A poche ore dall’attesissima sfida tra Napoli e Genoa, valevole per gli ottavi di finale della Viareggio Cup, la redazione di IamNaples.it intervista Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile rossoblu. Varie le tematiche affrontate alla vigilia del match di domani.
E’ in corso la 65^ edizione della Viareggio Cup, da sempre una vetrina importante per le società di tutte le nazioni. Il suo parere sul torneo…
Si tratta della solita kermesse di grande importanza. Soprattutto per le società straniere che hanno la possibilità di mettere in mostra i propri talenti. Per quanto riguarda le formazioni italiane è un torneo da aggiungere a tantissimi altri impegni stagionali, tra Campionato, Coppa ed altre competizioni.
Nella competizione ci sono delle squadre che hanno attirato la sua attenzione in positivo?
Su tutte l’All Boys, squadra argentina. Ma anche gli spagnoli del Recreativo Huelva e i messicani del Santos Laguna, nostri avversari nel girone. Poi ci sono altre formazioni che non fanno notizia, in quanto godono di una tradizione di tutto rispetto come lo Spartak Mosca.
Il suo Genoa è riuscito ad accedere agli Ottavi. E’ un risultato che vi aspettavate, oppure è stata una sorpresa?
Non ce lo aspettavamo dopo la gara d’esordio persa contro i croati del Rijeka. Abbiamo giocato veramente male. Poi, però, sono arrivate due vittorie contro formazioni importanti come il Parma ed il Santos Laguna, entrambe con il punteggio di 2-1. C’è da dire, comunque, che non abbiamo particolari ambizioni nella Viareggio Cup. Quel che conta per noi è formare i nostri talenti per proiettarli in un futuro da professionisti.
Il protagonista assoluto della vostra fase a gironi è stato Jara Martinez
Lo definisco giovane ‘vecchio’, nel senso che negli anni ha maturato una certa esperienza, anche in campo internazionale. Negli ultimi anni ha avuto qualche momento di smarrimento. Noi stiamo cercando di metterlo sulla giusta via per garantirgli il meglio per il suo futuro da calciatore. Deve trovare una certa continuità, noi intanto lo aiutiamo nella sua crescita. Tuttavia, sono indiscusse le sue qualità.
Il Napoli, allora, dovrà stare attento al vostro Martinez?
Il Napoli è una squadra fortissima. Saurini ha dato una certa organizzazione ai suoi ragazzi. Gli azzurri, inoltre, possono vantare anche individualità di un certo livello: penso a Insigne, a Novothny, a Fornito. Credo e spero che sia una gara vera in cui le squadre si affronteranno a viso aperto.
Mancherà Tutino, impegnato con la Nazionale. Crede che il Napoli abbia sostituti in grado di poter impensierire ugualmente il suo Genoa?
Tutino ha grandi qualità, ma il Napoli può contare su un organico importante. Saurini non avrà problemi. Tra l’altro anche noi avremo quattro/cinque assenze importanti, tra cui il portiere Lukas Zima, il difensore Alberto Marchiori e il centrocampista Dylan Kambo.
Terminato il Viareggio, per il Genoa ci sarà il campionato al centro delle attenzioni
E’ vero. Abbiamo avuto un rendimento altalenante in campionato. Siamo partiti alla grande con un filotto di vittorie. Poi, come è normale che sia, abbiamo avuto dei momenti poco felici. Puntiamo ad arrivare ai playoff, poi vedremo cosa succederà.
Per il Napoli, invece, ci sarà anche l’importantissima doppia sfida con la Juventus, valevole per la finale della Primavera Tim Cup. Come vede questo doppio confronto?
Molto equilibrato. La Juve dalla sua ha più esperienza perchè vanta più elementi classe ’93. Il Napoli, però, ha dei ragazzi di grande talento che già ho avuto modo di menzionare. Sarà una bella sfida. Credo che anche il pubblico possa fare la differenza. Ad Aversa contro la Roma c’era un tifo inusuale per questa categoria dalla tribuna del Bisceglia.
Per concludere una domanda sul calcio italiano in generale: soprattutto da quest’anno, molte società stanno puntando molto sui rispettivi settori giovanili, lanciando calciatori giovanissimi in Serie A ed in Champions ed Europa League. A suo avviso questa stagione è stata quella della svolta sotto questo aspetto?
Senza dubbio abbiamo assistito ad un’inversione di tendenza, dovuta anche alla mancanza di risorse economiche. Questo, infatti, è stato un aspetto non solo negativo. Mi auguro che si possa continuare seguendo questa scia, lanciata soprattutto dalle grandi, perchè non è vero che i giovani ‘si bruciano’ in Serie A. Se hanno le qualità, ragazzi 18enni e 19enni, possono già calcare palcoscenici importanti.
A cura di Stefano D’Angelo
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro