Sapevamo che quella del Napoli non era una rosa adeguata, con alternative non all’altezza come Cribari e Lucarelli, o non integrate negli schemi degli azzurri come Sosa, ed immaginavamo anche che al cospetto di un calo, e con i soliti errori arbitrali che colpiscono il club partenopeo nel momento clou del campionato, cioè nei mesi di Febbraio e Marzo, questi limiti avrebbero avuto effetti nefasti.
Molto spesso, ubriacati dall’entusiasmo e dalle emozioni che ci ha regalato la “banda Mazzarri”, ci siamo dimenticati che stavamo parlando di un vero e proprio miracolo, sia riguardo al profilo tecnico che a quello dei rapporti di potere. Basta ricordare i dati del denaro speso per gli ingaggi: 130 milioni di euro il Milan, 120 l’Inter, 100 la Juventus, 83 la Roma. Il Napoli, ieri, ha compiuto in parte l’opera del riscatto dopo la settimana di delusioni; infatti, nel primo tempo degli azzurri si è rivista l’intensità dei tempi migliori, che ha prodotto una grossa quantità di occasioni da gol. Nel secondo tempo si è notato il dato che più preoccupa perché mostra un elemento in comune tra tutte le ultime partite, dal Catania in poi: il calo nei secondi tempi. Nelle ultime quattro partite, tra campionato ed Europa League, il Napoli si è espresso meglio nella prima frazione di gioco rispetto alla seconda.
Gli azzurri, per essere pericolosi, devono sempre accelerare e per farlo devono godere di un’ottima condizione atletica; altrimenti, la manovra diventa lenta e prevedibile considerando anche che l’assenza di Lavezzi ha tolto al Napoli l’uomo a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà, il principale produttore di gioco con la sua esplosività ed imprevedibilità. Ci sono tanti singoli apparsi sottotono nella sfida contro il Brescia; Maggio, nella ripresa, è calato rispetto al grande momento vissuto fino a qualche settimana fa, Cavani sta pagando il cumulo di partite disputate, Dossena non riesce a crescere sotto il profilo atletico, Gargano vive ormai da più di un mese una profonda involuzione nel rendimento e poteva produrre il disastro sulla palla persa nel finale, dove solo uno straordinario De Sanctis ha salvato il pareggio. Mascara è stato un buon acquisto, ma giocando spalle alle porta, è snaturato nelle sue caratteristiche di seconda punta classica; nella posizione in cui ha giocato contro Milan e Brescia sarebbe appropriato un trequartista, non l’ex catanese. In quel ruolo solo Zuniga ha dimostrato di poter essere considerato un’alternativa a Lavezzi, nell’ottica dei movimenti e della velocità che serve agli azzurri in quel ruolo. L’auspicio poi è che Mazzarri trovi il modo giusto in cui schierare Mascara, come fatto già per altri giocatori.
Mazzarri in conferenza stampa ha ammesso il calo della sua squadra: “Lavezzi per noi è un giocatore fondamentale, come Ibrahimovic nel Milan ed Eto’o nell’Inter, ma siamo meno lucidi, stiamo pagando il cumulo di partite disputate. Adesso avremo le settimane-tipo per preparare le partite”. Il Napoli sta pagando le pressioni e la sensazione di avere il mondo contro, quando oltre alle parate del portiere avversario ed agli errori sotto porta, arrivano ancora una volta gli “orrori” arbitrali di Mazzoleni. Su questa problematica la società e Mazzarri devono cambiare subito l’atteggiamento. Il tecnico in conferenza stampa ha dichiarato: “Da martedì dirò ai ragazzi di non pensare più agli arbitri, visto che sono una componente che non possiamo controllare”.
L’auspicio è che questa svolta non avvenga solo con le parole, ma anche con gli atteggiamenti.
La reazione di Mazzarri al rigore non dato a Maggio, l’incitamento di De Laurentiis, anche se ironico e non violento, l’accenno di rissa compiuto da Mascara dopo l’ennesimo penalty non assegnato, sono segnali preoccupanti di una squadra che sta soffrendo sotto il profilo nervoso.
Il sistema aspetta gli errori della compagine partenopea per punire con “i due pesi e due misure” che contraddistinguono il calcio italiano, non bisogna cadere nelle trappole. Il Napoli ha già pagato l’errore di Lavezzi, punito dalla giustizia sportiva, che è arrivata a stravolgere le regole e procedure; bisogna fare tutti uno sforzo per affrontare con maggiore calma le partite.
La società, anche sotto il profilo della polemica, deve essere chiara. Invece, si continua a lasciare Mazzarri da solo contro i “fuochi mediatici”, come dimostrano le parole di Nicchi ai microfoni di Rai Due, che ha compiuto il classico “invito” alla calma per nascondere gli orrori arbitrali.
Se si deve fare la polemica, va organizzata bene, con il presidente De Laurentiis che si espone, in quanto principale rappresentante della società, e con tutto il gruppo che segue le indicazioni del patron. Bisogna essere decisi e portare avanti una sola linea, senza dire di non voler parlare degli arbitri e poi dedicare la maggior parte delle interviste a quest’argomento.
Le trasmissioni televisive di ieri sera dovrebbero essere un esempio della provocazione che il sistema compie per disturbare l’ambiente partenopeo.
Galliani alla “Domenica Sportiva”, dopo che per settimane hanno tirato per la giacca il Napoli nella lotta-scudetto, afferma che gli azzurri possono con difficoltà migliorare il risultato dello scorso anno ed in generale l’atteggiamento anche di “Controcampo” è nascondere il vergognoso arbitraggio di Mazzoleni, non solo per i rigori non dati, ma anche per gli errori nell’assegnazione dei calci d’angolo ed il ritardo nel punire con i cartellini gli interventi dei giocatori del Brescia. Al cospetto del primo calo, tutti si sono dimenticati dell’entusiasmo che hanno contribuito a stimolare nell’ambiente napoletano. L’attacco al gesto di De Laurentiis è assolutamente immotivato; addirittura qualcuno l’ha paragonato alle manette di Mourinho. Il processo alle intenzioni regna sovrano; chi stabilisce dove finisce il confine tra la volontà del presidente di fare polemica e la volontà di invitare il pubblico a sostenere la squadra ancora di più dopo che aveva perso il supporto della guida tecnica e della carica del suo allenatore in campo? Se ritrova la calma, il Napoli ha tutte le carte in regola per difendere il terzo posto dagli assalti di Lazio, Udinese e Roma, ufficialmente tornata in corsa dopo la vittoria di Lecce. Domenica a Parma si affronterà un’altra squadra determinata a fare punti per la lotta-salvezza e che è anche in crescita, come dimostrano i due pareggi in trasferta contro Roma e Chievo. Torna Lavezzi, a cui va il compito di trascinare gli azzurri in queste ultime dieci finali. Domenica, oltre a Dossena ed Aronica, sarà squalificato Mazzarri, ma serve il suo contributo durante la settimana per dare serenità ad un gruppo non abituato in questa stagione ad un prolungato calo sia sotto il profilo delle prestazioni che dei risultati. Il tecnico toscano in conferenza stampa ha dichiarato: “Cercheremo di arrivare il più in alto possibile con le forze che abbiamo”. Mister, in poche parole, continua il tuo miracolo senza una rosa adeguata.
Ciro Troise
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