Continua la nostra rubrica “Viaggio nelle scuole calcio”, indirizziamo il nostro focus stavolta sulla scuola calcio “Spaccanapoli”, che anima l’attività sportiva del centro sportivo “Le Ciliegie” di Chiaiano. Nel servizio realizzato per raccontare tale realtà, abbiamo intervistato il presidente Vincenzo Salzano che ha spiegato nei dettagli il primo anno di lavoro di “Spaccanapoli” soffermandosi sui progetti per il futuro:
Presidente Salzano, la scuola calcio Spaccanapoli è al primo anno d’attività ma ci sono tante idee per il futuro. Ci racconti un po’ questo progetto
“Grazie per averci contattato e per averci dato la possibilità di spiegare il nostro progetto. Parliamo di calcio giovanile ma vogliamo che sia un modo per formare i ragazzi nel loro percorso di vita. Vogliamo insegnare loro la tenacia che possa aiutarli anche negli obiettivi di vita”
Quante categorie avete impostato quest’anno e che risultati vi stanno dando?
“Eravamo partiti con una diffusione territoriale abbastanza ampia, con tre gruppi divisi tra Fuorigrotta (categoria Piccoli Amici), la Sanità (categorie Pulcini ed Esordienti) e i Camaldoli al complesso sportivo “Kennedy”, dove c’erano gli Allievi e i Miniallievi. Le location sono state scelte in funzione delle esigenze dei ragazzi”
Oltre al lavoro di formazione generale riguardo alla preparazione dei ragazzi, abbiamo notato una particolare attenzione ai portieri. Come nasce la passione specifica per questo ruolo?
“Ho una vecchia passione per il ruolo di portiere, da ragazzino cercavo d’imitare i grandi di un tempo. Si tratta di un ruolo particolare, dell’uomo solo isolato dal resto della squadra, negli ultimi tempi questa barriera fisica è stata gradualmente eliminata, oggi il portiere deve aiutare i suoi compagni in tutte le fasi della partita. I nostri portieri sono seguiti da uno staff tecnico che si dedica esclusivamente a questo lavoro con i preparatori Guerra, Di Maio oltre agli stage svolti con lo staff di Zunigo e alla collaborazione con la scuola di Pasquale Pastore”
Abbiamo osservato al lavoro figure note del calcio campano, come l’allenatore Luigi Sponzilli, con un noto passato da giocatore nella Primavera del Napoli che vinse l’unico scudetto della storia azzurra, o Gianni Simonelli. In che modo Sponzilli e Simonelli stanno collaborando con la scuola calcio “Spaccanapoli”?
“Sponzilli funge da coordinatore, guida tutti gli allenatori nell’attività sportiva. Con lui ci lega un rapporto storico, si tratta di una persona diretta, schietta e pragmatica. Noi avevamo bisogno non solo di un maestro di calcio ma anche di vita, perciò stiamo corteggiando da tempo Gianni Simonelli, che mette a nostra disposizione la sua esperienza dandoci parecchi consigli”
Tra i progetti della vostra scuola calcio c’è sicuramente il lavoro a stretto contatto con le società professionistiche. Sappiamo di alcuni raduni o appuntamenti di scouting costruiti con Frosinone e Atalanta. Ci può raccontare nei dettagli che lavoro state facendo in tal senso?
“Per noi questo primo anno d’attività ha rappresentato un lavoro estenuante, una “bella faticata” ma abbiamo cercato di premiare i ragazzi più pronti. Il Frosinone ci ha onorato della sua visita e anche l’Atalanta e altre squadre di Serie A ci stanno seguendo, qualche ragazzo si è messo di più in evidenza ma queste squadre acquistano talenti a colpo sicuro, il percorso è ancora lungo. Cerchiamo di premiare i più bravi in modo che poi possano dare anche lustro alla nostra scuola calcio”
Questa scuola calcio è nata un’estate fa da un summer camp, iniziativa che si ripeterà quest’anno. In che modo si svolgerà tale attività?
“L’anno scorso siamo stati un mese a Fuorigrotta e al “San Gennaro” alla Sanità, dove abbiamo costruito una sfida particolare avendo dei rapporti di collaborazione con degli istituti della zona come per esempio Ozanam che fa della formazione dei ragazzi un modello di vita. Un mese trascorso nel seguire i ragazzi che giocano a calcio ci ha fatto capire che potevamo avventurarci in questa fantastica galoppata”
Che progetti avete per la prossima annata?
“Cercheremo di colmare qualche vuoto di categoria, stiamo avendo contatti con le scuole di Sanità per risolvere il gap che abbiamo negli Esordienti e nei Giovanissimi in modo da avere una realtà più omogenea. Vorremmo sempre che sia il fair play la molla che faccia proseguire il nostro progetto”
C’è anche allacciare i rapporti con il Napoli tra i prossimi obiettivi?
“Sarebbe sicuramente bello, dal Napoli ereditiamo la passione per il territorio, i colori sociali. Speriamo di diventare una piccola parte della cantera che De Laurentiis più volte ha presentato come obiettivo da realizzare in modo che si possa crescere tutti in città e nella regione nella stessa direzione”
Il presidente De Laurentiis nell’ultima conferenza stampa parlava di una struttura da ricercare sul territorio e far diventare la casa delle giovanili azzurre. Quanto è stato importante per voi il centro sportivo “Le Ciliegie”?
“Avere una casa di riferimento è fondamentale, lo è per il Napoli che è tra i primi quindici club d’Europa ed ha delle difficoltà in tal senso. Le nostre difficoltà erano dovute al fatto che eravamo frammentati su più campi, questa struttura ci offre un ambiente da club, confortevole per le famiglie e soprattutto ci consente di sviluppare una nostra identità. Abbiamo il progetto ambizioso di mettere in piedi una struttura nostra ma le difficoltà sono relative al reperimento dei suoli e delle risorse economiche per portare avanti un progetto così ambizioso”
Ci sono i margini, quindi, secondo te sia per De Laurentiis che per voi nel vostro piccolo, affinchè le istituzioni lavorino in modo più efficace riguardo alla politica sulle strutture sportive?
“Fortunatamente si sta creando una nuova stagione tra coloro che sono impegnati nello sport e le istituzioni. Speriamo che il nuovo accordo tra il Calcio Napoli e il Comune in merito alla gestione dello stadio San Paolo possa aprire nuove prospettive in tal senso”
Ecco le foto alla festa di fine anno realizzata dalla scuola calcio Spaccanapoli e la video-intervista al presidente Salzano:
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Dai nostri inviati Ciro Troise, Gilberto D’Alessio e Antonio Balasco
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