E’ l’anno dei cambiamenti per il calcio italiano. La Serie A ha conosciuto la Var, quindi finalmente l’introduzione del supporto tecnologico per l’arbitro, il campionato Primavera, invece, vive una profonda trasformazione. Le squadre di serie A e B sono state divise nei campionati Primavera 1 e 2, con un sistema di promozioni, retrocessioni, play-off e play-out. Il Napoli debutta in casa contro il Genoa, per approfondire l’argomento abbiamo intervistato in esclusiva l’allenatore della Primavera rossoblù Carlo Sabatini, fratello di Walter, coordinatore tecnico del gruppo Suning e storico dirigente del calcio italiano.
Partiamo dalle novità, sabato inizia il campionato Primavera 1. Che ne pensi di questo cambiamento?
“Venendo dai campionati delle prime squadre, sono d’accordo. Ho notato spesso che i ragazzi provenienti dalla Primavera, quando arrivano in prestito in B o Lega Pro, sono immaturi sotto il profilo agonistico, della mentalità, della determinazione. I punti conteranno di più, ciò li aiuterà in vista del salto nel professionismo”
Nelle ultime nove stagioni ha lavorato in Lega Pro e Serie B, alla guida di prime squadre. Perché hai scelto di tornare in un settore giovanile?
“Mi è sempre piaciuto molto lavorare con i giovani e volevo tornare a farlo, poi è arrivato il Genoa, una società di grande blasone e ho subito accettato, avendo poi la possibilità di confrontarmi in un campionato competitivo”
Durante l’esperienza a Padova, ha seguito molti ragazzi che poi sono arrivati in serie A: su tutti Alessandro Del Piero ma anche Foggia, Sartor e Gastaldello. Qual è il peso specifico della figura dell’allenatore nel percorso di un giovane talento?
“E’ una figura importantissima ed è spesso sottovalutata dalle società. Nei vari passaggi del percorso di crescita ha un ruolo fondamentale, bisogna costruire un lavoro d’equipe in cui ogni allenatore trasmette qualcosa al giovane calciatore”
E’ stata un’estate particolare per Pellegri e Salcedo, i due attaccanti classe ‘2001 sono stati nel mirino di tante big italiane sul mercato. Cosa ti aspetti da questi ragazzi? Pensi di poter contare sul loro talento in Primavera durante la stagione?
“Hanno la maturità fisica e tecnica per poter stare in prima squadra ed è giusto che siano lì. Se poi mister Juric e la società decideranno di far giocare loro qualche partita in Primavera, noi li accoglieremo”
Ha avuto modo d’informarsi sul Napoli, il suo prossimo avversario. Qual è il suo pensiero sulla squadra di Saurini?
“Abbiamo notizie frammentate, è vero che dobbiamo tener conto degli avversari ma bisogna soprattutto lavorare sui nostri, per farli crescere e migliorare. Conosco bene Saurini, è stato anche un giocatore del Padova. Apprezzo che loro lavorino come la prima squadra, anche noi nel nostro piccolo cerchiamo d’uniformarci. Negli ultimi giorni di mercato il Napoli ha portato a casa anche qualche rinforzo, sono convinto che sarà una squadra ostica da affrontare”
Nel 2010 ha conseguito l’abilitazione da tecnico di prima categoria con Eusebio Di Francesco. Che impressione ti fece l’attuale allenatore della Roma e, partendo proprio dai giallorossi, qual è il tuo parere sulla lotta scudetto in serie A?
“Di Eusebio posso solo parlare bene, è un ragazzo eccezionale. Mi ricordo che sostenemmo insieme l’esame a settembre perché lui era impegnato con i play-off di serie C, io con i play-out di serie B, per me è un allenatore dal grande futuro e lo dimostrerà anche in una piazza difficile come Roma. Sarà un campionato più aperto ed equilibrato, il Napoli ha colmato il gap con la Juventus e potremmo avere anche una vincitrice dello scudetto diversa rispetto agli ultimi anni”
Parlando di serie A e lotta scudetto, è inevitabile una domanda sull’Inter di tuo fratello Walter. Che sensazioni sta trasmettendo questa sua nuova avventura?
“Il suo mandato per il gruppo Suning è più ampio, infatti, in questi giorni è in Cina. E’ un’avventura importante, l’Inter è una società d’elite, ciò comporta responsabilità enormi perché i tifosi pretendono un ottimo lavoro sia sulla campagna acquisti che riguardo al rendimento in campo. Walter si è tuffato anima e corpo in questo percorso, lavora 13-14 ore al giorno alla ricerca di soluzioni. I risultati finora sono apprezzabili ma la strada è ancora lunga”
A cura di Gilberto D’Alessio e Ciro Troise
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