini chiave come il capitano Lorenzo Insigne e gli stessi Ghoulam e con molta probabilità anche David Ospina. Il collettivo però ha già dimostrato di essere all’altezza, tra i migliori di questa serie A.
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