L’attaccante più straripante che ci sia ha esordito con una convincente doppietta
Buona la prima: il Belgio vincendo 3 a 0 contro la Russia a Euro 2020 è partito nel migliore dei modi possibili. Privi dei fenomeni Eden Hazard e Kevin De Bruyne, raffinati palleggiatori in grado di fare la differenza con i loro colpi, i Diavoli Rossi hanno conquistato meritatamente i primi 3 punti grazie anche alla doppietta di Lukaku. Il gigante dell’Inter in occasione del primo goal è stato furbo e abile ad approfittare di un errore di Semënov, che lo ha rimesso in gioco dandogli l’occasione di bucare la rete della porta difesa da Šunin, mentre in occasione del secondo goal ha letteralmente bruciato sul tempo Diveev, che ha provato in qualche modo a fermarlo, facendo nuovamente centro. E il Belgio ringrazia il suo campione più forte. Sì perché Lukaku oggi è il campione più forte che la squadra allenata da Roberto Martínez possa schierare. E il merito non è solo del diretto interessato, che si è impegnato e ha lavorato per diventare una stella del firmamento calcistico, ma anche di Antonio Conte, che in due anni lo ha responsabilizzato, “coccolato” e spronato a divenire quello che oggi a Euro 2020 è l’attaccante che più di tutti potrebbe lasciare il segno. E con “lasciare il segno” intendiamo dire che potrebbe anche riuscire a conquistare il titolo di capocannoniere di questo Campionato europeo, superando persino Mbappé che sulla carta è l’indiziato numero uno. Staremo a vedere. Di sicuro quando rientreranno Eden Hazard e Kevin De Bruyne, Lukaku avrà più palloni giocabili a disposizione, e dunque più possibilità di siglare altre reti. Durante i primi 90 minuti di Euro 2020, se ci avete fatto caso, ha dovuto un po’ inventarsele queste reti, trasformando traiettorie sporche in occasioni d’oro. Copione che si ripetera oggi pomeriggio quando Lukaku dovra vedersela con Kjaer in una riedizione del derby di Milano
I Diavoli Rossi possibili vincitori di Euro 2020?
Pur non giocando un calcio arrembante e bello a vedersi, il Belgio contro la Russia ha già fatto capire agli avversari che è pronto a conquistare Euro 2020, grazie soprattutto a Lukaku che trasforma in goal ogni pallone che tocca. L’attaccante più straripante del momento rappresenta l’uomo in più dei Diavoli Rossi, l’uomo in grado di confermare quelle quote vincente europei che li danno favoriti assoluti. Un’esagerazione? Forse no, perché se è vero che per arrivare in fondo a questa competizione è necessaria la forza del gruppo, è altrettanto corretto affermare che i campioni possono aiutare a vincere quelle partite che sembrano maledette. Lukaku e pochi altri suoi colleghi di reparto hanno questa capacità, dunque per il Belgio pieno di stelle in campo questa non può che essere una bellissima notizia. Un girone certamente non impossibile con Russia, Danimarca e Finlandia – quest’ultima a sorpresa ha superato la Nazionale allenata da Kasper Hjulmand – di sicuro aiuta, aiuta i Diavoli Rossi ma anche Lukaku, che a luglio indosserebbe volentieri la corona di capocannoniere non prima però di aver alzato al cielo la coppa. Per la “generazione d’oro”, come è stata definita da più parti vista la qualità della rosa, è vietato non puntare alla finale di Wembley. E se il gigante belga si ripeterà come in occasione della vittoria sulla Russia, giungere a Londra è solo questione di tempo.
Cosa ci piace di questo Belgio (oltre a Lukaku)?
Oltre a Lukaku, di questo Belgio ci piace come è schierato in campo; Roberto Martínez in questi anni ha fatto benissimo a puntare sul modulo 3-4-3, affiancando al gigantesco bomber interista due “corridori di razza” come Carrasco e Mertens. Perché mai? Perché questi due attaccanti giocando larghi creano superiorità numerica favorendo gli inserimenti dei centrocampisti. E questo è ancor più vero se si considera che i difensori avversari devono stare attentissimi a non perdere di vista Lukaku. Gli spazi che si vengono a creare, insomma, sono decisamente interessanti per i Diavoli Rossi, che possono sognare la finale di questo Europeo itinerante, che toccherà stati del Vecchio Continente tutti da scoprire. Carrasco e Mertens sulle fasce sono coaudiuvati da due ottimi terzini tecnici, con grande facilita di corsa e il vizio del gol come Thorgan Hazard e Thomas Meunier (subentrato per l’atalantino Castagne, infortunato).
Le armi in più: Kevin De Bruyne ed Eden Hazard
Nonstante la rotonda vittoria contro la Russia, il Belgio di Martinez aveva tra gli indisponibili due fuoriclasse come De Bruyne e Hazard. Il centrocampista del Manchester City ha dovuto saltare la prima partita dell’Eurpeo a causa delle fratture al setto nasale e all’orbita subite in finale di Cahmpions League a seguito di uno scontro con Antonio Rudiger, ma è pronto a tornare a giocare tra i titolari nella partita di stasera contra la Danimarca. Proprio grazie a un suo gol, alla doppietta di Lukaku e a un gol di Youri Tielemans i “Diavoli Rossi” hanno battutto i danesi nell’ultimo precedente tra le due squadre, giocato un anno fa: risultato finale 4-2 (per i danesi gol di Jonas Wind e autogol di Nacer Chadli). Il trequartista ex Wolfsburg potrebbe essere l’arma in più per il Belgio grazie alla sua tecnica sopraffina (10 gol in stagione) e la sua visione di gioco superiore (18 assistenze tra Premier League, Champions e coppe nazionali) perfetta per mandare in porta frecce come Mertens o Carrsco o per dipingere cross per l’ariete Lukaku.
La seconda arma nascosta per Martinez ed Henry potrebbe essere Hazard: il fuoriclasse ex Chelsea viene da due stagioni molto negative nelle file del Real Madrid dove ha pagato la pressione per essere stato pagato 70 milioni e i continui infortuni, elementi che hanno contribuito a non far sbocciare l’amore tra Eden e la esigente tifoseria madrileña. Chissa se ritrovando il feeling con i compagni e i tifosi Hazard non potrebbe tornare a incantarci con le sue giocate, come ha fatto per diversi anni sulla fascia sinistra all’ombra di Stamford Bridge? Allora si, sarebbe un sogno per Lukaku e tutto il popolo belga.
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