Ero ad Oporto questo weekend, nella patria dei campioni dell’Europa League e della compagine che sotto la guida di Villas Boas ha stritolato il Benfica nella storica rivalità del Portogallo. Il rapporto con il calcio mi ha subito affascinato; sciarpe e bandiere biancoblù colorano ancora le vie della città a distanza di settimane dall’ultimo trionfo. Il Porto è un’istituzione, un po’ come il Napoli a Napoli.
La passione partenopea esprime un calore ancora più travolgente, considerando soprattutto i tanti anni di sofferenza che hanno vissuto i tifosi azzurri. Napoli ed Oporto presentano, però, delle dinamiche sociali comuni, che coinvolgono il calcio; infatti, in entrambe le città esso scavalca abbondantemente il mero contenuto sportivo per presentarsi come simbolo della forte identità cittadina ed espressione dell’orgoglio popolare.
Oporto calcisticamente mi ha ricordato anche i grandi palcoscenici europei in cui il Napoli tornerà con la qualificazione in Champions League, dopo la significativa esperienza in Europa League; la mia visita allo Stadio “Dragao”, un piccolo gioiellino, ha rappresentato la delizia di un aperitivo di Champions ma anche la croce del pensiero costante ai ritardi del San Paolo.
Tra tutte le note che appuntavo sul mio taccuino, in cui il calcio naturalmente aveva uno spazio rilevante, c’era un’emozione che pervadeva il mio viaggio. Infatti, negli anni scorsi all’estero quando parlavi del Napoli riecheggiava l’ingombrante icona di Maradona a spezzare ogni riferimento con il presente ed, invece, era toccante ascoltare i portoghesi che recitavano: “Complimenti, che squadra il Napoli, Hamsik, Lavezzi e Cavani”, trovando così l’ennesima prova della favolosa crescita intrapresa dalla società partenopea. De Laurentiis è sempre attento all’internazionalizzazione, Fassone lavora costantemente sulla crescita del brand a livello mondiale. I risultati nelle competizioni europee sono il primo strumento per recuperare in termini di fascino sulle storiche “big” del calcio italiano, come Milan, Inter e Juventus.
Una bellissima notizia è giunta poi nella giornata di sabato, con la vittoria del Napoli nel campionato nazionale “Dante Berretti”. Ho seguito i ragazzi di Felice Mollo durante tutto il torneo (come per tutto il settore giovanile), vivendo accanto ai protagonisti le emozioni nel vedere il Napoli sconfiggere Atalanta e Milan. Il caso ha voluto che non potessi esserci all’ultima gara, ma da Oporto seguivo con ansia l’evolversi della sfida di Brescia conclusasi con un successo.
Santoro e Caffarelli fanno bene ad attribuirsi i legittimi meriti per lo scudetto, ma non mi stancherò mai di ricordare i “lavoratori oscuri” (allenatori, dirigenti, addetti ai lavori, magazzinieri) che hanno costruito l’ennesimo miracolo partenopeo, non inferiore a quello degli azzurri di Mazzarri.
E’ un miracolo perché il Napoli è il club che investe di meno sul settore giovanile in Italia (appena 300 mila euro), non ha le strutture adatte per garantirsi un ottimo lavoro in termini di crescita del vivaio. Le giovanili sono sparse per vari campi della Campania e bisogna ricordare che proprio la Berretti ha perso punti sul Pescara, relegandosi al passaggio per i play-off, proprio nel periodo in cui il Complesso Sportivo “Nuova Audax” di Casoria è stato chiuso per problemi burocratici. Un trionfo nato nelle difficoltà e partendo da un handicap rispetto agli avversari; perciò si tratta dell’ennesimo miracolo partenopeo, che potrebbe avere un seguito nella final eight di Chianciano, a cui parteciperanno Allievi e Giovanissimi Nazionali.
Avanti Napoli!
Ciro Troise
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro