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ESCLUSIVA- Scotti (ex Napoli): “Dalle giovanili alla prima squadra, vi spiego come si fa”

"Mi occupo dei plantari dei calciatori del Napoli da più di due anni. Zuniga è il più simpatico"

Per la rubrica “La Telefonata”, nello spazio dedicato agli ex Napoli, abbiamo contattato in esclusiva il fisioterapista dell’Ortopedia Ruggiero, Claudio Scotti, ex calciatore degli azzurri dal 1973 al 1984, completando la trafila delle giovanili dagli esordienti alla prima squadra. Ecco l’intervista:

Eccoci qui con Claudio Scotti. Cominciamo dal passato, parlando della sua militanza nel Napoli. Lei ha fatto tutta la trafila dalle giovanili alla prima squadra, poi ha girato molto, in Campania e nel Meridione. Ci parli un po’ della sua esperienza e ci dica in quali piazze si è trovato particolarmente bene.

“Ho fatto tutta la trafila del settore giovanile del Napoli, ho cominciato a nove anni e sono arrivato in prima squadra nell’anno di Santin, poi sono andato a Pagani in serie C, a Siracusa, a Ischia dove ho vinto un campionato, di nuovo a Siracusa e poi a Campobasso, Lamezia, Ostia Mare, Aversa, Caserta, per poi chiudere la carriera a Caivano. Mi sono trovato particolarmente bene a Ischia, dove con Rivellino ho ottenuto la promozione nella vecchia C1, ma anche a Campobasso ed in generale in tutte le piazze in cui sono stato. Nella mia carriera mi sono divertito, ho guadagnato bene preparandomi il futuro, poichè nel frattempo mi sono laureato in scienze motorie e fisioterapia”

Alla luce della sua esperienza che consigli darebbe a giocatori interessanti della Primavera come Allegra, Nicolao o Insigne junior? Come si fa ad arrivare in alto?

“Non posso dare consigli precisi, posso solo dire che quando ho smesso di giocare al calcio mi sono occupato del settore giovanile della Caivanese, improntando il mio lavoro più come approccio sociale che tecnico. I ragazzi prima di tutto devono essere indirizzati a buoni principi umani, devono rispettare le regole, l’avversario, le altre persone, prima ancora di pensare al proprio talento, che è diverso in ogni calciatore”

Lei segue la Primavera del Napoli o le giovanili in generale? Che elementi crede che possano venir fuori?

“La Primavera sta andando molto bene, è ben seguita e sta dando risultati interessanti, che sono il risultato di un ottimo lavoro. Io penso che il settore giovanile debba essere il serbatoio della prima squadra e che la società debba investire molto in questo. Non può uscire un Insigne ogni dieci anni, spero anzi che ne vengano fuori sempre di più e sempre migliori”

Anno 1984, lei è andato via ed è arrivato Maradona. Ha un po’ di rimpianti per non essere riuscito a giocare in squadra con lui?

“Sicuramente mi è dispiaciuto molto, ma io ho avuto la fortuna di giocare con un campione come Ruud Krol, un fuoriclasse dal quale ho imparato moltissimo. Tra l’altro negli anni di Maradona tornavo spesso a Napoli a trovare i miei amici ed ho visto molti allenamenti nei quali Diego faceva vedere cose che in campo la domenica non ha mai fatto. Era un calciatore unico al mondo”

Adesso parliamo del presente. Fisioterapista specializzato nell’amputato, ha impiantato i plantari a tanti calciatori del Napoli come Campagnaro, Zuniga ed El Kaddouri. Ci parli un po’ di queste operazioni.

“Noi come Ortopedia Ruggiero ci occupiamo dei plantari di tutti i calciatori da più di due anni. Loro si trovano molto bene, al giorno d’oggi i calciatori sono delle Ferrari ed ogni particolare è importantissimo, anche il più piccolo. Oltre ai plantari curiamo anche i vari appoggi e i difetti di postura, oltre agli esami baropodometrici. Un po’tutti sono venuti da noi, in particolare Campagnaro, Cannavaro, Grava, Zuniga, El Kaddouri. Noi completiamo semplicemente l’ottimo lavoro che il dottor De Nicola ha compiuto, mettendo su un equipe qualificatissima. Gli infortuni a Napoli da anni si contano sulle dita di una mano”

Ha altri tipi di collaborazione con il Napoli?

“Oltre ai plantari facciamo parastinchi in fibra di carbonio e qualsiasi altra cosa serva. Abbiamo costruito parastinchi per Cavani, Fideleff e Campagnaro ed una mascherina per il setto nasale rotto di Pazienza. Siamo sempre a disposizione del Napoli”

Lei ha conosciuto di persona quasi tutta la squadra partenopea. Chi è il più simpatico?

“Indubbiamente Zuniga, il colombiano è sempre propenso a fare scherzi, è il giamburrasca della situazione. In un gruppo è importante uno come lui, cerca sempre la battuta, ride sempre e quando le cose non vanno bene, come giovedì ad Eindhoven prova a tirare su il morale dei compagni”

Ed El Kaddouri invece? Secondo lei può sfondare ed essere utile al Napoli anche dopo due partite sottotono in Europa League?

“Omar è un ragazzo che deve stare lì ed aspettare il suo momento, cercando di “rubare il mestiere” a gente come Cavani, Pandev, Zuniga, Inler, imparando da loro. Con i giovani ci vuole un po’ di pazienza, in una piazza come Napoli può sembrare che sia inadeguato, ma bisogna dargli un po’ di tempo per fargli apprendere nuove nozioni e quello che vuole un allenatore esigente come Mazzarri. Di Insigne non ne nascono tutti i giorni, Lorenzo è stato con un coach importante come Zeman, ha grande personalità ed ha già maturato una buona esperienza. Diamogli tempo”

 

Servizio a cura di Dario Gambardella

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