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ESCLUSIVA – Nava (All. Milan Primavera): “Napoli più esperto di noi, sarà un bel banco di crescita. Sarri è uno dei miei allenatori di riferimento”

“Azzurrini squadra dal gruppo interessante. Il Dna del Milan è basato sulla cultura del lavoro. Sul futuro di Cutrone e Vido..."

La Primavera del Napoli si appresta a disputare la seconda partita di campionato a distanza di sei giorni. Dopo il brutto k.o. rimediato al centro sportivo di Sant’Antimo contro la Spal, la compagine di mister Saurini si troverà di fronte domani il Milan per l’anticipo della decima giornata di campionato. Gli azzurrini gravitano al sesto posto in classifica con quindici punti totalizzati, tre in meno rispetto ai rossoneri piazzati al secondo posto condiviso insieme alla Lazio. Partita dunque di fondamentale importanza in programma domani alle ore 14:30 al Centro Sportivo Vismara. Per approfondire i temi di questo big match la redazione di IamNaples.it ha intervistato in esclusiva i’allenatore della Primavera del Milan Stefano Nava:

Sei vittorie e tre sconfitte fino a queste prime nove giornate di campionato, con l’eliminazione al secondo turno di Coppa Italia ai calci di rigore contro la Sampdoria: qual è il suo bilancio di quest’inizio di stagione?

“Il mio compito è fare un bilancio sui miei giocatori più che sui risultati, rivestendo il ruolo di settore giovanile. Riserviamo la finalità di formare i ragazzi per le loro prossime esperienze, sperando che arrivino più in alto possibile. Il bilancio è di una buona crescita per alcuni di loro, mentre altri procedono più lentamente. Stiamo lavorando in maniera particolare ed importante, suscitando molta curiosità e volontà da parte dei nostri ragazzi, i quali dimostrano di voler apprendere. E’ un percorso normale, siamo moderatamente soddisfatti”

Le tre sconfitte maturate quest’anno in campionato contro Hellas Verona, Spal e Sampdoria sono state caratterizzate da tante reti subite (in totale 25 reti complessive in campionato): a cos’è dovuta quest’instabilità difensiva?

“Questa è una squadra che non ha una mentalità difensiva accentuata, ma abbiamo ereditato dalla precedente stagione dei giocatori che sono in realtà dei centrocampisti. In una categoria autorevole come quella della Primavera, quindi, fare questo trapasso è molto difficile. Ci vuole lavoro e pazienza, queste difficoltà sono in parte da attribuire dunque a questa ricerca difensiva attraverso dunque dei giocatori che di natura non lo sono, quindi dobbiamo accettare anche queste difficoltà naturali”

Il suo sistema di gioco (caratterizzato da diversi ragazzi sotto-età) si basa su un 4-3-3 talvolta tramutabile in un 4-2-3-1, principi tattici pressoché simili a quelli degli azzurrini: attraverso quale spirito e caratteristiche si può battere il Napoli?

Noi abbiamo visto il Napoli, è una squadra molto interessante che sicuramente ha acquisito esperienza attraverso la Youth League. Noi l’abbiamo disputata tempo fa e sappiamo quanto vale riguardo alla personalità di ogni singolo giocatore. Stiamo parlando dunque di un avversario che ha un bagaglio di esperienza superiore al nostro. Siamo molto rispettosi al cospetto dell’organico molto competitivo ed interessante degli azzurri, i quali possono disporre di individualità eccellenti soprattutto in attacco con Negro ed i due esterni offensivi molto dinamici”

Il Napoli di Saurini proviene da due sconfitte consecutive maturate tra Youth League e campionato: quale pensa possa essere lo stato d’animo degli azzurrini alla luce della sfida di venerdì?

“Mi riesce difficile dirlo francamente, quello che so è che tutte le squadre che affrontano il Milan hanno un’energia particolare. Dunque ci sono motivazioni particolari per il Napoli per questa trasferta. Sarà un banco di prova interessante per la nostra crescita, mi aspetto che i miei ragazzi colgano l’opportunità di crescere ulteriormente”

Calabria, Locatelli, Donnarumma, il Milan ha lanciato tante giovani promesse: il settore giovanile rossonero è stato tra i più floridi d’Italia, Cutrone e Vido potrebbero essere i prossimi “predestinati”?

Sicuramente parliamo di due giocatori che hanno indiscusse abilità ma nella crescita di un calciatore c’è bisogno di tante qualità come spirito di sacrificio, le motivazioni, l’impegno. Il talento serve ma non è la base fondamentale per calcare palcoscenici importanti”

Lei, prima di guidare la Primavera rossonera, ha vissuto tutta la trafila delle giovanili partendo dai Giovanissimi Nazionali. Quant’è importante per un allenatore iniziare la propria carriera nelle giovanili piuttosto che partire subito dalla panchina di un club professionistico?

“Dipende dalle ambizioni che un allenatore ha. Ci sono alcuni che fanno questa trafila per aspirare a quest’obiettivo, mentre altri che lo fanno per la passione riguardo alla crescita dei giovani. Dipende sempre da cosa un professionista intravede nel proprio percorso, talvolta esso può esser segnato da eventi particolari che ne condizionano l’andamento e la rispettiva crescita”

Ha giocato nel Milan vincente di Arrigo Sacchi insieme a giocatori come Ancelotti o Donadoni, adesso diventati allenatori di tutto rispetto: qual è la caratteristica comune impartita dall’ex allenatore della Nazionale a tutti voi? Possono esserci degli aspetti in comune nelle vostre filosofie di gioco?

“Sicuramente la cultura del lavoro. La famiglia Milan ce l’ha nel suo Dna e rappresenta un valore importante per la crescita di un professionista”

Lei, oltre a guidare la Primavera rossonera, ha svolto il ruolo d’opinionista televisivo: come si trova in questa doppia veste?

Non lo esercito più da due anni perché l’opportunità che il Milan mi ha dato non mi ha permesso di riservare la stessa concentrazione per entrambi i ruoli. Ho fatto una scelta ed adesso mi sto dedicando anima e corpo in questa esperienza. Il percorso da giornalista mi ha formato e fatto crescere, facendomi continuare a stare nel mondo del calcio, ossia la mia passione di vita”

Come giudica il momento di forma del Napoli di Maurizio Sarri? Quanto hanno inciso le assenze di Milik ed Albiol, rispettivamente,  per il fronte offensivo e difensivo?

“Non c’è dubbio che Sarri sia uno dei miei allenatori di riferimento. Apprezzo molto le sue idee e nel modo in cui riesce a gestire i suoi giocatori, soprattutto per come l’anno scorso era riuscito in poco tempo a stimolare e rivitalizzare il proprio gruppo dando la propria impronta ed un’identità di gioco.  E’ un allenatore importante che produce bel gioco, ma è ovvio che anche coloro che hanno grandi idee devono esser sostenuti da grandi giocatori per ottenere i successi”

Quali possono esser le squadre che, secondo lei, riusciranno a strappare la qualificazione alle Coppe Europee? Lei, tra l’altro, conosce bene i vari Montella, Pioli e Mihajlovic poiché è stato compagno di squadra durante gli anni di Sampdoria e Padova

“Sono allenatori che hanno una capacità di organizzazione e valutazione del proprio organico molto alte. Quindi, anche alla luce della rosa importante che ha, l’Inter sicuramente si riproporrà verso le zone alte di classifica durante il corso di quest’anno. E’ difficile stabilire chi riuscirà ad occupare le prime posizioni, ma sicuramente il Napoli, l’Inter, il Milan e la Roma saranno protagoniste, oltre chiaramente la Juventus favorita su tutte”

La scuola difensiva italiana da sempre è stata un pilastro del nostro movimento calcistico: come si spiega perchè ci sia difficoltà nella formazione di difensori di grande livello?

“Ci vuole uno stato mentale importante per fare il difensore, essendo estremamente concentrati ed attenti, nutrendo capacità fisiche non indifferenti, ma è vero pure che c’è bisogno di avere maestri che impartiscano le nozioni sulla fase difensiva”

A cura di Gilberto D’Alessio

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