L’Italia ha maturato un innato amore per il calcio. Dalle stradine di paese ai parchetti delle grandi città, generazioni e generazioni di italiani hanno preso a calci palloni, segnato gol nei portoni dei palazzi ed esultato emulando i loro idoli calcistici. Non è un caso che proprio l’Italia sia una delle squadre più titolate al Mondo, quando si parla della più importante competizione che ci sia: i Mondiali. Inoltre è possibile scommettere sulla prossima edizione dei Mondiali sfruttando i bonus presentati sul sito CodiceBonus per vecchi e nuovi utenti, come ad esempio il Codice Bonus Bet365 .
PRIME PARTECIPAZIONI ALLA COPPA DEL MONDO
La storia dell’Italia ai Mondiali parte con un’edizione di ritardo: nel 1930, infatti, non vi prese parte. Dobbiamo quindi andare alle edizioni di Italia 1934 e Francia 1938, che regalano alla Nazionale le sue primissime stelle, superando in finale Cecoslovacchia e Ungheria, guidata da campionissimi del calibro di Giuseppe Meazza.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’appuntamento per il calcio è in Brasile, nel 1950. In quell’occasione, un’Italia sconvolta dalla tragedia di Superga, priva dei suoi migliori giocatori, non va oltre il primo turno, aprendo ad una serie di prestazioni deludenti che raggiungono l’apice nel 1966, con l’eliminazione per mano della Corea del Nord di Pak Doo-ik.
Il 1970 è l’anno della partita del secolo. L’Italia, senza i favori del pronostico, giunge in semifinale nel Mondiale del Messico, affrontando la Germania Ovest. Dopo quella che, da molti, viene considerata la più bella partita della storia del calcio, la Nazionale Italiana batte i tedeschi per 4-3, con i gol di Boninsegna, Burgnich, Riva e Rivera. La sconfitta in finale, contro il Brasile, non cancella dalla memoria storica della Nazionale quell’incredibile partita.
TERZO TITOLO IN UNA FINALE STORICA
Gli anni ’70 sono il preludio di quello che sarà, poi, il Mondiale del 1982. Nel 1974, in Germania Ovest, l’Italia arriva da favorita, ma viene eliminata da una sorprendente Polonia. Nel 1978, invece, una grande Italia cede il passo soltanto ad Olanda e Brasile, prendendosi un quarto posto che apre la via a quello che sarà il Mondiale di Spagna 1982: l’Italia di Bearzot, guidata dal capocannoniere di quell’edizione Paolo Rossi, dai gol di Tardelli e dalla strepitosa prestazione in porta di Dino Zoff, arriva in finale e batte la Germania Ovest, conquistando il suo terzo titolo Mondiale.
Nel 1986, in Argentina, sono i Francesi di Platini ad eliminare l’Italia agli Ottavi mentre, nel 1990, arriva forse una delle più brucianti delusioni della storia del calcio Italiano: l’Italia, nella semifinale contro l’Argentina di Diego Armando Maradona, prima si fa recuperare un gol in modo rocambolesco e poi, ai calci di rigore, viene eliminata proprio dal Pibe de Oro.
Nel 1994, negli Stati Uniti, arriva l’altra storica delusione: Roberto Baggio, protagonista di una delle prestazioni Mondiali più grandi non solo del calcio Italiano, ma del calcio globale, spara alto nel cielo il rigore decisivo nella finalissima contro il Brasile. Per la seconda edizione consecutiva, i calci di rigore condannano la Nazionale Italiana ad un passo dal traguardo finale.
Sono ancora i rigori ad eliminare l’Italia in Francia 1998, proprio contro i cugini Francesi, che andranno poi a vincere l’edizione di casa. Nel 2002 ci pensa Byron Moreno, l’arbitro della tristemente nota partita contro la Corea del Sud, ad eliminare l’Italia con decisioni scellerate, in uno dei Mondiali più contestati della storia del calcio.
NOTTI MAGICHE A BERLINO
E giungiamo al 2006. Al Mondiale di Germania l’Italia non arriva da favorita. Eppure, sappiamo tutti com’è finita: Fabio Grosso segna il rigore decisivo, in finale, contro la Francia. L’Italia vince il suo quarto Mondiale. Cannavaro alza la coppa da capitano della Nazionale Italiana. L’edizione del 2006 fu l’ultima degna di nota per la Nazionale. Nel 2010 e nel 2014, l’Italia esce ai gironi, in una discesa che non si arresta nel 2018, anno in cui neanche riesce a qualificarsi, bissando la delusione anche nel 2022.
Ma la storia ce lo insegna: quando cala la notte, spuntano le stelle.
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