Gennaro Ruotolo, una vita al servizio del Genoa. Sono infatti 444 le presenze con la maglia del Grifone, ma non solo. Livorno, Sorrento, Massa Lubrense senza farsi mancare l’esperienza all’estero, all’ Al-Ittihad. Classe 1967, ha poi intrapreso la carriera da allenatore nella stessa Livorno, a Savona, Sorrento ed infine al Treviso. Centrocampista difensivo, pochi i gol messi a segno ma tanta corsa a disposizione dei compagni. Si è confermato tale, concedendo alla redazione di IamNaples.it, un pensiero sulla propria carriera ma non solo.
Genova è casa sua. Con la maglia dei rossoblù le maggiori soddisfazioni.
”Genova è casa mia. Lì ho raggiunto qualcosa di bello e importante. Mi sono messo a disposizione mostrando grande serenità ed umiltà, sempre. Ho collezionato 444 presenze, come me nessuno mai e questo è un grosso traguardo e ne vado fiero”.
Con la maglia del Genoa si è reso protagonista in Coppa Uefa nella stagione 91-92 arrivando alle semifinali. Oggi in quella competizione, nella stessa situazione ci sono Napoli e Fiorentina.
”Indimenticabile. Anche se rispetto a quei tempi il calcio è cambiato tantissimo. Noi riuscimmo nell’impresa di superare il Liverpool e perdemmo in semifinale il doppio confronto con l’Ajax, un colosso insormontabile. Oggi Napoli e Fiorentina spero, riescano ad affrontarsi in finale, hanno le capacità e la forza per riuscirci”.
Siamo riusciti a portare 3 squadre nelle migliori 8 d’Europa. Merito italiano o demerito degli altri?
”Prendiamoci i meriti. Non regala niente nessuno. Non succede nulla per caso, dietro c’è sempre un grande lavoro, un grande progetto per riuscire ad arrivare così in alto anche se spesso non basta”.
Parliamo di lei. Sulla panchina del Livorno nei play-off riuscì a portarlo in A. Poi che successe?
”Fu una grossa soddisfazione arrivare in Serie A. Anche se nel mondo del calcio le annate belle si alternano a quelle che vanno male. Tutto fa brodo, tutto aiuta a crescere. Molto dipende dalle situazioni in cui ci si viene a trovare, se le società ti permettono di lavorare ma anche dai giocatori forti. Sono orgoglioso però del cammino fatto e molte cose mi hanno aiutato a capire come funziona nel mondo del calcio”.
Lei è stato al Sorrento, sostituì un certo Sarri. Poi però nei play-off perse in semifinale contro il Carpi, che sta per salire in A..
”A Sorrento abbiamo avuto l’opportunità di vincere. In casa loro la giocammo alla pari però il calcio è anche questo. Andò male, loro proseguirono, noi no. Fu un dispiacere enorme”.
Domenica sera è in programma Napoli-Sampdoria, un derby per lei? Ma soprattutto, tifa Napoli o Genoa?
”Napoli-Samp sarà sicuramente una grande partita. Gli azzurri stanno attraversando un gran bel periodo ed è diventato fastidioso per tutti affrontarlo. La Sampdoria vuole arrivare in Europa League, e farà di tutto per portare via punti dal San Paolo. E’ una sfida da tripla. Il Genoa è casa mia, 14 anni non si dimenticano, vado spesso allo stadio però tifo alla pari perchè da campano fa sempre un immenso piacere vedere il Napoli vincere”.
A cura di Salvatore Garofalo
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