Ci sono riusciti a paralizzare il calcio italiano. Le hanno fatte tutte: da Calciopoli ai passaporti falsi ai diritti tv che, mal regolamentati per anni, hanno creato una sperequazione enorme interna al movimento, abbiamo assistito ad un disastro che ha dilapidato il calcio italiano.
Il risultato è che oggi abbiamo perso dalla stagione 2011/12 le quattro squadre in Champions League a vantaggio della Germania e che le missioni di mercato all’estero sembrano le spedizioni coloniali dell’Italia di Mussolini per le grandi probabilità di fallimento.
I tedeschi, dopo il tracollo nell’Europeo del 2000, decisero di investire nel settore giovanile e diedero forza ad una svolta epocale anche a livello culturale, fatta di apertura delle frontiere e di superamento di anacronistici steccati, come dimostra la nazionale “multietnica” di Loew.
In Italia, invece, la droga “milionaria” del calcio del post-Lentini (il primo acquisto “su di giri” del Milan di Berlusconi) era l’anestetico perfetto per far dimenticare le contraddizioni di un mondo pieno di crepe, pronto a capitolare da un momento all’altro.
Il Consiglio Federale di oggi può rappresentare l’inizio di una tardiva svolta. Infatti, nelle stanze di Via Allegri, si parlerà soprattutto dell’introduzione del secondo extracomunitario, una mossa necessaria per ridare fiato ad un movimento che combatte con altri Paesi europei, dove questi limiti sono visti giustamente come dei ridicoli tabù. Come in tanti altri casi, l’Europa va da una parte e noi siamo andati da un’altra con la riduzione da 2 a 1 degli extracomunitari avvenuta lo scorso anno; infatti, mentre in Olanda, Belgio, Germania, Inghilterra, Irlanda del Nord e Svezia non ci sono limiti di tesseramento per gli extracomunitari, in Svizzera c’è la possibilità di tesserarne 10, in Austria 7, in Spagna 6 (è permesso tesserare 3 extracomunitari nuovi ogni anno più due in sostituzione di altri che vengono ceduti). In Premier League è stato introdotto un regolamento per cui su una rosa di 25 giocatori 8 devono aver giocato almeno tre anni nel settore giovanile della squadra d’appartenenza, puntando sulla qualità delle “academies”.
L’investimento sulle giovanili, nell’epoca del fair play finanziario, è ormai il necessario passo da compiere. La proposta da esaminare in Figc è la riforma Rivera, con lo sdoppiamento del campionato “Allievi Nazionali”: uno per le compagini di A e B ed uno per quelle di Lega Pro.
Si tratta di una sperimentazione, che poi potrebbe allargarsi anche ai Giovanissimi Nazionali.
Il secondo extracomunitario libererà il mercato, sbloccando tante trattative tenute in “stand-by” proprio per questo vincolo. La Juventus potrebbe chiudere per Bastos, l’Inter per Casemiro del San Paolo, il Milan insegue l’esterno Danilo del Santos, anche se il club brasiliano, dove gioca anche Ganso, altro obiettivo del club di Via Turati, vorrebbe trattenere i propri gioielli in vista del Mondiale per Club di Dicembre. L’apertura della Federazione è osteggiata dal presidente della Lega Pro e dall’Aic rappresentata da Damiano Tommasi, che attende ancora il rinnovo del contratto collettivo. Il secondo extracomunitario gioverebbe anche al Napoli. De Laurentiis ha parlato dell’arrivo di un altro mediano oltre ad Inler, affare ormai in dirittura d’arrivo. Il nome più gettonato è quello di Palacios;, il ds Bigon è costantemente in contatto con Luca Bascherini, agente specializzato sul calcio inglese ed intermediario nell’operazione col Tottenham, insieme a Federico Pastorello. Rimane sempre il sogno Vidal, anche se l’ingaggio di 3 milioni a stagione rappresenta un duro ostacolo, oltre alla concorrenza di Bayern Monaco e Juventus. Una volta concluso l’affare Inler, la trattativa per Palacios potrebbe sbloccarsi solo dopo la cessione di Gargano; la Lazio di Reja è particolarmente interessata, ma le ipotesi più forti sono quelle estere (Villarreal e Borussia Dortmund in primis). Riguardo all’attacco, l’approccio con il Catania per Maxi Lopez per il momento è rimasto tale, però si potrebbe tramutare in una trattativa concreta, una volta risolte le priorità di mercato. Mazzarri non è convinto di Trezeguet sia per le caratteristiche tattiche (il toscano vuole un vice-Cavani con la mobilità dell’uruguagio e non un semplice finalizzatore) sia per l’età ed il rischio infortuni; è probabile che il francese, se ancora libero, possa essere un’operazione dell’ultim’ora, dopo aver rinforzato il fronte offensivo con altri colpi.
E’ caldo anche il fronte argentino per il mercato del Napoli; il viaggio di Micheli, ufficialmente per seguire da vicino la Coppa America, potrebbe anche portare qualche colpo, favorito anche dall’aperturs sul secondo extracomunitario.
Il nome più gettonato è sempre quello di Lamela, investimento prospettico per cui bisogna battere la concorrenza di Inter e Roma, ma sono tanti i nomi sul taccuino dell’uomo-mercato partenopeo. C’è l’outlet River Plate con il difensore Diaz, il centrocampista Pereyra e Cirigliano, a cui bisogna aggiungere il portiere classe ’91 Chichizola, rimosso a causa di un madornale errore proprio in una delle ultime partite del club di Buenos Aires osservata “da vicino” da Micheli), ma anche l’attaccante Facundo Ferreyra del Banfield (classe ’91) e Juan Manuel Martinez detto “El Burrito”, l’alternativa naturale ad Ezequiel Lavezzi. Il bomber del Banfield a Dicembre ha rinnovato con il suo club fino al 2014; c’è l’interesse di tanti club europei, come Siviglia, Valencia e Porto, ma il costo del cartellino non è molto elevato, staziona sui 6-7 milioni di euro; un’affare su cui si sta già muovendo Lo Monaco, dopo aver sondato il terreno per Mouche del Boca Juniors. Martinez, asso del Velez Sarsfield, che ha vinto il campionato di Clausura, è l’alternativa naturale ad Ezequiel Lavezzi. A prescindere dal futuro del Pocho, sempre in bilico anche se offerte all’altezza della sua clausola rescissoria di 30 milioni non sono mai arrivate, il colloquio di venerdì all’Hilton tra Bigon e l’agente Mazzoni probabilmente ha riguardato anche la seconda punta classe ’85 dei campioni d’Argentina.
Sono giorni di mercato frenetici anche per i prodotti del vivaio: sono in dirittura d’arrivo i trasferimenti in prestito di Insigne al Pescara, Maiello al Crotone e Donnarumma alla Nocerina. De Vena ed Izzo piacciono all’Andria, ma il Carpi è favorito (il difensore classe ’92 attende ancora il contratto da professionista, operazione che dovrebbe formalizzarsi a giorni). Ciano, dopo le esperienze a Lecco e Cava, è il sogno di varie compagini di Lega Pro con ambizioni di primato: Benevento, Foggia, Taranto, Lanciano e Cremonese. L’agente dell’attaccante classe ’90, Beppe Galli, sta lavorando con il Napoli per l’allungamento del contratto, in scadenza nel 2012 e ritiene il giocatore pronto per il salto di categoria in Serie B; anche nella categoria cadetta ci sono compagini interessate. In questa settimana il club partenopeo dovrebbe accelerare anche per il passaggio in comproprietà al Monza di Ciro Simonetti, centrocampista della Primavera classe ’92. Il club brianzolo è retrocesso attraverso i play-out in Seconda Divisione della Lega Pro, ma è favorito per il ripescaggio nella vecchia C1.
La Cremonese si è interessata anche a Sepe, anche se per il portiere di Torre del Greco è favorito il Como. Il Napoli intanto ha riscattato l’esterno destro classe ’92 Dezi dal Giulianova, mentre non ha esercitato il diritto di riscatto per il difensore Petta acquistato lo scorso 31 Gennaio dal Siracusa. Arena, attaccante classe ’92 invece, attende la decisione del Napoli sul contratto e valuta le offerte ricevute: il club che ha mostrato maggior interesse finora è la Neapolis Frattese.
Ciro Troise
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