Dalla 100a rete contro il Torino alla 1a contro la Sampdoria
Durante la sua esperienza con il Napoli, Hamšík si è fatto apprezzare non soltanto per i passaggi illuminanti offerti ai compagni, ma anche per i goal realizzati (121 di cui 100 in Serie A), che gli hanno permesso di diventare il miglior marcatore della storia di tutti i tempi dei partenopei (superato poi da Mertens). Il 100°, uno dei suoi più belli, fu siglato durante quella famosa gara di inizio primavera stagione 2017-2018 giocata contro il Torino e terminata con il risultato di 2 a 2.Un goal bello e importante quello, sia per il calciatore sia per i tifosi, ovviamente non l’unico della sua parentesi con la maglia azzurra. L’ex fantasista partenopeo arrivato poco più che ventenne sotto il Vesuvio, con qualche perplessità da parte di esperti di calcio e tifosi, ci ha messo poco a far capire a tutti che sapeva come mettere in pallone in rete, 90 minuti di quell’intenso match di Coppa Italia contro il Cesena durante il quale segnò la sua prima rete, contribuendo alla vittoria del Napoli per 4 a 0. Da quel momento in poi per lo slovacco la strada verso la segnatura facile è stata in discesa, come dimostra il goal contro il Cagliari nel 2018, una finalizzazione da bomber di razza dopo un susseguirsi di passaggi di squadra – ben 17 – effettuati in soli 50 secondi, oppure il goal contro il Bologna nel 2016, un tiro dalla distanza che colpendo l’incrocio dei pali si è insaccato in rete. E come scordare quando Hamšík nel 2010 con un tocco vellutato ha sorpreso il portiere della Lazio Muslera! O quando nel 2009 contro il Livorno, muovendosi con maestria tra le linee, è riuscito a scartare con una finta difensore e portiere. I capolavori dello slovacco ovviamente non finiscono qui.
Che capolavori contro il Lecce e Villarreal
Degli oltre 100 goal totali realizzati da Hamšík è d’obbligo ricordare anche quello ai danni del Lecce nel corso della stagione 2011-2012, quando il fantasista del Napoli con una conclusione di controbalzo superò sul secondo palo il portiere avversario con una facilità e una naturalezza proprie di un top player come lui. In quel periodo Marekiaro era più che in forma, nonostante un’annata dal calendario piuttosto fitto che penalizzerebbe chiunque data la mole di appuntamenti, tra partite di Champions League il cui cammino per i partenopei si concluse agli ottavi di finale e partite di Coppa Italia, torneo quest’ultimo vinto dalla formazione allenata da Mazzarri. Eppure nonostante i tanti chilometri percorsi lo slovacco riusciva quasi sempre a fare la differenza. Lo sa bene il Villarreal, che venne “trafitto” da un colpo da biliardo del numero 17, che raccolse un innocuo cross proveniente da fondo campo. La gioia della curva in quell’occasione fu incontenibile. E non fu certo un episodio isolato.
Il Palermo e la palombella da fuori area
Ci sono goal e goal: alcuni possono essere siglati dalla maggior parte dei calciatori, altri, invece, solamente dai campioni più forti, tra cui il trequartista del Napoli che nel corso della gara vinta contro il Palermo nel 2009 si inventò una palombella a ridosso dell’area avversaria di pregevolissima fattura. La difficoltà in quella circostanza non fu tanto disegnare la traiettoria finale, quanto trovare il tempo giusto per farlo visto il pressing avversario. Eppure lo slovacco ci riuscì, grazie a un gesto tecnico che ricorda da vicino quello di uno specialista come Alex Del Piero, indimenticato attaccante della Juventus letale quando sostava nei pressi dell’area di rigore.
Con la Sampdoria un dribbling decisivo con tanto di goal
by Pixabay
Appena sbarcato a Napoli, Marekiaro fece parlare di sé per la rete segnata contro la Sampdoria. Dopo aver dribblato in corsa più avversari, sfruttando magistralmente il suo piede destro, anticipò l’uscita del portiere con un tocco di sinistro. Un’apoteosi, perché quella rete fu la sua prima in Serie A e perché dimostrò agli scettici che era in grado di controllare il pallone in qualsiasi modo. Dunque De Laurentiis ci vide giusto quando decise di prelevarlo direttamente dal Brescia, squadra con cui fece bene nel triennio 2004-2007, insaccando il pallone alle spalle del portiere 10 volte su 65 occasioni. Numeri non certo da capogiro ma comunque importanti, per questo trequartista che a Napoli è diventato talmente decisivo da essere cercato dai più importanti club. Merito suo, ma merito anche di Mazzarri che fin da subito ne esaltò le qualità avvicinandolo all’area di rigore.
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