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Il Napoli dei sogni tra la Spagna e Milano

Rubrica del lunedì- Settimana decisiva per comprendere la dimensione del

Il cammino è ancora lungo, il Napoli giustamente mantiene il profilo basso e continua a non dichiarare i propri obiettivi. “Dobbiamo affrontare altre dodici finali, poi c’è la partita di Villarreal, dove impiegheremo tutte le nostre energie per passare il turno”- ha detto Mazzarri nel post-partita. Certamente siamo nel momento clou della stagione e questa settimana sarà decisiva per comprendere la dimensione del “Napoli dei sogni”.

La prima fermata del viaggio partenopeo porta in Spagna per l’incontro previsto per giovedì sera e che il Napoli affronterà senza l’ansia del risultato da conseguire ma con l’entusiasmo di chi vuole continuare anche la cavalcata europea. La seconda tappa è l’approdo a San Siro per una gara attesa da qualche mese e che porta gli azzurri a vivere almeno per una serata una sfida di vertice alla “Scala del calcio”. Comunque vada, sarà un’emozione indescrivibile per i tifosi partenopei vedere il Napoli che affronta il Milan con la possibilità di agganciare i rossoneri in testa alla classifica. Nessuno si esprime al San Paolo, tutti giustamente, come se Mazzarri avesse fatto scuola, in maniera responsabile guardano sempre la distanza dal quinto posto.

I sogni però contagiano tutti; in Curva A a fine partita si canta “vinceremo il tricolore” e De Laurentiis in conferenza stampa tradisce il suo “volare basso” dichiarando: “Anche senza Lavezzi a Milano possiamo farcela”.

Il ruolo del terzo incomodo tra le milanesi stuzzica il Napoli, che vorrebbe recitarlo fino alla fine, anche con la consapevolezza di dover combattere anche contro gli “orrori” arbitrali che hanno condizionato Inter-Cagliari e Chievo-Milan. “Spero che l’arbitraggio contro il Milan sia equo”- ha dichiarato Mazzarri ai microfoni di radio e televisioni e De Laurentiis con equilibrio e saggezza in conferenza stampa ha detto: “Siamo abituati agli errori arbitrali, ci sono sempre stati”.

Gli azzurri affronteranno i prossimi impegni con la consapevolezza di aver acquisito quella maturità che, a prescindere dal risultato finale, dà la patente per passare da outsider pericolosa a grande squadra. Infatti, la vittoria contro il Catania è una delle poche arrivate senza brillare e soffrendo nel finale, quando Yebda e Pazienza hanno dato un grande supporto alla retroguardia per contenere gli assalti del Catania agli azzurri, che cominciavano a soffrire la stanchezza per l’impegno di giovedì contro il Villarreal ed inoltre dovevano fare i conti con i problemi fisici di Santacroce, mandato addirittura in attacco da Mazzarri e sostituito da Maggio al centro della difesa.

Mazzarri, dopo la sconfitta di Verona, aveva detto che il Napoli deve esprimersi sempre al 100% per fare risultato, ieri è andata in scena l’eccezione che conferma la regola anche perché c’era poca brillantezza ma sono emerse altre qualità fondamentali: la concentrazione, la capacità di ripartire appena si aprono gli spazi soprattutto grazie ad un ispiratissimo Hamsik (giovedì è entrato nella ripresa, quanto è importante il turnover!) e soprattutto la personalità di non mollare mai, anche dopo il rigore sbagliato da Cavani al 10′.

Il Napoli, soprattutto al San Paolo, si compatta e vola sulla spinta del pubblico. E’ molto difficile che si registri un calo di tensione nell’impianto di Fuorigrotta, perciò De Sanctis è arrivato ormai a 1042 minuti d’imbattibilità interna. L’ultimo gol subito risale al 21 Novembre 2010, l’autore fu Meggiorini in Napoli-Bologna 4-1.

Il Napoli non ha l’obbligo di vincere lo scudetto, ma guai ad accettare di essere tagliati fuori dalla lotta per il titolo per dinamiche estranee al terreno di gioco. In una settimana abbiamo assistito ad una sentenza scandalosa in merito al “caso Lavezzi” con le procedure giuridiche stravolte e con i giudici trasformati in pm alla ricerca delle prove e a due “orrori arbitrali” evidentissimi, determinanti per le vittorie di Inter e Milan. Il club di De Laurentiis sulla vicenda dello scambio di sputi tra Rosi e Lavezzi per la prima volta è andato allo scontro frontale senza mediazioni con le istituzioni del calcio, come dimostra soprattutto il comunicato ufficiale della società dopo la sentenza della Corte di Giustizia Federale. Dopo la sconfitta subita dall’avvocato Grassani, è necessario adesso continuare con maggiore intensità l’azione diplomatica. Il dg Fassone in Lega ha stretto solidi rapporti, tocca al presidente De Laurentiis ed al ds Bigon lavorare in Federazione. Ieri De Laurentiis ha comunicato che la protesta si compierà alla fine del campionato; una richiesta da fare in quel momento sarebbero le dimissioni del giudice sportivo Tosel, il simbolo del potere ostile al Calcio Napoli.

 

Ciro Troise

 

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