Lunedì a Roma si è tenuto un meeting della Iafa (Italian Association of Football Agents), la realtà guidata dal napoletano Christian Bosco, che si sta mobilitando per contrapporsi all’abolizione dell’albo degli agenti Fifa, che rappresenterebbe uno stravolgimento totale del sistema calcio. Per saperne di più, abbiamo intervistato uno dei procuratori più attivi in questa battaglia, Simone Canovi, parlando dei tanti rischi connessi a questo provvedimento:
Se dovessimo spiegare in maniera sintetica, quali sono le prospettive per il calcio italiano nel malaugurato caso andasse in porto l’abolizione degli agenti Fifa?
“C’è un provvedimento della Fifa che prevede l’abolizione degli agenti, la Federazione non vedeva l’ora di seguire questa strada. La prospettiva concreta al momento è che da Aprile tutti gli iscritti all’albo degli agenti Fifa saranno senza lavoro. Dovrebbe essere introdotta la figura dell’intermediario, che, però, in Italia non è prevista per i lavoratori dipendenti e, secondo la legge 81 del ’91, i calciatori sono dei soggetti subordinati. Il sistema calcio va incontro a rischi profondi, da Aprile chiunque potrebbe fare l’intermediario, viene meno il lavoro ad ampio raggio che un procuratore compie con un calciatore. Ci sono dei pericoli che finora sono stati sottovalutati, come per esempio il rischio che la malavita possa entrare in modo profondo nel sistema”
Da dove nasce secondo lei questo processo e quali possono essere i prossimi passaggi di questa battaglia?
“Siamo arrivati alla distruzione di questa professione a causa dell’atteggiamento dei soliti noti, di alcuni procuratori che in questi anni non hanno fatto rispettare il nostro, hanno preferito avere un comportamento supino nei confronti del potere, per difendere il proprio orticello. Lunedì all’assemblea mi ha fatto piacere vedere tanti giovani, finora era solo mio padre a condurre certe battaglie. Alcuni procuratori hanno fatto in modo che questa professione fosse attaccata spesso senza motivo, che non fosse rappresentata nella Federazione. Ci dobbiamo muovere entro Aprile, la battaglia dovrebbe arrivare anche in Parlamento a breve. Certamente c’è un dato di fatto: se non fosse stato per Christian Bosco e la sua Iafa (Italian Association of Football Agents), il provvedimento sarebbe probabilmente già diventato realtà”
Come si stanno relazionando alla vostra protesta le altre componenti del sistema calcio, penso alle società o agli stessi calciatori?
“Le società non si stanno muovendo ma è comprensibile, a loro può convenire l’abolizione degli agenti Fifa. I presidenti potrebbero scegliere gli intermediari amici che naturalmente sarebbero più malleabili dei procuratori che finora in ampia parte hanno sempre lavorato pensando soprattutto agli interessi dei calciatori. E’ gravissimo, invece, che non abbia preso posizione l’Associazione Italiana Calciatori, mi aspettavo da loro un intervento a nostro favore”
Siamo in pieno mercato, non può mancare un suo commento in merito alle tante operazioni che stanno compiendo le squadre italiane. Considerando la situazione economica generale, si sono mossi nomi importanti: Cerci, Gabbiadini, Podolski, Shaqiri, Eto’o, Muriel. Che idea si è fatto di questa sessione di trasferimenti?
“Si, obiettivamente qualcosa si è mosso ma le uniche società che si muovono con acquisti a titolo definitivo sono la Roma e il Napoli. Il club giallorosso è bloccato dall’incertezza in merito al mercato in uscita, finchè non avranno le idee chiare in tal senso, penso per esempio a Destro, le operazioni in entrata difficilmente si concretizzeranno. Il Napoli, invece, si è mosso bene con Gabbiadini, l’Inter ha chiuso dei prestiti, il Milan ha preso Cerci ma non è quello che serviva alla formazione rossonera”
Uno dei vostri assistiti più rappresentativi è Thiago Motta, centrocampista che sta vivendo delle difficoltà al Paris Saint Germain. Che prospettive ci sono sul mercato per questo giocatore?
“Mio fratello Alessandro, che lo gestisce, è stato molto chiaro, il Paris Saint Germain non si priverà di Thiago Motta. Spesso sento dei commenti assurdi su questo centrocampista, dicono che è lento, ma per rendersi conto della sua efficacia basterebbe vedere la statistica della Fifa in merito alla percentuale dei passaggi riusciti, è al 95%, e poi stravedono per lui due allenatori vincenti e di grandissimo spessore come Ancelotti e Mourinho. Farebbe comodo a tutti i club d’Europa, compreso il Napoli ma non ci sono grandi possibilità che possa vestire la maglia azzurra”
Il mercato di gennaio è spesso compiuto anche in proiezione delle manovre della prossima estate. Crede che il Napoli sia condizionato anche dall’incertezza in merito al rinnovo di Benitez?
“Il Napoli proverà a convincere Benitez, poi se non dovesse riuscirci il club di De Laurentiis ha sempre dimostrato di saper scegliere bene le proprie guide tecniche. Al di là degli allenatori, sono, però, i giocatori importanti che fanno la differenza, basta vedere quanto incidono Higuain e Callejon sui risultati del Napoli”
A cura di Ciro Troise
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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