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Presidente, talvolta il silenzio è salutare

Il mercato del Napoli non è ancora finito

Sono arrivate però come un fulmine a cielo già nuvoloso le dichiarazioni del presidente De Laurentiis sulla possibilità di “snobbare” l’Europa League ed i sottili lamenti per il “San Paolo” pieno a metà per la gara contro l’Elfsborg. Il presidente De Laurentiis, uomo di comunicazione di fama internazionale, ha compiuto un grave autogol, ed, infatti, ha tentato di tornare sui passi il giorno dopo, in cui ha sottolineato il valore di tutte e tre le competizioni in cui è impegnato il Napoli. E’ intollerabile anche solo pensare di poter sottovalutare una competizione in cui militano Liverpool, Manchester City, Aston Villa, Stoccarda, Bayer Leverkusen, Borussia Dortmund, Porto, Villarreal, i campioni in carica dell’Atletico Madrid. Soprattutto le generazioni più giovani, cresciute nel mito della magia di Stoccarda del 17 Maggio 1989 e della festa partenopea con ventimila tifosi in Germania, non tollerano che De Laurentiis possa lontanamente pensare di disinteressarsi del sogno di vedere il Napoli nuovamente primeggiare in una competizione europea, non abbandonando mai naturalmente la prospettiva della qualificazione in Champions League. Comprendiamo il senso delle affermazioni del presidente, che voleva lanciare una delle sue solite provocazioni al “sistema calcio” ed allo stesso tempo abbassare la tensione in vista della gara di ritorno, ma De Laurentiis deve rivedere il suo modo di comunicare. Talvolta il silenzio può essere salutare, soprattutto se si affida a Mazzarri. I tifosi devono restare calmi, sostenere la squadra, lasciandola lavorare con serenità. Conosciamo lo stile vulcanico del patron della Filmauro, ma deve gestire le sue parole, che, riportate fuori dal contesto in cui nascono, possono avere conseguenze pericolose. Il presidente deve coordinare la gestione della società; dopo l’addio a Marino ha acquisito un potere ingombrante, che va in contraddizione con la filosofia della società collegiale che sta applicando con i nuovi incarichi attribuiti. Si è creato un solco tra il patron ed i tifosi, che avevano tollerato anche la formula della pay per view per le partite del Napoli. In questo conflitto hanno trovato spazio i “sapientoni”, che approfittano dell’interesse creato dalle polemiche per alimentarle ed accrescere così l’attenzione intorno ai loro network. L’amore dei tifosi partenopei per il Napoli è infinito e De Laurentiis non può permettersi di intaccare la loro sensibilità. Giovedì scorso ero a Londra ed ho visto la partita in un club italiano (il Caffè Italia Uno) con ben duecento tifosi partenopei, pronti a recarsi al pub anche con due ore di anticipo per garantirsi il posto. Le partite di Juventus e Palermo erano seguite invece da quattro o cinque spettatori. La società deve onorare il calore dei propri tifosi, regalando soddisfazioni sia in Italia che in Europa. Giovedì sera sono partite le polemiche e venerdì il Napoli ha ultimato l’acquisto di Lucarelli, ufficializzato poi sabato. Il bomber livornese è un valido innesto, acquistato con la formula del prestito gratuito, voluto da Mazzarri, che vuole valorizzare le capacità di Lucarelli sia in campo che fuori. Il Napoli aveva bisogno di un attaccante di peso, bravo soprattutto a far gol. Denis non aveva l’autorevolezza per riproporsi in questo ruolo, nonostante il valore umano e professionale della sua esperienza a Napoli, che soprattutto la scorsa stagione ha determinato punti fondamentali. Inoltre l’argentino deve avere la chances di poter disputare una stagione in serie A da titolare in una compagine che con Sanchez, Di Natale, Monzon e Candreva, può fornirgli i palloni giusti, riducendo anche il suo lavoro in fase di costruzione della manovra. 

La società partenopea ha anche così compiuto una cessione, che ha determinato denaro importante per il Napoli. Infatti, l’Udinese verserà nelle casse del club di De Laurentiis 4 milioni di euro (due subito e due fra un anno per riscattare l’altra merà del cartellino). Lucarelli non rappresenta la prima scelta per l’attacco, il Napoli può dargli il tempo necessario per trovare la forma fisica ed il bomber livornese garantirà personalità, esperienza e soprattutto i gol. Gli otto pareggi a reti inviolate della scorsa stagione e le tante occasioni non capitalizzate contro l’Elfsborg dimostrano la necessità del Napoli di risolvere questo problema, affidandosi ad un centravanti esperto, una vera e propria garanzia. Come anticipato dalla redazione di Iamnaples.it, De Laurentiis ha bleffato il 9 Agosto scorso alla presentazione di Fassone per tutelare la trattativa con l’Udinese per Denis, sottraendo potere all’agente di “El Tanque”, Leo Rodriguez. Il mercato del Napoli non è finito; Josè Sosa, talentuoso trequartista del Bayern Monaco, sta aspettando il ritorno del preliminare di Europa League per accasarsi al Napoli. Restano anche da chiarire altri dettagli, come la cifra del trasferimento, che dovrebbe essere intorno ai 2,5-3 milioni di euro. L’ufficialità potrebbe arrivare venerdì. Nell’ottica del fair play finanziario, il Napoli pagherà l’acquisto di Josè Sosa con il denaro ricavato dalla cessione di Denis. L’argentino è un ottimo giocatore; l’ho notato sia durante qualche scampolo di gara disputato con la maglia del Bayern Monaco, come in occasione della recente Supercoppa di Germania contro lo Schalke O4, ma ho ammirato le sue gesta tecniche alle scorse Olimpiadi, vinte proprio dall’Argentina in finale contro la Nigeria.

In quella nazionale militavano anche Lavezzi, Messi e Navarro. Il Napoli realizzerà altri due acquisti: un centrocampista centrale da affiancare a Gargano ed un difensore, per rimpiazzare Rinaudo, vicinissimo al trasferimento al Bari. Per la mediana il nome più quotato rimane quello di Inler. Yebda è stato offerto dal Benfica, ma il Napoli non è convinto pienamente del giocatore e soprattutto non vuole compiere l’asta con gli altri club. In difesa Britos del Bologna è il nome più quotato. Sicuramente l’innesto per la retroguardia sarà un giocatore disposto a svolgere il ruolo dell’alternativa al capitano Paolo Cannavaro.

 

Ciro Troise

 

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