Sabato alle ore 14:30 la Primavera del Napoli di mister Saurini sfiderà il Bari per la sfida valida per la nona giornata di campionato. Gli azzurrini come i biancorossi si trovano in questo momento nel girone C a quota otto punti in classifica (il Bari sul campo ne avrebbe conquistati undici ma è stato penalizzato dalla sconfitta a tavolino contro il Latina), non vivendo un periodo particolarmente felice dal punto di vista dei risultati conseguiti. Gli azzurrini cercheranno d’infilare la seconda vittoria consecutiva in campionato dopo la vittoria di misura conseguita contro la Ternana grazie al rigore decisivo trasformato da Luperto mentre il Bari è reduce dalla sconfitta rimediata a tavolino contro il Latina per 3-0 a causa del comportamento scorretto dei raccattapalle durante il match. Per entrare nel clima del match la redazione di IamNaples.it ha intervistato in esclusiva l’allenatore del Bari Corrado Urbano:
Il suo Bari proviene da un momento infelice dopo la sconfitta di ieri agli ottavi di Coppa Italia contro il Palermo e ai ko in campionato conseguiti con Roma e Latina, non vincendo complessivamente dalla sfida del 26 settembre contro la Lazio: come reputa l’attuale situazione che sta vivendo il suo gruppo?
“Guardando i numeri si può cadere in errore pensando che viviamo un periodo nero, ma non è così. Analizzando le ultime quattro gare disputate posso dire che col Crotone vincevamo a sei minuti dalla fine e abbiamo chiuso la partita sul 3-3, a Romaabbiamo preso gol due gol dopo venti minuti e chiaramente qualsiasi squadra contro i giallorossi avrebbe potuto incassare una grande “imbarcata” ma tuttavia siamo stati capaci di restare in partita, rischiando anche di pareggiarla nel secondo tempo. Poi c’è stata la partita contro il Latina, in campo abbiamo vinto meritatamente 3-1 ma c’è stato il verdetto del giudice sportivo con il 3-0 inflitto a tavolino, infine mercoledì scorso in Coppa Italia col Palermo siamo andati sotto di due gol assumendo un approccio sbagliato ma poi dopo ci siamo risollevati giocandocela fino alla fine. Questo è un gruppo nuovo composto da tanti ragazzi classe 98’. Se ci ridessero dietro i tre punti col Latina saremmo ad 11 punti in classifica, immediatamente dietro a Roma ed Empoli, ossia alle squadre che hanno un qualcosa in più quest’anno e, quindi, non sarebbe così catastrofica la nostra situazione”
Abbiamo tutti il ricordo dell’avventura della sua Primavera nella scorsa stagione fino alla final eight. Che prospettive ha il suo gruppo secondo lei in questa stagione?
“Siamo tutti consapevoli in società che questo sarebbe stato un anno di transizione. Sapevamo che avremmo avuto un po’ di difficoltà poiché tanti ragazzi del ’97’ nella scorsa stagione, ad eccezione fatta di Castrovilli, hanno giocato poco. Noi quest’anno giochiamo con quattro o cinque 98’, in alcune gare anche con sette. Mi ripeto: è un anno di crescita e ne siamo consapevoli”
Scalera, Castrovilli, sono tanti i ragazzi interessanti della sua Primavera. Ragionando sui singoli, chi può essere utile in chiave prima squadra per il Bari a partire già dall’annata in corso?
“Secondo me nell’annata in corso sarà difficile perché la prima squadra lotterà per la vittoria del campionato, potendo contare mister Nicola su un gruppo di 27-28 giocatori importanti, avendo dunque almeno due alternative in ogni ruolo. Credo quindi che quest’anno i miei ragazzi faranno fatica a fare qualche apparizione alla luce dell’obiettivo che la prima squadra si è prefissato”
Il Napoli ha otto punti in classifica avendo vissuto un complicato inizio di stagione. Quali sono secondo lei i problemi che stanno condizionando gli azzurri?
“In generale credo che sia un discorso di rinnovamento anche per quanto riguarda la rosa di Saurini che come me ha in organico diversi 98’. Non tutte le annate sono buone, è un po’ il discorso che vale per il vino. Una società può avere più qualità in una stagione rispetto ad un’altra. Penso che anche gli azzurri stiano subendo questo processo di rinnovamento”
Mister, lei adotta soprattutto il 4-2-3-1, il Napoli utilizza il 4-3-3. Pensa a qualche novità tattica in vista della trasferta di Napoli o continuerà su questi principi di gioco per il resto della stagione?
“Dobbiamo valutare la condizione fisica di alcuni nostri elementi i quali sono usciti dal campo affaticati nell’ultima sfida di Coppa Italia giocata contro il Palermo. Tuttavia affronteremo la partita a viso aperto, senza puntare al punticino, improntando l’atteggiamento in campo sulla nostra filosofia di gioco. Quest’anno stiamo variando un po’ i moduli, utilizzando il 4-3-3 e il 4-2-3-1, variando anche a gara in corso perché abbiamo giocatori soprattutto in mezzo al campo che possono esprimersi al meglio con entrambi gli schieramenti. Ad ogni modo affronteremo la sfida di Napoli inizialmente col 4-2-3-1, poi vedremo se cambiare qualcosa a gara in corso”
Manca poco alla fine del girone d’andata, quali squadre ritiene siano più accreditate per la qualificazione alla final eight e ai play-off?
“Pur non avendo affrontato ancora tutte le squadra penso che la Roma sia la squadra più accreditata e che abbia qualcosa in più rispetto alle altre. L’Empoli quest’anno ha un ottimo organico e secondo me lotterà fino alla fine per il secondo posto. La Lazio può contare su un organico che le consentirà di scalare posizioni in classifica. Il Palermo nelle ultime quattro giornate di campionato sembra aver ritrovato la quadratura giusta, passando anche il turno di Coppa Italia. Penso quindi che queste quattro squadre si batteranno fino alla fine per le prime posizioni, nel ruolo di outsider annovero il Frosinone poiché la considero come una “Roma-bis” grazie al mister Coppitelli, poi ci possono essere anche l’Ascoli ed il Napoli e spero che anche il Bari possa rientrare nel gruppo delle prime se saremo più cinici sotto porta”
Quali sono le sua ambizioni future? Sarà ancora l’allenatore della Primavera del Bari o è pronto a valutare nuove proposte? Magari le piacerebbe un’avventura tra i professionisti?
“Sono legato al Bari per due anni poiché in estate la società mi ha proposto un biennale che ho accettato ben volentieri proprio per dare continuità al progetto. Nell’arco della carriera di ogni allenatore c’è sempre la voglia di crescere, è chiaro. Io ho allenato per diciotto anni in Serie D, paradossalmente facendo il percorso inverso rispetto a quanto si percorre in genere. Se mi capitasse l’occasione di allenare la prima squadra mi sentirei pronto poiché sento di avere la giusta esperienza, ma se dovessi continuare a lavorare nel ramo del settore giovanile sarei ugualmente contento”
Il calcio italiano e i giovani, un argomento molto discusso. La nostra Serie A continua ad essere il campionato europeo con l’età media più alta. Cosa dovrebbe cambiare secondo lei? Il campionato Primavera così strutturato forma giocatori pronti per il professionismo? Ci sarebbe bisogno di una riforma secondo lei? Quali novità apporterebbe?
“Si parla tanto di lavorare sui giovani, però, poi dopo bisognerebbe avere il coraggio di buttarli dentro come fanno in Belgio, in Olanda ed in altri paesi. Purtroppo nel calcio italiano ci sono troppi interessi e pressioni rispetto all’estero ed allora noi allenatori ci affidiamo maggiormente a giocatori di esperienza invece di dare possibilità a giovani talenti. A mio avviso si potrebbe creare un campionato con le seconde squadre come fanno in Spagna. Spesso succede, infatti, che giovani promesse vanno a farsi le ossa in Lega Pro ma non trovano spazio perchè agli allenatori è chiesto di conseguire il risultato piuttosto che lavorare sulla crescita dell’individuo, altrimenti dopo quattro o cinque partite si rischia l’esonero. E’ un discorso molto complesso, la creazione di un campionato alternativo per seconde squadre potrebbe rappresentare una soluzione percorribile”
A cura di Gilberto D’Alessio
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