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Il settore giovanile, il mercato ed i rinnovi: le strategie del progetto Napoli

Dai tre scudetti giovanili al mercato: far avanzare "step by step" il progetto Napoli

Ho trascorso il weekend al Complesso Sportivo “Kennedy” a seguire le sorti di Berretti, Allievi e Giovanissimi Nazionali, che possono ancora giocarsi il sogno-scudetto. E’ stato emozionante vedere l’impianto dei Camaldoli completamente gremito per la finale d’andata del Campionato “Dante Berretti”; uno spettacolo che dimostra la grande fame di calcio di Napoli, se paragonato alle immagini degli spalti semivuoti di Zingonia e Milano nel cammino perseguito dagli azzurrini di Felice Mollo.

La Berretti ha pareggiato 1-1 in casa contro il Brescia e va a giocarsi il tricolore sabato prossimo in trasferta al Centro Sportivo San Filippo, mentre gli Allievi ed i Giovanissimi Nazionali, con i pareggi per 1-1 e 4-4 contro Siena e Catania (2-2 a Siena, 0-2 a Catania all’andata) hanno conquistato l’accesso alla final eight di Chianciano in programma dall’11 al 16 Giugno.

Il Napoli investe 300 mila euro nel settore giovanile; nella classifica delle risorse impiegate occupa l’ultimo posto in Serie A, ma, solo il club partenopeo e la Roma (2,5 milioni di euro all’anno per il vivaio) sono ancora in corsa per la conquista di tre titoli a livello giovanile.

I giallorossi si batteranno a Montecatini Terme per la conquista del Campionato Primavera ed a Chianciano per le categorie Allievi e Giovanissimi Nazionali. Che differenza c’è, però, tra queste due realtà?

La Roma investe 2,5 milioni di euro a stagione per il settore giovanile, ha lo splendido centro di Trigoria dove lavorano a braccetto tutte le proprie squadre. Il Napoli spende solo 300 mila euro e le compagini giovanile azzurre sono sparse tra vari campi, senza avere mai la possibilità di condividere strategie comuni nel compiere il lavoro di formazione dei giovani talenti. Il traguardo del club partenopeo è merito del grande impegno che le proprie risorse umane profondono per la causa della crescita dei ragazzi e della valorizzazione del vivaio.

Gli allenatori, i dirigenti, i magazzinieri e tutte quelle persone spesso dimenticate dalla società non hanno fatto mai mancare il proprio apporto anche nei momenti difficili; penso alla Berretti costretta a vagare per più campi d’allenamento a causa della chiusura del Complesso Sportivo “Nuova Audax” di Casoria, prima che quest’ultimo fosse riaperto.

Senza soldi e senza strutture il Napoli può vantare un traguardo sulle milanesi, che invece hanno solo due compagini in lotta per i titoli nazionali: l’Inter con Allievi e Giovanissimi ed il Milan con Primavera ed Allievi.

Adesso il sogno è conquistare almeno un titolo; nella bacheca del Napoli bisogna risalire al 2004-05 per trovare l’ultimo scudetto, si tratta del campionato Berretti per la Serie C, in panchina c’era Claudio Lucignano. In quell’anno arrivò anche la Coppa Giovanissimi Regionali.

Bisogna risalire addirittura alla stagione 1996-97 per trovare uno scudetto Allievi Nazionali.

Dal settore giovanile al mercato, il Napoli deve blindare i suoi “miracoli” e solo così può far avanzare “step by step” il suo progetto. Non si attenda la chimera del nuovo complesso di Castelvolturno con 18 campi; si aumentino gli investimenti sul vivaio già in vista della prossima stagione. Bisogna custodire i propri talenti: dopo i contratti per De Vena e Donnarumma, arrivi anche il momento di Izzo, validissimo difensore classe ‘92, che sta crescendo anche sotto il profilo dell’eleganza e delle qualità tecniche. Non sbaglia mai i tempi, fisicamente può dire la sua con qualsiasi avversario e sicuramente non gli mancano senso del sacrificio e tenuta della concentrazione. Inter e Milan puntano Roberto Insigne, classe ’94, si ponga davanti il muro di Castelvolturno, ribadendo i tanti “no” già rivolti verso la città meneghina.

Sul mercato anche il Napoli deve crescere; è sicuramente da raccogliere positivamente il contratto di Edinson Cavani, che sfora con i bonus il tetto dei 2 milioni di euro, adesso bisogna comportarsi da “big”, come impone la qualificazione in Champions. Non bisogna accontentarsi delle seconde e terze scelte della propria opera di scouting, ma colpire in maniera determinata sul primo nome, mettendo le esigenze tattiche di Mazzarri al centro delle operazioni. 

Il Napoli parte dalla ristrutturazione del centrocampo; su Inler non si molla, anche se De Laurentiis non presterà il campo ad aste e, quindi, l’operazione si concluderà positivamente solo se l’agente Lamberti e l’Udinese accetteranno le condizioni poste dalla società partenopea.  Il Napoli può vantare l’accordo con il club friulano, la Juventus quello con il calciatore ed il suo procuratore ed è pronta ad offrire soldi e contropartite tecniche per assicurarsi il centrocampista svizzero.

L’altra trattativa intavolata per la mediana porta a Blerim Dzemaili, in comproprietà tra Parma e Torino. L’addio al sogno in Serie A da parte dei granata potrebbe accelerare i tempi; infatti, il Napoli potrebbe acquistare la metà del Torino per fare poi pressione sul Parma, disposto a cedere il proprio giocatore, al contrario di quanto dichiarato da Ghirardi e Colomba, necessarie nel gioco delle parti del mercato. I club interessati hanno già ampiamente parlato dell’affare; se il Napoli rilancerà può portarsi a casa in breve tempo il valido centrocampista della compagine emiliana.

Sono sul taccuino di Bigon i nomi di Palacios e Palombo; l’incontro all’Hilton con gli intermediari del giocatore del Tottenham è servito per delineare le strategie, a breve potrebbe esserci l’assalto per l’honduregno. Palombo invece è il nome di Mazzarri; dopo l’incontro con Tullio Tinti, agente del calciatore, il tecnico ha chiamato Bigon perché conosce bene le qualità del doriano e sta studiando come integrarlo nello scacchiere tattico azzurro. De Laurentiis ha affermato: “Palombo? Dipende da Mazzarri, il Napoli gioca in maniera diversa rispetto alla sua Samp”. Vedremo cosa succederà; il giocatore andrà via da Genova ed, oltre al Napoli, sono interessate alle sue prestazioni anche Lazio e Fiorentina. La Sampdoria chiede sei-sette milioni; Bigon nel primo incontro con Tullio Tinti ha tentato di giocare sull’età per far calare il prezzo. Vedremo cosa succederà, gli scenari del mercato sono imprevedibili. Dopo i primi colpi per la zona centrale del campo, si passerà agli altri ruoli, lavorando contemporaneamente anche per operazioni in uscita. Pazienza è già della Juventus, Iezzo non rinnoverà, probabilmente anche Gianello, Sosa e Santacroce sono già sul mercato, i gioielli, invece, partiranno solo se avranno il coraggio di esprimere chiaramente la richiesta di cambiare aria ed, in quel caso, saranno sostituiti con giocatori di grande livello, come per esempio Sanchez e Lamela. In questo momento si può parlare solo di sensazioni; il gioiello più a rischio è Lavezzi, sempre se arrivi un’offerta pari alla sua clausola rescissoria: 30 milioni, mentre per Hamsik tutto si gioca sull’ingaggio, quel milione e 250 mila euro che Raiola, collaborando con Venglos, vuole far aumentare, minacciando la cessione di “Marekiaro”.

 

Ciro Troise

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