Lo sottolineiamo da mesi; gli errori, le contraddizioni, i compromessi al ribasso alla lunga si pagano. Il Napoli si suicida contro un Bologna senza più obiettivi ma il disastro proviene da lontano, dalle tante situazioni d’alta tensione verificatesi durante la stagione. Si parte dallo scontro a distanza tra De Laurentiis e Mazzarri di un anno fa, poi con un mercato che il 12 Agosto registra un’evidente spaccatura. Il tecnico toscano rivela di aver chiesto Criscito, Vidal e Vucinic; erano arrivati Britos e Dzemaili, poi fu preso anche Pandev a fine Agosto. Da metà Agosto alla conferenza che ha anticipato Bologna-Napoli dove Mazzarri ha parlato così: “Un allenatore non è mai autolesionista, le scelte sono dovute alle garanzie date dai vari giocatori. In molte partite le alternative non mi davano sicurezza per vari motivi: che sia la condizione fisica, o la giovane età. Pandev è un top player e lo abbiamo recuperato, poi è merito suo quello che ha fatto. Se avessimo avuto un giovane, il Pocho avrebbe giocato anche al 50%”.
Una sintesi chiara che ammazza qualsiasi perplessità. Tra Agosto e Maggio la stagione del Napoli, che ha espresso un rendimento a cicli, figlio dei cali atletici e psicologici di un gruppo che ha affrontato mesi intensi con l’utilizzo esclusivo di quattordici elementi, i famosi “titolarissimi”. Il compromesso al ribasso dello scorso mercato estivo, non raddrizzato a Gennaio, quando serviva qualche rinforzo in difesa, un reparto afflitto dai problemi di forma di Grava e dalla bocciatura di Fideleff oltre che dalle difficoltà nel recupero di Britos, e nel ruolo di esterno sinistro e sulla mediana privata da Donadel, ai box da inizio stagione, ed, invece è arrivato solamente il prospettico Vargas, con la consapevolezza che Mazzarri non avrebbe potuto la possibilità di inserirlo nella sua complessa filosofia tattica. A rendere ancora più caldo il clima è il caso Lavezzi. Il Pocho non riesce a recuperare la sua brillante condizione dopo l’infortunio ma in realtà dà a tutti l’impressione di essere scarico psicologicamente. E’ evidente che le continue esclusioni sono frutto di un conflitto nato con il tecnico toscano, che l’ha fatto capire ai microfoni di Sky: “Lavezzi? E’ la società che vuole tenerlo. Se analizziamo l’evolversi della gara, il suo ingresso non ha cambiato molto il match”. E’ stato un lunedì ricco di rumors, quelli reali che non piacciono a quelli che vivono senza mai disturbare il manovratore ma che possono sia trasformarsi in notizie che restare tali spegnendosi davanti al corso dei fatti. La Fiorentina, come rivelato in esclusiva dalla redazione di Iamnaples.it (clicca qui per leggere), ha contattato Mazzarri e Santoro, due nomi individuati per i ruoli di allenatore e direttore sportivo per la ricostruzione della “Viola”. Si tratta solo di un contatto; i due protagonisti hanno registrato l’offerta, poi tutto sarà rimandato a fine stagione dopo i rispettivi colloqui con De Laurentiis.
Nel frattempo, il patron si è fatto beccare davanti agli uffici della Saras a Milano ed è difficile non collegare il caso con la trattativa per Lavezzi, che inserisce sempre il capoluogo lombardo come destinazione favorita, nonostante le smentite degli interessati. Intrecci che hanno la conformazione di un giallo, ma sembra chiaro che Mazzarri abbia scaricato Lavezzi e che De Laurentiis dovrà scegliere se cercare la mediazione tra i due o separarsi da qualcuno. Il favorito nel divorzio è l’argentino che, però, dovrà ammettere, in caso di una ricca offerta da parte di un altro club, di voler andare via.
Tornando al presente, il Napoli ha il dovere di non mollare assolutamente in campionato; è una questione di rispetto dei propri tifosi che hanno dimostrare di amare così tanto la maglia azzurra da regalare l’ennesimo esodo in Emilia. Inoltre il primo finale di campionato che segue lo scandalo “calcioscommesse”, il più grande della storia del calcio italiano può regalare sempre delle sorprese. L’ambiente del “Massimino” è infuocato e la torcida rossoazzurra spingerà i ragazzi di Montella a fare il proprio dovere per aiutare gli amici napoletani mentre Lazio-Inter sarà una partita vera con i nerazzurri intenti a giocarsi le ultime chances per accedere alla Champions League e soprattutto cercare di scalare qualche posizione per evitare i preliminari di Europa League del 2 e 9 Agosto. Il quarto posto o la vittoria della Coppa Italia regalano l’accesso diretto ai gironi, mentre il quinto dà la possibilità di disputare i preliminari del 23 e 30 Agosto (disputati due anni fa dal Napoli contro l’Elfsborg) ed il sesto invece dovrà anticipare molto la propria stagione, dovendo scendere in campo già il 2 e 9 Agosto. Bisogna affidarsi ad un “miracolo” preparato dagli dei del calcio, ma è soltanto colpa del Napoli.
Tornando all’infausta giornata bolognese, a fine primo tempo c’era solo da pronunciare: “gol mangiati gol subito”. Resti incredulo nel riguardare gli highilights e vedere quella sequenza di traverse ed errori sotto porta. La rabbia, però, sta nel notare l’ennesimo gol subito a difesa schierata. Segnalai il disastro in corso nella fase difensiva partenopea in conferenza stampa a Mazzarri il 22 Gennaio scorso dopo Siena-Napoli 1-1. La risposta non mi convinse: “La maggior parte dei gol che subiamo sono dovuti ad errori individuali”. Non ero d’accordo e purtroppo le disattenzioni collettive si sono ripetute (il Napoli ha il terzo attacco e l’ottava difesa del campionato a pari merito con il Chievo con quarantacinque gol subiti, ndr). Guardando le statistiche aggiornate, il Napoli ha subito il quattordicesimo gol a difesa schierata, di cui nove sono dovuti ad inserimenti degli avversari per vie centrali. Dopo l’intensità della prima frazione di gioco, tutti si aspettavano che il Napoli sprigionasse sul terreno di gioco la rabbia, l’orgoglio e la determinazione per riacciuffare il ritorno in Champions League. Nella ripresa, invece, abbiamo assistito ad un Napoli scarico, esposto senza reagire alle ripartenze del Bologna, soprattutto dopo il 2-0 di Rubin. I cambi non hanno prodotto gli effetti sperati, anche con l’ingresso di Lavezzi la manovra offensiva degli azzurri risultava sterile e poco incisiva. Viste anche le dichiarazioni di De Sanctis e Mazzarri nel post-partita, è comprensibile la rabbia ma dalla ripresa degli allenamenti prevista per domani fino al 20 Maggio servirà la compattezza totale dell’ambiente. Il sostegno del pubblico è l’unica garanzia, per il resto si vedrà a fine stagione.
Ciro Troise
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