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L’appetito vien mangiando ed il Napoli pensa già al mercato di Gennaio

 

De Laurentiis e Mazzarri dribblano le domande sullo scudetto e fanno bene perché il gioco delle parti prevede che i giornalisti debbano cercare di raccogliere l’entusiasmo generale e la società, invece, deve proteggere il gruppo dalla variabilità del termometro dei sentimenti.

I cinque gol inflitti a Villarreal ed Inter in pochi giorni, senza subirne, hanno comunque reso consapevoli entrambi che quest’anno si può arrivare a grandi obiettivi. La scorsa stagione è arrivato il terzo posto, dopo qualche settimana di lotta-scudetto con il Milan, e si è ben figurati in Europa League con una rosa molto più limitata di quella che può presentare il Napoli in questo momento, con il vantaggio che il processo di crescita ha oltrepassato molti step. “A San Siro siamo scesi in campo senza paura, a differenza delle altre apparizioni su questo campo. Sono state importanti le serate di Barcellona e Manchester per farci crescere sotto questo profilo”, così si è espresso Mazzarri dopo l’impresa di Milano. L’iniezione di fiducia del colpo sotto la Madonnina deve produrre determinazione e fame di altri successi, mai la presunzione o la sensazione che si è forti e che quindi i risultati arriveranno. Il Napoli è una squadra esplosiva, solo se tira fuori il massimo delle proprie energie; il sistema di gioco di Mazzarri non ha compiti esclusivi prestabiliti, ma chiede a tutti grande sforzo atletico.

Le motivazioni e la condizione atletica brillante sono fondamentali per vedere prove convincenti come quella di San Siro. Non esistono avversari di Serie A e di Serie B, nel calcio italiano ogni sfida è una battaglia e bisogna soffrire per portarla a casa. La stagione è lunga e c’è l’insidia delle energie spese in Champions League, definita legittimamente una priorità dalla società di De Laurentiis.

Il presidente ha ribadito più volte di essere pronto a Gennaio a non tirarsi indietro, nel caso in cui la posizione in classifica lo meriti e ciò sarebbe ancora più importante se arrivasse il passaggio del turno in Champions League, del resto lo sappiamo che l’appetito vien mangiando.

Il reparto scouting non è mai fermo, setaccia continuamente nuovi nomi da aggiungere al database curato da Marco Zunino, ma la necessità di essere attivi nella finestra di mercato invernale potrebbe essere avvalorata anche dalle valutazioni compiute in merito alle condizioni fisiche ed atletiche di alcuni giocatori acquistati durante il mercato estivo.

A centrocampo preoccupano le condizioni di Donadel, che ha rimediato una lesione al retto femorale che si è collegata ad una subita nel passato, e perciò il mediano ex viola ha deciso di recarsi a Prato per farsi curare dal fisioterapista che conosce meglio, avendolo curato, la storia dei suoi infortuni. Gargano è divenuto indispensabile per il suo dinamismo, impreziosito da una crescita impressionante in queste prime partite sotto il profilo dell’intelligenza tattica, Dzemaili sembra spaesato soprattutto nella fase passiva all’interno del sistema di gioco di Mazzarri e si è espresso al meglio a Manchester, quando è stato schierato qualche metro più avanti. Donadel è l’unico mediano nell’organico partenopeo capace di compiere il tradizionale ruolo di filtro davanti alla difesa, e se non si dovessero risolvere in breve tempo i suoi problemi fisici, sarebbe fondamentale cercare sul mercato un giocatore simile.

Riguardo al reparto offensivo, il Napoli non ha ancora trovato una chiave di lettura del proprio sistema di gioco per sostituire Lavezzi, elemento ancora fondamentale per dare l’imprevedibilità e le accelerazioni che rendono devastante la manovra molto più ordinata ed avvolgente da quando si può contare su Inler, che si integra sempre di più nella formazione di Mazzarri migliorando il suo rendimento. Lo straordinario staff tecnico del Napoli (il preparatore atletico Pondrelli, il medico De Nicola, il fisiatria D’Andrea, il riabilitatore D’Onofrio ed i fisioterapisti Santaniello e D’Avino) sta svolgendo un lavoro quotidiano su giocatori come Santana, Pandev e Mascara per fare in modo che questi ultimi acquisiscano la migliore condizione. Sul macedone la sensazione diffusa è che influisce molto sulla sua condizione deficitaria la preparazione svolta all’Inter sapendo di dover andare via, e che, dopo un lungo tempo di lavoro atletico, esploderà e metterà in mostra le sue qualità. A San Siro, sotto il profilo della vivacità, si è visto già qualche passo in avanti.

Santana è molto volenteroso, quando è stato impiegato ha dimostrato di non essere ancora in forma ma ha mostrato buoni spunti, che possono rappresentare la base su cui guadagnare la fiducia nei propri mezzi. Mascara darà il contributo dato lo scorso anno, molto più utile entrando a gara in corso che partendo dall’inizio, come ha dimostrato anche a San Siro, anche se favorito dall’Inter completamente in bambola nella ripresa. La probabile partenza di Dezi in prestito, dopo i mesi di lavoro sulla formazione della massa muscolare, e magari un ragionamento di questo tipo anche per Chavez, oltre alla delusione di Lucarelli per l’esclusione dalla lista Champions, potrebbero convincere il Napoli ad intervenire in quella zona del campo. Serve un giocatore in grado di posizionarsi tra le linee e dare imprevedibilità all’azione; il Napoli segue da tempo un giocatore con queste caratteristiche ed è Shaqiri. Il giocatore piace agli uomini-mercato partenopei, che hanno sottolineato più volte quanto sia difficile trovare un trequartista classe ’91 di alto livello tecnico come lo svizzero e già abituato a giocare in Champions League.  Mancano ancora tre mesi a Gennaio, ma i taccuini sono pronti ed i radar sono accesi.

La priorità in questo momento è il calcio giocato. E’ ancora completamente vivo il ricordo del 3-0 inflitto all’Inter, con i supporters partenopei, straordinari per passione e correttezza, a rendere meravigliosa l’atmosfera di San Siro cantando fino a notte inoltrata, con un filo diretto con chi era a Capodichino ad attendere i propri beniamini (peccato solo per le violenze dei teppisti nell’aeroporto). L’episodio del rigore concesso al Napoli per un fallo di Obi su Maggio  avvenuto fuori area e la relativa espulsione per la doppia ammonizione (si può recriminare solo sulla prima) ha favorito gli azzurri nell’impossessarsi del match, ma non può nascondere la sensazione di forza data dal Napoli nel primo tempo, quando non ha mai subito l’Inter più del dovuto e ribattendo colpo su colpo alla pressione degli uomini di Ranieri, che ritrovavano anche un uomo importante come Maicon e, soprattutto nella ripresa, colpendo brutalmente un’Inter spaesata, nervosa ed incapace di reagire. Adesso c’è la sosta, Mazzarri, anche se non potrà disporre dei Nazionali per molti giorni, può lavorare con gli altri per affrontare al meglio un altro tour de force che vedrà gli azzurri in undici giorni affrontare Parma, Bayern Monaco, Cagliari ed Udinese.

 

A cura di Ciro Troise

 

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