Napoli, gli ultimi due sforzi sul mercato. Settore giovanile, dov’è il progetto?

Priorità alle cessioni, ma il vice-Cavani ed il vice-Dossena sono delle necessità

Il Napoli di Mazzarri lavora intensamente a Dimaro; con l’aiuto dei suoi collaboratori il tecnico cura ogni dettaglio, considerando fondamentale l’appuntamento con la preparazione estiva. L’anno scorso a Folgaria il lavoro del preparatore atletico Pondrelli rappresentò la base per la straordinaria stagione del Napoli. Mazzarri ed il suo staff preparano la squadra a Dimaro, Bigon, Micheli e Mantovani in costante attività sul mercato a Milano.

Si parlava argentino all’Hotel Hilton in settimana; c’erano tutti i procuratori della nazione di Maradona al lavoro, da Mazzoni a Mascardi, da Ghezzi a Bilardo.

Bigon ha avuto un colloquio disteso con l’agente di Lavezzi; oltre al futuro del Pocho, la cui permanenza a Napoli è sempre più probabile. De Laurentiis ha costruito un’azione da “guerra preventiva”; sapendo di avere il punto debole della clausola rescissoria, ha voluto scoraggiare con lo scontro mediatico i progetti di conflitto del giocatore e del suo procuratore.

Inoltre a Lavezzi finora manca anche quell’offerta di 32 milioni di euro fondamentale per chiedere di andare via. Il Manchester City ancora non ha ceduto Tevez e punta su Aguero, il Malaga non attira più di tanto Lavezzi, che a quel punto preferisce la Champions al San Paolo. Avrebbe potuto aiutarlo un buon rendimento in Coppa America, ma la debacle dell’Argentina è sotto gli occhi di tutti. Bigon ha parlato con Mazzoni anche del rinnovo del contratto di Campagnaro, in scadenza nel 2012. Inoltre Mazzoni è stato l’intermediario nella trattativa per l’acquisto di Fernandez dall’Estudiantes ed è il principale punto di riferimento del Napoli in Argentina; quindi, all’Hilton probabilmente si è discusso anche di Juan Manuel Martinez, attaccante del Velez Sarsfield che ha colpito da tempo l’interesse degli uomini-mercato partenopei. La trattativa potrebbe essere favorita anche dalla cessione di Sosa al Metalist Kharkiv, che libera il posto ad un extracomunitario. La priorità assoluta del Napoli in questo momento è rappresentata dal mercato in uscita; in questi giorni il club partenopeo ufficializzerà quattro operazioni riguardanti i prodotti del vivaio. Mancano solo gli annunci ufficiali, infatti, per il prestito di Izzo e De Vena alla Triestina, di Gatto all’Aversa Normanna e di Sepe al Pisa.

Contestualmente Bigon intensifica i contatti anche per le cessioni di Cigarini, Rinaudo, Bogliacino e Mannini, che non rientrano nei piani di Mazzarri.  Per il regista, che rientra dal prestito del Siviglia, il Napoli vuole monetizzare, cedendo il cartellino almeno in comproprietà, mentre gli altri, invece, dovrebbero essere trasferiti in prestito. Bogliacino interessa al Cagliari, mentre è noto l’interesse dell’Atalanta dell’ex dg Marino per gli altri esuberi dell’organico partenopeo.

Una volta sfoltita la rosa, sono necessari gli ultimi due sforzi sul mercato, che, come ha chiarito anche De Laurentiis, a prescindere da quanto sostiene Mazzarri, è ancora aperto. Un vice-Cavani ed un vice-Dossena rappresentano delle necessità, non velleità di tifosi insaziabili. Aronica e Zuniga a sinistra possono essere delle soluzioni d’emergenza, ma non le alternative a Dossena nelle gerarchie dell’organico, Lucarelli va bene come uomo-spogliatoio e possibile soluzione degli ultimi minuti, non può essere proposto certamente come vice-Cavani.

De Laurentiis e Bigon attendono che siano chiare le intenzioni di Mazzarri; il tecnico toscano vuole attendere le cessioni per rendersi conto dell’effettivo numero di giocatori a sua disposizione, avendo così chiari gli equilibri dello spogliatoio. Il Napoli intanto si muove; ha sondato il terreno con l’Udinese e con l’agente Paolo Palermo per il prestito con diritto di riscatto di Floro Flores, poi attende di capire cosa succede a Catania con le dimissioni di Lo Monaco per riallacciare i contatti per Maxi Lopez. Dopo questi due nomi c’è poi il pupillo di Mazzarri, Rolando Bianchi; vista la complessità della situazione, è probabile che queste operazioni si definiranno negli ultimi giorni di mercato.

Il 1 Agosto riprende a lavorare anche la Primavera di Dodo Sormani, che si muoverà in un settore giovanile caratterizzato da un’impressionante lentezza nelle decisioni. Vi abbiamo raccontato nelle settimane scorse lo scontro di potere verificatosi, con il rifiuto di Santoro a tornare alla guida del vivaio; questo conflitto ha determinato un empasse che sta rallentando la programmazione. Sono filtrati solo gli allenatori delle compagini impegnate nei tornei nazionali; la Primavera a Sormani, la Berretti campione d’Italia dovrebbe rimanere nelle mani di Felice Mollo, Liguori dovrebbe passare agli Allievi Nazionali e Ciro Muro invece ai Giovanissimi. Siamo felici per la permanenza di Caffarelli, che in questa stagione ha ottenuto straordinari risultati, alla guida delle giovanili, ma ci spaventa l’assenza di un progetto per il vivaio partenopeo. E’ sicuramente un passo in avanti aver finalmente riconosciuto attestati di stima allo “scudettato” Mollo e soprattutto a Nicola Liguori, che ha dato un’anima ed un gioco ai Giovanissimi Nazionali nella scorsa stagione, riuscendo anche a far emergere le qualità di ottimi elementi classe ’96 come Romano, Palmiero, Gaetano e Tutino, e che passerà alla guida degli Allievi Nazionali. Qualche mese fa sembrava in procinto di arrivare a Napoli l’attuale responsabile del settore giovanile del Padova Molon per guidare la crescita della “cantera” partenopea; l’operazione è stata bloccata da problemi personali del diretto interessato.

La crescita non può essere legata ad un uomo e soprattutto non si può presentare l’assenza di strutture come alibi. Un progetto si realizza innanzitutto con le idee, ma per metterle in campo servono gli investimenti e la volontà di impegnarsi in una sfida difficile e questa non si è ancora vista. Attendere le strutture rinvia solo alcune decisioni importanti sui tecnici, sull’organizzazione e sulla gestione del vivaio, per cui non servono le strutture, ma il coraggio dimostrato in altri campi, come il salary cap sul monte ingaggi e la gestione dei diritti d’immagine.

 

Ciro Troise

 

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