DA CARDIFF AL SAN PAOLO – Niente più passi falsi. Gli azzurri non possono più ricorrere in appello: serve una vittoria convincente con il Manchester City per tenere accesa la fiamma della qualificazione nel girone F di Champions League. Nella quarta giornata approda al San Paolo una “squadra arbitrale” tutta tedesca, capitanata dal 42enne Felix Brych, di professione giurista. Il Fischietto di Monaco è tra i più esperti del gruppo scelto degli internazionali. Complessivamente vanta ben 64 presenze in competizioni europee tra clubs, contando Champions League (53), Europa League/Coppa Uefa (10) e Coppa Intertoto (1). Il tutto a partire dall’ottobre 2008, anno in cui ottiene i galloni di internazionale. La media disciplinare, calcolata sul campione degli incontri appena citati, parla di 4 ammonizioni a partita, un’espulsione ogni tre gare ed un rigore concesso ogni quattro uscite.
LA CARRIERA DEL TEDESCO – Nel 2009 Brych raggiunge il gradino della cateogria Elite Uefa ed il 2010 si presenta come l’anno della definitiva maturazione. L’apprezzamento dei dirigenti arbitrali si materializza infatti con il “fischietto di bronzo”. Bronzo è sinonimo di terza posizione e l’avvocato tedesco è noto anche per essere stato il terzo arbitro straniero nel 2012, dopo Rosetti nel 2010 e Busacca nel 2011, ad essere selezionato dalla Federazione calcistica cipriota per dirigere la finale della Coppa Nazionale, in quell’occasione disputatasi tra Omonia Nicosia ed AEL Limassol. Presenzia poi in altre due finali ben più prestigiose: quella di Coppa di Germania nella stagione 2014/15 e quella di Europa League 2013/14 tra Siviglia e Benfica, vinta dagli spagnoli. L’apice lo raggiunge nella passata stagione, con la direzione della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid a Cardiff. Ha regalato al mondo anche un libro, il cui argomento centrale è la possibilità di promozione dello sport professionistico da un punto di vista legale.
FUMO DI LONDRA… – Sono quattordici i precedenti con squadre italiane, incontrate a partire dalla stagione 2008-2009 tra Coppa Uefa/Europa League e Champions. Il computo ci dice che, con lui, le compagini rappresentanti la Serie A hanno ottenuto in totale sei vittorie, quattro pareggi e quattro sconfitte. Sono due le volte in cui Brych ha diretto i partenopei. La prima è Chelsea-Napoli 4-1 del 14 marzo 2012, ritorno degli ottavi di finale di Champions League. La squadra tutta cuore e contropiede di Mazzarri sfiora la storica qualificazione dopo un’ottima gara d’andata e la contro-rimonta dello Stamford Bridge, ma i vecchi Blues ottengono la meglio ai supplementari. Brych non appare inappuntabile, ma nel complesso il suo apporto non altera l’andamento naturale della competizione. Soffre gli influenti senatori del Chelsea, vedi Lampard, Drogba e Terry, decidendo di non sanzionare con cartellini i duri interventi della prima fase di gioco. Al 51′ errata è la mancata concessione del vantaggio al Napoli dopo un contatto tra Ivanovic e Zuniga, con annessa la mancata ammonizione del giocatore inglese. Giusta invece la concessione del penalty ai padroni di casa per un fallo di mano in area di Dossena su colpo di testa dello stesso Ivanovic.
L’ULTIMA A FUORIGROTTA – Il secondo ed ultimo appuntamento tra Brych e gli azzurri fa riferimento alla scorsa stagione: Napoli-Benfica 4-2, seconda giornata del girone B di Champions League. Il giurista offre una prova di spessore e personalità. Giusta nel secondo tempo la segnalazione del calcio di rigore per gli azzurri per fallo di Julio Cesar su Callejon. Rapido negli spostamenti, sempre vicino all’azione. Brych non delude e mostra anche buona sintonia con gli altri assistenti di gara.
Ecco la sintesi di Chelsea-Napoli 4-1, primo precedente di Brych:
Ecco la sintesi di Napoli-Benfica 4-2, secondo precedente di Brych:
Servizio a cura di Antonio Fusco
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