Uno dei giornalisti che seguono il Napoli in maniera più appassionata, ovvero Carlo Alvino, è anche un profondo conoscitore della Smorfia Napoletana e del significato che i numeri hanno nella vita di tutti i giorni. Sembra strano, eppure la cabala, per tante persone, può condizionare notevolmente la vita di tutti i giorni.
Anche per gli appassionati di scommesse serie A, fare riferimento all’importanza dei numeri torna decisamente utile per indirizzare le proprie puntate e sperare che abbiano un esito positivo. E c’è chi, nell’affrontare le attività della quotidianità, prende a esempio proprio il significato dei numeri della Smorfia Napoletana, che sono ben 90.
Alvino la reinterpretazione della Smorfia in chiave calcistica
Sul blog sportivo L’insider, è stato pubblicato un interessante pezzo in cui Carlo Alvino prova ad approfondire lo straordinario legame che unisce la Smorfia e il calcio al popolo napoletano. E, ovviamente, non potevano che emergere vari campioni, sia quelli che hanno scritto in positivo la storia del Napoli, sia qualche altro che, al contrario, verrà ricordato in negativo.
E, partendo proprio da questi ultimi personaggi, Alvino cita subito il numero 71, sempre mantenendo ironia e un pizzico di sarcasmo. Se nella Smorfia è uno di quei numeri a cui nessuno vorrebbe appartenere, ovvero l’uomo che fa una vera e propria collezione di brutte figure, giusto per usare un eufemismo, ecco che i tifosi napoletani, nel corso degli ultimi anni hanno associato spesso tale numero con un calciatore in modo particolare, ovvero Gonzalo Higuain. Pietra dello scandalo fu il momento in cui si verificò il ben noto cambio di maglia, ovvero quando il bomber argentino decise di passare dal Napoli alla Juventus, tradendo un po’ tutta la stima e la passione del popolo napoletano.
Il numero 10 e il riferimento a Maradona
Alvino, ovviamente, sottolinea subito come il numero più importante è il 10, ed è chiaro in questo caso, e anche un po’ scontato, il riferimento a Diego Armando Maradona, colui che ha fatto sognare una città intera, portando il Napoli a vincere lo scudetto alla fine degli anni Ottanta. Un legame, quello tra Napoli e Maradona, che non cesserà mai di esistere, nemmeno dopo la morte del fuoriclasse argentino.
Alvino ha poi voluto fare riferimento al numero 55, che nella Smorfia viene associato alla musica: in questo caso, in chiave calcistica, si vuole intendere le canzoni dei napoletani sugli spalti, che in questo momento mancano tantissimo, perché nella musica ci sono le canzoni e il tifo del San Paolo. Il numero 14, invece, nella Smorfia Napoletana, corrisponde all’ubriaco e Alvino lo vuole dedicare a Dries Mertens, che ubriaca gli avversari con le sue finte, diventando il goleador principe della storia del Napoli.
Discorso diverso per il numero 90, che rappresenta la paura e, purtroppo, in questo periodo è legata alla pandemia, senza dimenticare però l’importanza del numero 25, che viene associato a una festività molto importante che si sta avvicinando sempre di più, ovvero il Natale. La speranza del giornalista partenopeo è chiaramente quella di poter passare un Natale felice ed è estesa a tutti, tifosi del Napoli, nella speranza che possa essere beneaugurante anche per il prossimo anno.
Insieme ad Alvino, ha voluto elencare i suoi personalissimi numeri anche Giuseppe Bruscolotti, storico e unico capitano nella storia del Napoli. Nativo di Sassano, in provincia di Salerno, ma napoletano acquisito, ha vestito la maglia numero 2, scrivendo alcune tra le pagine più belle della storia del Napoli, in modo particolare con lo scudetto del 1987.
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